CODROIPO (UD) VILLA MANIN: CONVEGNO “PERSONA, NON MALATTIA” 1 ottobre 2019
come punto di osservazione della situazione attuale sul Piano Nazionale
Demenza, come riflessione sel tema della centralità della Persone,
sull’etica del prendersi cura e sulle azioni da porre in atto per andare
verso una comunità solidale con le persone con diagnosi di demenza.
Tante le persone intervenute, relatori autorevoli, amministratori locali, con una assenza rilevata: quella dei medici di base o di famiglia.
La dott. Valentina Battiston, Direttore generale ASP Daniele Moro, ente organizzatore della rassegna di eventi “Alzheimer, la comunità che sostiene, ha coordinato il convegno, cui ha presenziato Cristian Molaro, Presidente ASP, il sindaco di Codroipo Fabio Marchetti, Pino Napoli, della Federaz. ANCI, Guido Comis,
direttore Villa Manin e varie autorità. Dalle loro parole è emersa a
chiare lettere che il territorio del Medio Friuli è eccellenza avulsa
dalla politica che si ritrae per lasciare spazio a chi fa e opera bene.
La
dimostrazione sta nel fatto che l’ASP è riuscita a mettere insieme
associazioni e sinergie come la politica non avrebbe saputo fare.
Il primo relatore, Dott. Gian Luigi Gigli,
ha parlato dell’importanza della centralità della persona nella
diagnosi e nella terapia della demenza: diritti, appropriatezza,
accanimento.Diritto:
a tutte le terapie per le altre malattie, non solo in declino
cognitivo; a essere aiutati dalla società per dare sollievo alle
famiglie. Diritti non scontati perché è a rischio la solidarietà
economica e sociale. Appropriatezza: Molte sono le zone di grigio per la professione medica, gli interventi farmacologici, l’etica, il prolungamento
della vita e la sua qualità. C’è in atto un cambiamento culturale inquietante dove il diritto a morire
diventa dovere di morire. Accanimenti: Quando e chi interrompe le terapie?
Esiste
il diritto alla vita ma è molto in dubbio che esista il diritto alla morte.
la loro voglia di essere utili e la possibilità di farlo. Che la
solitudine sia mortale è dimostrato dal fatto che gli anziani soli
muoiono per il 25% in più. La tragedia della solitudine porta a
non aver rapporti con familiari, servizi, vicinato. Molti malati sono
ignoti ai
servizi, ai vicini, alla chiesa. L’effetto tossico della solitudine si
esercita terribilmente sul malato, sulla famiglia e sulla società.
terribili, i familiari si vergognano e il 20% non si rivolge ai servizi.
diagnosi, dieta, farmaci, decisioni su casa riposo, su peg?
tutte situazioni in cui la vicinanza della comunità è fondamentale. La
comunità vale di piu della genetica. Vale più mangiare insieme che
misurare il colesterolo.
fare?
orgogliosa, tollerante. Che goda la presenza dell’ autorità civile.
Che in un corpo rotto abita l’
indefinibile essenza di essere persona.
Per la dott. ssa Battiston “la Comunita deve
sostenere con forza, proteggere, per sistemare le difficoltà. La Società cambierà quando non si passerà piu oltre davanti a chi piange e
ha difficoltà. Le Case di Riposo sono una sconfitta.
famiglie senza problemi non si pongono domande e al momento del bisogno
non sanno cosa fare”.