IL PAESE: Magazine d’informazione e cultura del Medio FRIULI – novembre 2018
adolescenti di oggi?
rimasti impressionati dalla notizia di Alice, la sedicenne trovata priva di
vita in un triste bagno maschile, accanto a una turca sporca, nella stazione
dei treni a Udine, sulla banchina numero uno.
terribile verdetto ha parlato di overdose della nuova droga, la cosiddetta eroina
gialla dal costo contenuto e molto diffusa, che ha già causato la
morte di una ventina di ragazzi fra Udine e Mestre, tra cui Alice.
Immediato,
il mio pensiero è corso ai genitori, ai nonni, a quel padre preoccupato che la
stava aspettando in stazione. E che l’ha vista, distesa, pallida,
senza vita. Una bella ragazza che potrebbe essere nostra figlia, nostra nipote.
Una come tante, studentessa al liceo artistico Sello, gentile, studiosa, con gli umori tipici della sua età
in piena adolescenza, ma che aveva deciso di provare emozioni fuori dal normale.
Forti, appaganti, forse.
Sicuramente i
genitori non lo sapevano perché, si sa, i genitori sono sempre gli ultimi a
sapere. E’ stato scritto che essi
avrebbero dovuto accorgersi di quanto stava accadendo alla loro figlia. Io so
che ciò non è facile perché gli adolescenti sono bravissimi a nascondere i
personali segreti se vogliono. Sento dire che è necessario dialogare con loro ma, ribadisco,
nemmeno questa è opera facile perché, il solo avvicinarsi suscita reazioni a
dir poco inaspettate e non in senso positivo. E’ normale, piuttosto, che gli adolescenti si
chiudano nella loro stanza pretendendo la privacy, utilizzino internet e
cellulari in modo assiduo e, spesso, convulso, evidenzino sbalzi d’umore, preferiscano stare
con il gruppo dei pari piuttosto che con i familiari, facciano esperienze
significative fuori casa chiedendo sempre più libertà.
l’adolescenza è il periodo in cui non si è né carne né pesce. Ci siamo passati tutti. La statistica, però, dichiara che 120mila teenager italiani vivono
ritirati in casa, che a molti ragazzi non interessa più nemmeno la sessualità e
che gli adolescenti sono supereroi fragili. Inoltre, droghe, alcool, gioco d’azzardo, cibo usato spesso per dimagrire o per
sedare stati di ansia e vuoto, possono
trasformarsi in vere e proprie dipendenze e portare alla morte. E’ triste constatare che a molti adolescenti, maschi soprattutto,
non interessino quasi nemmeno più le ragazze,
i primi amori, tanto sono presi
dal farsi di sostanze o isolati nei loro
smartphone che diventano
via di protezione dal sociale.
i compiti evolutivi tipici di questa età, il crollo degli ideali e le
sofferenze psicologiche che spingono gli adolescenti a sentirsi inadeguati, non
all’altezza delle aspettative.
amici, affetti, interessi, volontariato. I consumi e le droghe ci sono perché
riempiono un vuoto. E di vuoto ce n’è fin troppo se, negli ultimi dodici mesi,
da parte degli studenti italiani tra i 15 e i 19 anni l’uso di cannabis sia aumentato dal 22% al 27% e quello di stimolanti dal 2,3% al
2,7%. Ancor più grave, per quanto riguarda il consumo di psicofarmaci
senza prescrizione medica, il fatto che i giovani italiani siano ai primi posti
della classifica europea.
questa realtà che si svolge sotto i loro occhi? Il primo sentimento è spesso quello di soffrire nel sentirsi impotenti nell’aiutare il figlio a
superare le sue difficoltà. Il secondo è la rabbia per la sensazione che sia
proprio lo stesso figlio a considerare inutile, e spesso indesiderato, il
loro affettuoso interessamento. Per i
genitori la difficoltà maggiore consiste nel cercare l’equilibrio tra la presenza emotiva e il
farsi da parte. L’impegno e la
fatica in questo periodo sono enormi,
soprattutto nella delicata fase di negoziazione dei tempi e degli spazi da
dedicare a studio, amici e famiglia.
Tornando al recente dramma di Udine,
ritengo sia giunta l’ora per tutti, adulti in primis, di aprire l’immediata verifica della realtà e dei propri comportamenti.
Alice, e altri come lei, avrebbe potuto e dovuto avere una vita davanti,
non finire i suoi giorni in un modo tanto misero. Del suo triste epilogo
dobbiamo farci carico e non dimenticarla solo perché nessuno ne parla, affinchè
ciò che è accaduto a lei non succeda ai nostri figli e ai nostri nipoti in un
domani non molto lontano.