Il PAESE, marzo-aprile 2023 - Pierina Gallina news

Il PAESE,  marzo-aprile 2023

Il PAESE, marzo-aprile 2023

Il Paese è un magazine di cultura, società, turismo del Medio Friuli. Ecco l’articolo che ho scritto.

NO, NON CI STO  

Non ci sto a non poter vedere un telegiornale senza il crampo nello stomaco e il terremoto nel cervello.
A martellare di perché le troppe tragedie dagli infiniti e inaspettati risvolti, e con la morte come denominatore comune.
A sentire di madri che uccidono figlie, figlie che si suicidano causa fallimento, barconi vomitanti cadaveri, montagne in scioglimento, spiagge cimiteri, fiumi essiccati, missili e guerre in parata trionfale, terre traballanti, selfie davanti alle bare vip.
E, subito dopo, alta moda indossata da corpi filiformi, quasi spaventapasseri addobbati a festa, festival con rabbia e baci spettacolari – non di capisce se veri o studiati a tavolino – grandi fratelli spruzzati di noia, a flirtare beatamente immersi nella finzione televisiva, sapendo di essere visti e di essere giusti, così.
No, non ci sto a vedere noi, comuni mortali, che ci arrabattiamo al meglio per essere civili, educati, pagatori e risparmiatori, timidamente sociali, a volte poeti e saggi, a volte ingenuamente impauriti e zitti.

Da che parte stiamo, noi?

Da che parte sto, io?
O, meglio, dove siamo, dove sono?
Non certo sui telegiornali, di sicuro non faremmo notizia.
Già, si sa: il bene non fa notizia!
Chi fa il volontario, in qualsiasi modo, dal nonno del pedibus a colui che soccorre e avvolge i cadaveri nel lenzuolo bianco, dal catechista al raccogli offerte ai funerali, da chi riempie sacchi di immondizie sulle strade all’accompagnatore sul treno della speranza, no, non è paragonabile ai vip.
Eppure, è grazie a lui se tante cose funzionano, e al meglio.
Ecco, io sto con lui.
Sto con chi si sente degno e vivo quando aiuta, ascolta, dona il proprio tempo e i propri talenti a chi ne ha più bisogno. E, se pensa di non averne, si accontenta di esserci, magari a lavar pentole alla mensa dei poveri o ad aprire la sua casa a chi non ce l’ha più.

Sto con il bene ancora possibile.

Perché credo nella possibilità di poter cambiare ciò che sembra incancrenito, prima che diventi normalità cui arrendersi e adattarsi. Solo perché così fan molti o perché il mondo, come la società, sembra andare a rotoli.

No, non è, sempre, a rotoli.  No, non è, sempre, allo sbando.

Mi chiamo fuori dal cerchio delle brutture.

E non sono sola, perché tante sono le persone che si comportano basandosi sui valori dell’etica, dell’altruismo, della generosità gratuita, dell’educazione e della passione.

Certo, le vedo anche io le guerre, le ingiustizie, la cattiveria, le disuguaglianze.

E ho il cuore crocefisso quando, queste cose, accadono anche nei luoghi che dovrebbero essere i più sicuri e sereni: le famiglie. Spesso fantasma. Spesso in frantumi, anche dove non si penserebbe mai.

Quando sento troppi “non” rivolti ai nostri giovani, per esempio.
Non è facile, oggi, esserlo, come non lo è stato in passato. Con troppi vecchi sapienti in giro e leggi da revisionare, è logico che i giovani guardino all’estero come miraggio o che si nutrano di influencer mediatici, per stare al passo, spesso più lungo della loro gamba.
Logico che si chiudano in camere blindate e la grande preoccupazione sia la connessione internet o avere l’ultimo modello di smartphone!
Intanto, io, sto dalla loro parte. E auguro loro di avere occhi vigili e consapevoli di saper essere migliori, più empatici di noi.

Lo spazio, qui, non mi concede di andare oltre, però mi piacerebbe che chi si riconosce fuori dal coro pessimista alzasse la mano. Sarebbe bello contarci: Noi, i Fuoricerchio!

 

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pierina gallina

Ho un nome e un cognome che non si dimenticano. Sono appassionata di scrittura, poesia, viaggi, libri e persone, in particolare bambini e saggi. Ho pubblicato cinque libri e sono una felice nonna di 7 nipoti, da 6 a 18 anni, mamma di tre splendide ragazze, e moglie di un solo marito da quasi 50 anni. Una vita da maestra e giornalista, sono attratta dalla felicità e dalla medianità, dallo studio della musica e degli angeli. Vi racconto di libri, bambini, nonni, viaggi, e del mio Friuli di mezzo, dove sono nata e sto di casa, con i suoi eventi e i suoi personaggi. Io continuo a scrivere perchè mi piace troppo. Spero di incontrarti tra i fatti e le parole. A rileggerci allora...

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