IL PAESE: Magazine di informazione e cultura del MEDIO FRIULI – Dicembre 2018
Quanti bambini sono nati nel Comune di Codroipo dal 2015 a inizio dicembre
2018?
Ecco i numeri.
138 nel 2015, 142 nel 2016, 128 nel 2017, 92 nel 2018, fino ai primi giorni
di dicembre. Naturalmente tutti i dati
si riferiscono agli attuali residenti.
Anche il nostro comune, quindi, sta risentendo del calo di nascite ma non
sono più confortanti i dati Istat nazionali, pubblicati a inizio dicembre, che
indicano una diminuzione di oltre 15.000 bambini rispetto all’anno precedente e
quasi 120.000 rispetto a dieci anni fa.
Come mai?
Il rapporto dell’Istituto nazionale di statistica indica tre
motivi principali.
Il primo sta nel calo del “numero di donne nell’età giusta
per fare figli”. Rispetto a dieci
anni fa, in Italia, ci sono 900.000 donne in meno tra i 15 e i 49 anni.
La
generazione del baby boom, cioè quella delle persone nate negli anni Sessanta,
è ormai alla fine del proprio periodo fertile.
Le generazioni successive sono
molto meno numerose e quindi, anche se continuassero ad avere figli come quelle
che le hanno precedute, il numero di nuove nascite diminuirebbe comunque.
Essendo un meccanismo a valanga, ecco spiegati i tre quarti del calo delle
nascite. E’chiaro che, se una generazione mette al mondo meno bambini, quella
successiva sarà più esigua e quindi avrà meno figli anche se il numero per ogni
donna resterà uguale.
Quindi, all’Istat dicono che “Anche se il tasso di fecondità non fosse
cambiato, nel 2017 sarebbero nati 493.000 bambini, più dei 458.00 che
effettivamente sono venuti al mondo, ma comunque molti di meno rispetto ai
576.000 del 2008.”
Ma l’Italia è davvero il Paese che fa meno figli?
La risposta viene di nuovo dall’Istat che segnala il fatto che anche le donne di origine straniera hanno cominciato ad avere sempre meno
bambini.
Tra le donne arrivate in Italia da altri Paesi il numero di
figli è sceso a 1,98, cioè sotto la soglia che consente di mantenere stabile
una popolazione, mentre era di 2,4 figli solo nel 2010.
In questo caso ha
giocato molto la forte riduzione dell’arrivo di nuove persone dall’estero. In
particolare, si è esaurito l’effetto sulla natalità dell’ultima grande
sanatoria in favore degli stranieri del 2003-2004 che aveva consentito alle
persone finalmente messe in regola di pensare anche ai figli. Finite le
sanatorie e ridotte le regolarizzazioni, le donne straniere che sono in Italia
con permesso di soggiorno sono invecchiate e non fanno più figli.
Altro fatto importante, dicono i demografi dell’Istat, è che arrivano sempre
più donne che vengono in Italia per lavorare, come le ucraine, le moldave, le
filippine.
E le donne che lavorano hanno tassi di fecondità inferiori.
Inoltre, sempre più donne nel nostro Paese scelgono di non
avere figli affatto, altre sono nella situazione di non poterne avere e decidono
di non avvalersi della fecondazione artificiale o assistita.
Dunque, tra la
generazione delle donne nate nel 1950 e quella delle donne nate nel 1977, è
stato stimato che la percentuale di coloro che non hanno avuto nemmeno un
figlio raddoppierà, passando dall’11 al 22%, da una donna su dieci a quasi una
su quattro.
I primi figli sono diminuiti del 25% sul totale delle nascite in dieci anni,
mentre secondi, terzi e quarti figli sono calati del 17%.
Ma cosa ne pensa la gente di questa realtà?
La considerazione più diffusa è “Ma ci rendiamo conto di quanto costa
mantenere un figlio? Con la precarietà del lavoro e degli stipendi, non si può
nemmeno metter su famiglia e, meno ancora, pensare di avere figli.
Lo Stato poi, non aiuta per nulla.
Agevolazioni fiscali ridicole, asili nido e mense
scolastiche costosi, spese per la scuola e tasse universitarie alle stelle, economia
sbandata che obbliga i figli essere mantenuti fino a oltre 30 anni da genitori
pensionati. Devo aggiungere altro?”
Ma qualcuno obbietta “Nel periodo della guerra e in quello dopo c’erano più soldi?
No, eppure la media si aggirava intorno ai tre figli per donna. Ci lamentiamo
troppo, ecco la verità.”
Davanti al più positivo, e di vecchio stampo “Un piatto di minestra si
rimedia per due o quattro bambini”, molti sono i possibili genitori che sognano
per i propri figli qualcosa di più di un piatto di minestra.
“Meglio meno bambini che crescano meglio che tanti bambini con un futuro
precario già segnato alla nascita”
Avere figli, oggi, è dunque un lusso?
O c’è una paura generalizzata per la realtà che si troverebbero a vivere
se venissero messi al mondo?
“Cosa metto al mondo figli se poi si trovano un mondo inquinato e privo di
valori? Con il rischio di vederli morire giovanissimi per overdose o per
cancro? Meglio lasciarli dove sono.”
Egoismo o generosità? Culle vuote o la vita, nonostante i rischi di un mondo
che sembrerebbe andare a rotoli? E’uno dei tanti dilemmi del nostro tempo che
le persone in età fertile si trovano a fronteggiare.
Quale sceglieranno?