"PICCOLO CORPO" film, a TRAVA (Ud) con Celeste Cescutti

“PICCOLO CORPO” film, a TRAVA di Lauco (Ud) con Celeste Cescutti

“PICCOLO CORPO” film, a TRAVA di Lauco (Ud) con Celeste Cescutti

“Piccolo corpo” film vincitore del David di Donatello al Festiva di Cannes nel 2021 è stato proiettato nella chiesa di  TRAVA, il 6 luglio 24. Per l’occasione ho scoperto TRAVA, 50 abitanti, frazione di Lauco (Ud), in Carnia.
Su invito del Vicesindaco, Gabriella Bolzan, ho potuto assistere alla proiezione del Film, “Piccolo Corpo”, con la presenza della protagonista, Celeste Cescutti, di Udine, e alla descrizione della chiesetta della Madonna dei Miracoli, uno dei Santuari à-répit o della rinascita o del respiro o della doppia morte.
Unico Santuario del Nord-Est italiano, dove i bimbi nati morti potevano dare un respiro o un segno di vita per il tempo del battesimo, in modo da non andare nel limbo. Poi, venivano sotterrati vicino alla chiesetta.
A darne dettagliata spiegazione l’archeologa Elisa Sartori, autrice di una ricerca in merito per la tesi di laurea. Prima di lei, poco o nulla si sapeva della chiesetta, se non dai numerosi ex voto e atti notarili relativi al riconoscimento dell’avvenuto battesimo, che testimoniano la pratica della rinascita, almeno fino a metà del 1800.
In effetti, durante gli scavi attorno alla chiesetta, in occasione del terremoto del 76, furono rinvenuti resti di piccoli corpi.
La chiesetta venne costruita nel 1659, per evitare che i familiari dei bimbi nati morti o morti prima del battesimo, dovessero andare in Piemonte o in Austria o in Francia.
Perché Trava torna a essere importante?
Per merito del film “PICCOLO CORPO”, che racconta la tradizione dei “Santuari del respiro” nella vicenda di una giovane madre, non rassegnata al fatto che la propria bimba dovesse essere un’anima perduta nel limbo.

Questa la trama.

Celeste Cescutti, protagonista del film “Piccolo Corpo”

Inizi ’900. In un’isoletta di pescatori nel Nordest, nei pressi della Brussa, nel comune di Caorle (Ve), Agata partorisce una bambina nata morta: il prete della comunità non può battezzarla. Ma lei non accetta e fugge dal mare diretta all’immaginaria Val Dolais, fra le montagne innevate dell’estremo nord, dove “c’è una chiesa in cui risvegliano i bambini nati morti”. Basta un respiro e si può dare loro un nome, liberandoli dal limbo. Agata intraprende il suo faticoso viaggio verso quel Santuario, portando la sua creatura dentro a una cassetta di legno, sulle spalle. Sulla strada incontra Lince, un personaggio con molti segreti da difendere. La chiesetta del film non è quella di Trava, bensì della zona del Lago di Fusine.
“Piccolo corpo” è un film essenziale, incisivo e convincente, dal finale potentissimo. Profondamente contemporaneo, dove la donna sta al centro di una storia tutta sua, che le appartiene, e per la quale combatte, fino alla fine. Parla di due corpi, che si cercano e attraggono come poli, di madre e di figlia.
Nella cassetta che la protagonista si porta sulle spalle non c’è solo un piccolo corpo, ma sono presenti anche tutte quelle idee, quelle cause e quelle fedi per cui vale la pena continuare a lottare.
L’intero film ruota intorno alla figura di donna, che, da sola, e senza mezzi, affronta ogni pericolo per arrivare al suo scopo.
Alla fine della proiezione, la giovanissima protagonista, Celeste Cescutti, definendosi non attrice, ha delineato i tanti momenti forti della sua interpretazione, durata un anno, dal 2020 al 2021, su regia della triestina Laura Samani.
Oggi, il Santuario votivo della Madonna dei Miracoli di Trava, a oltre 700 metri di altezza, sta diventando meta di pellegrinaggio sempre più apprezzata.Il fenomeno dei “Santuari à répit”  o “Santuari del Respiro” era largamente diffuso nella Francia centro-orientale e lungo l’arco alpino. I casi sono conosciuti tramite documenti d’archivio, atti notarili, documenti del Sant’Uffizio.
In Friuli Venezia Giulia esiste un caso ben documentato di santuario che praticava il rituale della doppia morte, cioè il santuario di Madonna di Trava a Lauco, attivo a partire dalla seconda metà del XVI secolo, sulla scia dei riti praticati presso il santuario di Maria Luggau, a Lesachtal, in Carinzia.
Dei riti qui praticati esistono numerose testimonianze: atti notarili relativi al riconoscimento dell’avvenuto battesimo, ex voto tutt’ora conservati, numerosi documenti d’indagine e memoriali redatti dall’Inquisizione locale.
È stato costruito nel 1659, eretto su un precedente edificio ricordato nell’ottobre 1657 in un testamento.

Celeste Cescutti con Gabriella Bolzan, Vicesindaco di Lauco – parrocchiale di Trava, con altare del 1500

IL RITUALE DELLA DOPPIA MORTE O DEL RESPIRO

IL RITO: come si svolgeva.

I genitori chiedevano aiuto a chi trovavano nella chiesetta. Il notaio registrava i dati della famiglia, il pagamento tramite soldi o doni.

Sicuramente, a Trava, il rito della doppia morte si compiva, testimoniato da atti notarili ed ex voto.  Il rito svolto in questi santuari prevedeva diverse fasi e culminava con il presunto ritorno in vita, seppur per pochi secondi, del neonato.
Il piccolo corpo veniva esposto sull’altare, davanti a Madonna, con tante candele accese e fiori. Sul corpo venivano sventolate piume d’aquila e intonate litanie. Durante la preghiera, poteva accadere che il corpo si muovesse leggermente o perdesse urina o aprisse la bocca o gli occhi. Ciò veniva interpretato come un miracolo. In seguito a questi (labili) segni di vita, si celebrava il battesimo, che portava immancabilmente alla morte definitiva del neonato, il quale poi veniva sepolto nei pressi della chiesa.
E l’anima andava in paradiso.
Nel 1600 iniziavano i processi contro i genitori cui veniva chiesto di abiurare  ovvero rinunciare alla propria confessione religiosa. Esiste un memoriale dell’epoca  – di Fra Antonio Dall’Occhio –  in cui si legge di “False resurrezioni di bambini usciti morti dai ventri delle madri”.

Nonostante la denunce e i processi, l’attività di Trava continuò fino a metà 1800, anche dopo la condanna di papa Benedetto XIV, del 1755.

LAUCO (Ud)

Lauco

Wikipedia
https://it.wikipedia.org › wiki › Lauco

Piccolo corpo Piccolo corpo – Film

RaiPlay
https://www.raiplay.it › video › 2024/03 › Piccolo-corpo
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pierina gallina

Ho un nome e un cognome che non si dimenticano. Sono appassionata di scrittura, poesia, viaggi, libri e persone, in particolare bambini e saggi. Ho pubblicato cinque libri e sono una felice nonna di 7 nipoti, da 6 a 18 anni, mamma di tre splendide ragazze, e moglie di un solo marito da quasi 50 anni. Una vita da maestra e giornalista, sono attratta dalla felicità e dalla medianità, dallo studio della musica e degli angeli. Vi racconto di libri, bambini, nonni, viaggi, e del mio Friuli di mezzo, dove sono nata e sto di casa, con i suoi eventi e i suoi personaggi. Io continuo a scrivere perchè mi piace troppo. Spero di incontrarti tra i fatti e le parole. A rileggerci allora...

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