LIBRO “IL DESERTO NEGLI OCCHI” di IBRAHIM KANE ANNOUR: presentazione a Codroipo (UD) sede di “Aurora” - Pierina Gallina news

LIBRO “IL DESERTO NEGLI OCCHI” di IBRAHIM KANE ANNOUR: presentazione a Codroipo (UD) sede di “Aurora”

 

Presentazione del libro “Il deserto negli occhi” di Ibrahim Kan Annour – 17 ott 2014 – Codroipo (UD) Cooperativa Aurora

Presentatrice di raffinata espressività la prof. Viviana Mattiussi, speaker radiofonica a Radio Voce nel Deserto di Pordenone. 
 
Pubblico attento e molto partecipe e curioso di ascoltare la storia di un Tuareg del deserto del Teneré, già guida turistica e dal quale, contro la propria volontà, è dovuto fuggire.

Spezzoni di filmati sul deserto e la vita dei Tuareg ha introdotto l’incontro con Ibrahim, nato l’11 agosto 1966, e ancora ancorato all’anima che lo chiama e lo vorrebbe nel suo deserto.  Il deserto ti plasma  e dà il dono raro della sensibilità. Tuareg, vestito d’indaco, uomo blu – ha esordito Ibrahim –


 
I Tuareg sono dignitosi, fieri, sempre con il sorriso accogliente, con grande capacità di dialogare – ha detto Viviana,

significa Abbandonato da Dio.
 
 Il rito del tè. Il primo è forte come la vita. Il secondo è dolce come l’amore. Il terzo è soave come la morte

I Tuareg hanno la libertà negli occhi e negli spazi aperti. La loro nazione è divisa in cinque stati: Libia, Mali, Niger, Burkina Faso, Algeria. Cinque nazioni e una stessa lingua. “Una cosa sbagliata – ha detto Ibrahim”. Nel 1960 il Niger è diventata colonia francese. Nessun Tuareg ha un atto di nascita né carta d’identità né passaporto. Niente presidi medici per loro. No accesso all’acqua potabile. Non scuole. Questo popolo rischia l’estinzione.
In Niger, ricchissimo di uranio, è pieno di centrali termonucleari. L’uranio viene pulito con l’acqua che va nelle falde. 2.700 miliardi di litri d’acqua sono inquinati per 500 volte oltre la norma. E la gente fa tutto con quell’acqua, ammalandosi di tumori (ufficialmente Aids). Nel 1990 le prime rivolte a sangue dei Tuareg in Niger. I Tuareg vengono imprigionati senza motivo e torturati in maniera disumana. Il padre di Ibrahim è fra questi, per otto mesi. Nel 2007, cambiato il governo, vengono firmate le concessioni di uranio alle multinazionali. Il deserto diventa una miniera e i Tuareg si ribellano. Ibrahim viene sospettato di fomentare la rivolta in quanto guida e profondo conoscitore del deserto.  La scelta obbligata è fuggire e venire in Italia, parlando bene l’italiano.
 “Non mi è mai piaciuto stare in Europa – dice Ibrahim – perché c’è troppa fretta e si è schiavi del tempo e si corre dietro all’orologio sempre. Gli europei si sono creati un mondo facile”.

Inrahim, uomo indaco, con Pierina Gallina

con Viviana Mattiussi                                           con Nella di Aurora e amiche

 
Ibrahim e il portaoggetti tipico tuareg

 Ultimo racconto, la sua guida nel deserto per l’eclissi di sole: 29 marzo 2006. Con 17 turisti di varie nazionalità. Una delle sue ultime attività, stroncate da voleri e poteri più forti della passione.
Ibrahim vive a Pordenone, con la moglie e quattro figli, nella comunità tuareg, composta da circa 50 persone.

 Articolo sul suo libro apparso sul giornale IL PONTE del mese di ottobre 2014

 

 

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pierina gallina

Ho un nome e un cognome che non si dimenticano. Sono appassionata di scrittura, poesia, viaggi, libri e persone, in particolare bambini e saggi. Ho pubblicato cinque libri e sono una felice nonna di 7 nipoti, da 6 a 18 anni, mamma di tre splendide ragazze, e moglie di un solo marito da quasi 50 anni. Una vita da maestra e giornalista, sono attratta dalla felicità e dalla medianità, dallo studio della musica e degli angeli. Vi racconto di libri, bambini, nonni, viaggi, e del mio Friuli di mezzo, dove sono nata e sto di casa, con i suoi eventi e i suoi personaggi. Io continuo a scrivere perchè mi piace troppo. Spero di incontrarti tra i fatti e le parole. A rileggerci allora...

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