I nuovi bambini, i nati con la mascherina - Pierina Gallina news

I nuovi bambini, i nati con la mascherina

I nuovi bambini, i nati con la mascherina

Ho sentito dire che il futuro è un eterno presente. Boom, è l’effetto che mi ha fatto!

Il mio pensiero è andato ai bambini nati nel 2020 e a quelli che nasceranno nei primi mesi del 2021. Bambini “condannati” alla mascherina altrui, a essere guardati da due fessure con una pallina rotonda diversamente colorata all’interno, in un rettangolo scoperto di pochi centimetri. Nella parte superiore o i capelli o un tutto bianco, Covid stile.  So di madri che hanno partorito con la mascherina, in attesa del responso del tampone. Non oso immaginare la loro fatica e l’urgenza d’aria che il parto, per sua natura, richiede!

(foto dal web) A questo proposito, mi viene in mente l’immagine simbolo del 2020, pubblicata sul proprio profilo Instagram dal dottor Samer Cheaib, ginecologo di Dubai. Si tratta di una fotografia che ha ben presto fatto il giro del mondo: un bambino, appena nato, si aggrappa con tutte le sue forze alla mascherina del medico che lo ha aiutato a nascere.  È anche l’immagine della speranza dopo un anno difficile, cui si aggiunge il commento del medico: «Tutti quanti ci auguriamo che questo possa essere un segno e che presto tutti toglieremo le mascherine». La prendo, davvero, come un buon auspicio!

Un’altra foto simbolo della pandemia risale al mese di marzo 2020, all’Ospedale Niguarda di Milano. (Foto dal web)  Ritrae un neonato sdraiato sulla pancia nella sua culla, con un pannolino su cui è disegnato un arcobaleno con  la scritta “andrà tutto bene”. E’ il messaggio più bello nella lotta contro il coronavirus,  divenuto virale sul Web, il cui post sottolinea come la vita sia più forte di tutto e dà il benvenuti a tutti i bimbi che stanno nascendo in questi periodi.  “Siete la prova che la vita non si ferma”, dice il post, a corredo dell’immagine.

Ecco, è un mondo orfano di bocche, labbra, denti, nasi, quello che ha accolto, accoglie, e accoglierà i nuovi bambini. Che si destreggiano tra sorrisi e voci di cui non comprendono la provenienza. E si spaventano davanti ai visi veri, interi, rosati o ambrati. Piangono, certamente, cos’altro possono fare? Per loro, i visi di persone normali, sono l’equivalente degli orchi e delle streghe delle fiabe antiche.   Ho voluto sperimentare le reazioni di bambini da pochi mesi a due anni, ponendomi davanti a loro con la mascherina e, poi, senza.  Con la mascherina avevo ottenuto il loro interesse, uno sguardo attento, perfino un sorriso. Senza la mascherina, i loro occhi si erano oscurati all’improvviso, i sorrisi spenti. Erano diventati diffidenti, inquisitori, spaventati, nel peggiore dei casi. Qualcuno aveva pianto, qualcun altro si era rifugiato tra le braccia della madre.  Inutile descrivere il mio stato d’animo, di una tristezza infinita!

Bambini, solitamente pura energia di vita, vengono privati dei diritti fondamentali della relazione al di fuori della cerchia familiare, quella del viso a viso, del bacio, delle labbra che disegnano parole, suoni, note carezzevoli e rassicuranti.  Mi sto sforzando di cercare il bello, in tutto questo. Deve esserci, anche in uno strambo mondo come quello comandato dal Covid. Mi chiedo, tuttavia, in che modo inciderà sul futuro sociale di questi bambini e di quelli che nasceranno in tempo di mascherine. Tuttavia, ho fiducia nella loro capacità di adattamento al mondo, nuovo per noi, per loro normale,  che li vedrà protagonisti. Ce la faranno, ne sono certa. Come tutti gli altri prima di loro. Questione di sopravvivenza e intelligenza!

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Foto in copertina di BARBARA BERGONZONI, pittrice.
https://mostra-mi.it/artisti/barbara-bergonzoni
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pierina gallina

Ho un nome e un cognome che non si dimenticano. Sono appassionata di scrittura, poesia, viaggi, libri e persone, in particolare bambini e saggi. Ho pubblicato cinque libri e sono una felice nonna di 7 nipoti, da 6 a 18 anni, mamma di tre splendide ragazze, e moglie di un solo marito da quasi 50 anni. Una vita da maestra e giornalista, sono attratta dalla felicità e dalla medianità, dallo studio della musica e degli angeli. Vi racconto di libri, bambini, nonni, viaggi, e del mio Friuli di mezzo, dove sono nata e sto di casa, con i suoi eventi e i suoi personaggi. Io continuo a scrivere perchè mi piace troppo. Spero di incontrarti tra i fatti e le parole. A rileggerci allora...

pierina gallina

Federica Dotto
Bellissimo lavoro!
Penso che i bambini sanno essere bambini ovunque e in ogni situazione. È questo che mi commuove di più e me li fa amare. I bambini sono in grado di giocare e sorridere anche tra le macerie della loro casa, nella fame e nella guerra…
Soffrono, chi può negarlo, eppure sono in grado, grazie al loro essere fanciulli, di dimenticare nei loro giochi la realtà tremenda in cui si ritrovano.
In questa pandemia si stanno dimostrando migliori degli adulti e questo è ovvio. Una persona giovane, un ragazzino ha una luce, una speranza interiore che brucia e offusca tutta la bruttezza del mondo.

5 Gennaio 2021
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