17 Dicembre 2023
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pierina gallina
CORSIVO in via di estinzione. Il Nuovo Paese dicembre 23
CORSIVO: UNA BELLEZZA IN VIA DI ESTINZIONE? Nel mio articolo pubblicato su
Il Nuovo Paese“, periodico del MEDIO FRIULI. Dicembre 2023
Il corsivo, nel mondo digitale in cui viviamo, sta gradualmente scomparendo dalle pagine scritte a mano. Nonostante questa antica forma di calligrafia, dalle curve eleganti e le linee fluide, abbia una storia lunga e illustre, il suo futuro è incerto, minacciato dalla mancanza di riconoscimento della sua importanza.
Le dita e la tastiera, sia di un cellulare o di un computer, lo stanno sostituendo, per comodità, velocità, segnalazione di errori. Non solo. La maggior parte dei ragazzi, quando obbligati a scrivere per testi o esami, lo fanno in stampatello minuscolo, ben accettato dalla grande maggioranza dei professori.
I computer, gli smartphone e i tablet hanno reso più comoda la digitazione rispetto alla scrittura a mano, e molte scuole ne hanno ridotto l’insegnamento.
Eppure, il corsivo è noto per eleganza e bellezza. È la scrittura fine, che esercita la manualità. Formale e raffinato, è stato ampiamente utilizzato in documenti ufficiali, lettere d’amore, inviti oltre che in molte altre occasioni speciali.
Il corsivo è forma d’arte.
Ogni persona può sviluppare uno stile unico, che si specchia nella propria personalità e può essere interpretato in grafologia.
Inoltre, ha una serie di vantaggi che vanno ben oltre alla sua estetica. Richiede una maggiore coordinazione motoria e concentrazione, obbliga alla lentezza, cui non siamo più abituati. Il pensiero si sofferma, si adagia sulle sfumature e dà modo di capire con calma, di meditare su ciò che si scrive. Per questo, sviluppato nel corso dei secoli, è stato utilizzato in molte culture e lingue di tutto il mondo.
Sì, fa sudare per rimanere nel rigo, insegna la necessità delle curve, fa seguire impazienti sentieri ostinati, costringe a contare le gambette delle m di mamma, che sono tante e ci si confonde. Ma, poi si conta e si riconta mentre si scrive. E si impara!
Cosa si perde non scrivendo in corsivo?
Sicuramente la fluidità del pensiero e della scrittura, lo scorrimento da sinistra a destra, abilità essenziale anche in tanti altri aspetti della vita, il coordinamento nello spazio e nel tempo, elementi fondamentali del pensare e dell’agire umano, lo sviluppo delle funzioni motorie, spazio-temporali e sintattiche.
Se è così importante, perché si usa sempre meno?
Perché viene definito “preistorico”, dispendioso in termini di energie, difficile e disorientante. Per questo, spesso, il suo insegnamento viene rimandato. Ed è un errore. Perché scrivere in corsivo coinvolge la parte pensante della mente, quella che genera idee, conserva meglio le informazioni e favorisce l’apprendimento della lettura.
Purtroppo, nonostante la sua importanza, il corsivo sta scomparendo rapidamente.
Già nel 2013, alcuni stati degli Stati Uniti gli hanno detto addio. Nel 2016 anche la Finlandia, dal sistema educativo tra i più avanzati al mondo, ha deciso di mandare, definitivamente, in soffitta gli arnesi della bella grafia.
Questa tendenza ha sollevato preoccupazioni tra gli educatori e gli esperti di calligrafia. La perdita del corsivo potrebbe comportare generazioni che non sanno scrivere a mano in questa elegante forma.
Da non trascurare il fatto che la scrittura in corsivo è, spesso, richiesta in documenti ufficiali, firme e altre situazioni formali. La mancanza di competenza in questa abilità potrebbe avere conseguenze negative, ancor di più in futuro.
C’è, comunque, una speranza, legata al fatto che la scrittura su computer non esclude la competenza del corsivo. L’importante è continuare a insegnarlo ai bambini, in modo che si impadroniscano di un’abilità preziosa, che va al di là della semplice comunicazione scritta.
Dunque, pur minacciata dall’avanzamento della tecnologia digitale, il corsivo è arte da non dimenticare e patrimonio culturale, che merita di essere preservato e tramandato alle generazioni di domani.
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