GIORDANIA, Petra, Deserto Wadi Rum 19-24 maggio 24

GIORDANIA, Petra, Deserto Wadi Rum    19-24 maggio 24

GIORDANIA, Petra, Deserto Wadi Rum 19-24 maggio 24

Giordania, ci sono andata, dal 19 al 24 maggio 2024, con Abacoviaggi e un gruppo di 20 persone. In questa terra, che evoca una vasta gamma di emozioni, dall’ammirazione alla contemplazione profonda, tante le emozioni che ho provato. Prime fra tute la tristezza di vedere poca gente, impaurita, credo, dai suoi scomodi vicini, impegnati in un conflitto assurdo. Peccato, perchè la Giordania non ne ha nulla a che fare, anzi, è amica di tutti, è per la pace e non per la guerra. Situata nel cuore del Medio Oriente, è un mosaico di bellezze naturali e ricchezze storiche, che suscitano sentimenti di meraviglia e riverenza. Meraviglia e stupore, infatti,  sono le  sensazioni che si provano di fronte ai paesaggi mozzafiato, come nel deserto di Wadi Rum, con le sue formazioni rocciose spettacolari e le dune dorate, sembrano la luna. E, poi,  Petra, la città perduta scavata nella roccia, capolavoro di architettura antica che lascia senza parole, evocando un senso di mistero da brivido.

Ed eravamo pochissimi, forse un centinaio, dove, di solito, di persone ce ne sono a migliaia.  Pace e serenità sono anche emozioni predominanti quando ci si trova nel Mar Morto. Galleggiare nelle sue acque salatissime, circondati da un paesaggio desolato e sublime, offre un senso di tranquillità e isolamento unico. Eppure, il mar Morto, nel 2050 sparirà. Sta sprofondando di un metro e trenta cm ogni anno.  Riflessione e nostalgia emergono nelle città storiche come Amman e Gerasa, dove le rovine romane e le moschee antiche raccontano storie di passaggi di culture e di tempo. La vita quotidiana in queste città offre uno sguardo alla resilienza e alla vivacità del popolo giordano, che vive tra il rispetto per la tradizione e la voglia di modernità. Calore e ospitalità sono altrettanto evidenti nella gente della Giordania. L’accoglienza calorosa e la generosità dei giordani creano un senso di appartenenza e di amicizia, rendendo ogni visita un’esperienza umana profondamente gratificante.

1° giorno: 19 maggio 2024

Venezia -Vienna, Vienna -Amman. Austrian airlines.
In volo sopra alla laguna veneziana e, poi, tra le nuvole e nella nebbia, fitta, con lampi di sole. L’uccello di latta saetta l’aria austriaca. Ansima calore.
Verdi campi in distesa ordinata lasciano il posto alla panna montata abbottonata al cielo come fosse fragolina di bosco.
Rumore uniforme di motore canta noiosa nenia. Un leggero sonno sfiora le ciglia. Le avvolge. Si accomoda. Il corpo è giunco ammorbidito.
I pensieri giocano a nascondino con la curiosità. Giordania da incontrare origlia.
Amman, 4 milioni di abitanti, ci aspetta. Con i suoi 32 gradi, Akram, la guida, il pullman nuovo da 53, WIFI a bordo. Alberi viola, auto moderne, taxi gialli come funghi. Non ci sono treni né metropolitana. Pullulare di persone, in maggioranza musulmani, in pacifica convivenza con i cristiani, 3%.
Amman, per i romani Philadelphia, ne conserva le tracce ovunque: Teatro romano, fontana.
Poi il coloratissimo Souk, i negozi in fila, il garbato “Welcome” e i sorrisi gratuiti. Ci guardano, sorpresi. Persone ospitali e accoglienti, i giordani.
Hanno vicini “particolari”, è vero, ma ne sono rispettati. La famiglia reale, con Re Abdullah 2°, è molto amata, qui. Non c’è delinquenza.
Le donne non sono obbligate a mettere il velo. Un paese da prendere a esempio quando si parla di PACE!
Giordania 2° giorno: 20 maggio 24.
Sui passi di Mosè, Monte Nebo, Madaba, castello crociato, Petra by night
300 giorni di sole all’anno ha la Giordania. E tanti gatti.
Sul Monte Nebo o monte di Siaga nel vecchio testamento, tutto parla di Mosè. Egli, con il fratello Aronne, sacerdote e profeta, e gli ebrei venne qui, morendovi a 120 anni.
Riusci ad attraversare il fiume Giordano. Vide la Terra Santa, ma non ci andò mai.
Qui è issata la Croce di ferro con serpente dalla lunga coda al centro, e le lingue a destra, il bene, e a sinistra, il male.
La chiesa dedicata a Mosè conserva mosaici bizantini con scene di caccia. MADABA, la città con maggior numero di cristiani, è uno dei 12 governatorati di Giordania. La chiesa di San Giorgio, in ristrutturazione, conserva la mappa più antica al mondo: sesto secolo a.C.
Piacevole il pranzo in una famiglia cristiana. Accoglienza e cura a pieni sorrisi.
Castello di Shobak, uno dei tanti costruiti dai crociati. Il curdo Saladino, con i cristiani li combatté. E li scacciò.
Sulla strada per Petra, due ore di terra arida e cespugli a ciuffi. È il deserto. Montagne di sabbia, cave e aridità viva.
PETRA: ed è notte, con le luci di 1800 candele.
Ed è silenzio potente. Che toglie il sonno. Che scarnifica certezze. Che nutre il seme della vera pace.
Petra – Giordania 3° giorno 21 maggio 24

Una delle 7 meraviglie del mondo.

Pompei d’Oriente. La città rosa, dove la natura è straordinaria autrice di capolavori
I primi Nabatei, provenienti dall’Arabia, dimorarono qui dal sesto secolo a.C. al 2 d.C, quando arrivarono i romani, con cui si integrarono senza problemi. Poi fu la volta dei cristiani, dei crociati, dei bizantini, fino 12simo d.c, cui seguì l’abbandono, fino al 1812.
Merito di uno scienziato francese,Johann .Butckhardt, fu ritrovata, ma solo per il 20%. Nulla di scritto fu lasciato dai Nabatei.
Solo nel 2004 si è scoperto che il Tesoro altro non è che la tomba dell’ultimo re tabateo, Aretas 3°. Scalpellata in vent’anni, è larga 15 metri e alta 35.
Lasciare le orme a Petra è privilegio unico, è sentirsi fortunata briciola di eternità!

Giordania, 4° giorno, 22 maggio 24
Piccola PETRA, Treno d’epoca, deserto del WADI RAM o Valle della Luna.
Paesaggi lunari e capolavori rocciosi del vento e dell’acqua accompagnano lungo la via per
Piccola PETRA, costruita dai nabatei come caravanserraglio, scambio merci, riposo dei carovanieri, cerimonie religiose nel tempio.
Per raggoungerla si deve percorrere la strada panoramica dei re e quella del deserto, dove troneggiano pale aeoliche e greggi.
L’animale tipico è l’orice, simile a una gazzella.
A Piccola Petra abitavano i nabatei fino al 2007.
L’Unesco li ha sfrattati regalando loro case e terreni, ora villaggio.
A piccola Petra sono visibili le grotte nere di fumo, il tempio per le cerimonie religiose, capolavori naturali che lasciano a bocca aperta dalla meraviglia.
Tanti i gatti e gli oleandri rosa, che sanno trovare vita anche nell’aridità.
Piccola Petra è scrigno, è custode di storie millenarie, di gente operosa e artista. Che nulla ha lasciato scritto, ma tantissimo da toccare e ammirare.
TRENO d’epoca, unico treno giordano, che viaggiava da Istanbul all’Arabia Saudita.
Deserto del WADI RAM: 700 km2, al confine con l’Arabia Saudita.
Emozionante arrivare al Campo tendato, con le case Balls in nostra attesa e la gentilezza di persone sorridenti, felici di darci il benvenuto.
In jeep, foulard in stile Kofia, ad ascoltare la voce del deserto.
No, non credevo mi raccontasse così tante cose.
Dei nabatei, dei beduini, del loro tessersi con il deserto, casa e culla, in indissolubile intreccio.
Dei milioni di anni in cui le rocce si sono concesse allo scavo di mano divina.
Dei tramonti e delle albe e delle stelle.
Dei silenzi gravidi di ancora e ancora.
No. Non me lo sarei aspettata di sperare di tornare!
Giordania, 5°giorno, 23 maggio 24
Mongolfiera all’alba, Mar Morto… Deserto Wadi Rum, valle della luna: ore 5.00.
In jeep a danzare sulle dune di sabbia rossa e fresca. I beduini ne conoscono ogni venatura, ogni granello. Spiazzo ampio. La mongolfiera è metà a terra. Fuoco. Si gonfia. Si gonfia fino a stare dritta da sola. Un tè. Un caffè.  Anche le roselline sul tavolino. E mille sorrisi.
Il basket del “balloon” aspetta l’alzata di gambe. Ci sei. Dentro.
Piano piano la mongolfiera si alza, va su fino a 600 metri. Il deserto e le sue montagne di roccia rossa svelano il lavorio di millenni. E il deserto si espande e sfiori il suo respiro. Calmo. Ti fidi e ti affidi. Qualcosa di alto, altissimo, si abbassa e ti alza il mento. Nelle pupille il sole al suo primo vagito. Cresce e cresce. Tondo. Accecante. Dipinge d’oro deserto e montagne, campi tendati e forti abbandonati. La fiamma della mongolfiera irradia calore a sbuffi. Piano piano la fa abbassare. Il cielo si veste come la Madonna.
La maniglia verde del cesto aspetta le tue mani. Atterraggio. Csssssssss. L’infinito si definisce nel perimetro di un’ emozione, che è, già, nostalgia.
Dopo l’arrivederci alla Valle della Luna, il Mar Morto. È in agonia.Nel 2050 sparirà. Cala un metro e trenta ogni anno.
Effetto delle dighe sull’unico fiume che gli dà acqua: il Giordano. Il Mar Morto o, meglio, Lago Morto è il punto più basso della terra. 430 metri sotto il livello del mare. Ha i fanghi più curativi e benefici al mondo. Ha sale in quantità dieci volte superiore alla media marina. Fa stare a galla senza fatica alcuna. 💦 Al privilegio di averlo visto, si sposa la tristezza di sapere che si prosciugherà in tempi brevissimi: solo 25 anni.
Fatta salva la tradizione della danza del ventre… ecco sfumare l’ultima serata, in hotel sul Mar Morto.
Giordania. 6° giorno, 24 maggio.24
Geraza o Pompei d’Oriente e … Venezia
Geraza è il secondo sito archeologico dopo Petra.
Costruita dai Greci, Romani, Bizantini dal 2° secolo d.C. fino al 12° sec d.C, contava 30mila abitanti.
Poi fu abbandonata e sepolta sotto sabbia e detriti, per secoli, fino a 70 anni fa.
A differenza di Petra, l’Unesco non l’ha ancora candidata come Patrimonio dell’Umanità. Non è protetta, quindi, né finanziata.
Vi si entra dalla porta di Adriano o arco di trionfo, del secondo secolo a C.
Vi si trovano: la Chiesa bizantina di Mariano, l’ippodromo per 15mila spettatori, la Piazza ovale di 90 x 70 metri, con colonne ioniche e corinzie, il Cardo Massimo, l’ anfiteatro, con gli scaloni numerati in greco e l’eco perfetta, il tempio di Artemide, protettrice di Geraza, chiesa di San Giorgio, Cosma e Damiano e San Giovanni Battista.
Il fatto che il sito sia per lo più opera del genio di epoca romana, beh, mi fa sentire orgogliosa di essere italiana!
Poi, verso il ritorno dall’aeroporto di Amman su Vienna, Vienna -Venezia.
Compagnia aerea Austrian airlines.
In sintesi: Giordania, nazione sicura, accogliente, ricchissima di autentiche meraviglie e inaspettati incontri, curatissima, soffre per uno scomodo vicinato. Un vero peccato!

Piangi Giordania,

Alla colomba della pace
Popoli fratelli han spezzato l’ala.

La rammendi, con cuore
amorevole,
Con fili di storia e ago di pazienza.

Sei sola, Giordania,
A pagare lo scotto
Di scelte straniere
Che allontanano occhi
Dalla tua unicità.

Sei sola,
Stritolata da cuori ibernati
Nemmeno il canto del muizin
Consola il tuo sale di occhi
22 maggio 24

www.abacoviaggi.it
www.abacoviaggitouroperator.it
                                                                                                                RACCONTO DI VIAGGIO

                                                                  GIORDANIA E PETRA… dove l’eternità sa ancora parlare         

Nel cuore inquieto del Medio Oriente, la Giordania ha scelto la via meno battuta: quella della PACE. E la percorre con fierezza, offrendo rispetto a ogni popolo e accoglienza a ogni viaggiatore.

Amano il loro Re, i giordani. Re Abdullah II non è solo il sovrano, ma un simbolo di equilibrio e dialogo. Anche le donne camminano libere, coperte solo se lo desiderano.

Si respira un’aria diversa, qui: un’aria che non grida, ma racconta.

Racconta di famiglie unite, di mercati colorati, di bambini che salutano con occhi chiari e mani sporche di sabbia.

Le sfumature della Giordania non si contano, si sentono. Nei profumi delle spezie, nella polvere dorata, nella voce della guida che sussurra leggende millenarie. Ogni angolo custodisce una storia, ogni sguardo un’umanità profonda, incisa di elegante resilienza, di sorrisi autentici e di mani che porgono, che mai chiedono, che, semmai, invitano alla contemplazione.

E poi c’è Lei: Petra, una delle sette meraviglie del mondo.

Non arrivi a Petra. Vieni accolto da Petra.
La raggiungi a piedi, attraverso un canyon stretto stretto, che è già poesia: il Siq.

Le rocce danzano sopra alla tua testa, sfumano in rosa, ocra, ruggine e oro. Ti stringono, ti guidano, ti preparano a ciò che non ti aspetti. Poi sei davanti a Lui, al Tesoro “Al-Khazneh.
Imponente, elegante, scolpito nella roccia viva. Sta lì da oltre duemila anni, eppure sembra respirare con te. E in quel momento, davanti alla facciata alta 40 metri, il tempo si inchina.

Petra è, sì, la “Pompei d’Oriente”, ma è molto altro oltre all’archeologia: è emozione cruda, sacra, intensa. Di notte, poi, è magia pura. “Petra by nightannienta ogni parola. Cammini nel buio, guidato da 1800 candele, vere, e accese come se il cielo si fosse accomodato sulla terra. Il Tesoro, illuminato appena, sembra galleggiare tra sogno e memoria.
Il silenzio è totale. Un flauto beduino racconta l’essenza della pace. Una pace che non è assenza di guerra, ma presenza di senso. E scopri che in quel buio luminoso qualcosa dentro di te si apre, si commuove, si inginocchia.

E sei un ottomiliardesimo di umanità, briciola consapevole di appartenere a qualcosa di eterno e capisci che posare i piedi su questa terra sacra è privilegio, che non si dimentica.
Terra sacra, sì, ma moderna, che ha in serbo altri doni per te: il silenzio del Wadi Rum, il respiro del Mar Morto, la memoria incisa tra le pietre di Amman e di Madaba, coloratissimi Souck, ma anche alberi viola, auto moderne, taxi gialli come funghi, pullman con WIFI a bordo, i sorrisi gratuiti, il garbato “Welcome” e una miriade di gatti felici.

Deserto del Wadi Rum o Valle della Luna: appena lo fiuti è tuo, e lo leggi come un poema inciso dalla natura. Dormi sotto a stelle antiche, danzi in jeep tra le dune, ascolti la sabbia che narra storie di beduini e di Nabatei. E poi vedi l’alba dall’alto di una mongolfiera, col sole che sale a dorare l’infinito…

E, poi, galleggi nelle acque dense del Mar Morto, fluttuando in un pensiero sospeso: nessuna fatica, solo abbandono. Anche se sapere che si sta prosciugando – un metro e trenta ogni anno – trasforma la meraviglia in una sorta di tristezza.
Ma ti riprendi a Gerasa, tra le rovine romane, sul Monte Nebo, sui passi di Mosè, a Madaba, con la mappa del mondo, a “Piccola Petra”, scrigno riparato dai silenzi e dalle grotte abitate fino al 2007.

Ogni luogo una lezione. Ogni tappa, una carezza al cuore. Perché la Giordania ti cammina dentro.

Non la visiti. La senti. Sa di Meraviglia e di PACE!

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pierina gallina

Ho un nome e un cognome che non si dimenticano. Sono appassionata di scrittura, poesia, viaggi, libri e persone, in particolare bambini e saggi. Ho pubblicato cinque libri e sono una felice nonna di 7 nipoti, da 6 a 18 anni, mamma di tre splendide ragazze, e moglie di un solo marito da quasi 50 anni. Una vita da maestra e giornalista, sono attratta dalla felicità e dalla medianità, dallo studio della musica e degli angeli. Vi racconto di libri, bambini, nonni, viaggi, e del mio Friuli di mezzo, dove sono nata e sto di casa, con i suoi eventi e i suoi personaggi. Io continuo a scrivere perchè mi piace troppo. Spero di incontrarti tra i fatti e le parole. A rileggerci allora...

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