FORTE E CHIARO: Mensile del MEDIO FRIULI – novembre 2018
PARLANO IL FRIULANO DI RIVOLTO
e, dopo aver studiato alla scuola per mosaicisti di Spilimbergo e un’esperienza di lavoro a Vicenza, nel 2009 matura la decisione di andare in Australia, dove fa conoscere e apprezzare la sua arte di
mosaicista. Spinto dal desiderio di fare
esperienza lavorativa all’estero e
vedere posti nuovi, sceglie l’Australia dove il mosaico non è conosciuto. A
Melbourne ha modo di affermarsi in un settore di nicchia
e cimentarsi in progetti diversi anche di
creazione di mosaico artistico. Le sue opere, realizzate insieme all’ amico
Fabian Scaunich, giovane italo-australiano i cui genitori sono originari delle Valli del Natisone, sono
sparse in tutta la città e non solo. Si possono incrociare sui marciapiedi di
Hampton Street o Chapel Street, in una
vineria sulla Mornington Peninsula nel centro di scienze dello Scotch College
di Hawthorn, in locali e case private di tutto il Victoria e perfino a Sydney, dove realizzano un’opera per i 150 anni della posa
della prima pietra della chiesa anglicana di San Giuda a Randwick.
in Australia – spiega Gianpiero – è che ogni committenza è diversa sia per
quanto riguarda il tipo di disegno, dello stile, della tecnica e dei materiali
utilizzati”.
lavoro importante e rappresentativo del valore del mosaico artigianale, è il
restauro del pavimento del Forum Theatre, inaugurato nel 1928, in stile
neogotico, dirimpettaio di Federation Square e con un lato che dà sulla celebre
Hoslers Lane. Gianpiero, Fabian e il team
di Mosaic Republic, hanno rimosso tutte
le tessere delle parti danneggiate della pavimentazione recuperandone una buona
parte. 15 mila sono stati i pezzi che
hanno dovuto lavare e pulire, uno a uno con una molletta, da tutti i lati e
ordinando i restanti a una ditta francese, l’unica al mondo che ancora produce
tessere simili. Dopo l’attento restauro,
inserito nel prestigioso Victorian Heritage Register, il Forum Theatre ha
ritrovato una parte dell’antico splendore.
commissione, sono stati realizzati dodici mosaici, di stili, storie e materiali
diversi, per le segnaletiche inserite sui marciapiedi della via principale.
Ogni mosaico è contenuto in telai di acciaio, appositamente predisposti.
Gianpiero risponde che si è trattato di un colpo di fulmine e di una passione
per il mosaico nata appena varcata la soglia della scuola. “Il mosaico è
un’arte antica e affascinante – continua –
perché le tecniche e i materiali sono rimasti pressochè immutati nel
tempo. La sua bellezza sta nel fatto che, partendo da un sasso o da pezzi di
pietra, si ricavano pezzettini, che di per sé potrebbero essere di scarso
valore ma che danno origine a disegni, volti, paesaggi, opere d’arte”
mosaico?” “ Il mosaico qui, per come lo intendiamo noi, non è granchè conosciuto nonostante ci siano
alcuni grandiosi esempi come al War Memorial di Canberra. Il potenziale però
c’era tutto, quindi la sfida è stata creare un mercato dal niente, e devo dire
che ci stiamo riuscendo.“ chiarisce Gianpiero.
per te?” “Sì, c’è una parte in cui
mi piace creare mosaici per me stesso. Il mosaico permette di comporre qualcosa
di bello e creativo con materiali diversi. In questo sta il suo fascino”.
team di Mosaic Republic si è allargato. Ora ci sono anche Alberto, giovane
mosaicista di Oderzo, e Marco, un nostro collaboratore che vive a Spilimbergo.
Siamo un bel gruppo e stiamo cominciando ad avere un bel portfolio, quindi per
il futuro vorremmo inserirci nel settore delle opere pubbliche, creare opere
più grandi e visibili a un pubblico più ampio.”
ricordare come, dal Friuli, il mosaico a Melbourne torni a essere portato in vita dalla maestria
degli artigiani italiani proprio come successe nel secolo scorso e alla fine
dell’Ottocento quando vennero avviate numerose imprese di connazionali, i cui
lavori sono ancora visibili in giro per la città.
arte tradizionale che si rinnova e che in Australia, più che in Italia, trova
sbocchi inaspettati per i giovani talenti di casa nostra.
CODROIPO CLASSE 1952
in tour a Brescello
Brescello fu girato il primo della fortunata serie di film interpretati da Gino
Cervi e Fernandel, Don Camillo. La classe 1952 di Codroipo ha voluto vedere di
persona il paese che fu il set della storica pellicola, partecipando al tour
organizzato per il piacere dell’incontro e della condivisione di una giornata
in armonia, insieme ai simpatizzanti.