GIANNI MORANDI a VILLA MANIN (Passariano-UD) 14 luglio 2018
Giove pluvio, irrispettoso del grande evento
a Villa Manin, non è riuscito a scalfire l’entusiasmo del folto
pubblico per Gianni Morandi, l’eterno ragazzo che canta l’amore, con
cui molti di noi sono cresciuti e continuano a farlo.
Spente le luci della villa, un attimo di buio ed ecco,
puntuali,
alle 21.30 le luci sul palco, i musicisti e Gianni col vestito blu, il
ciuffo ribelle e le grandi mani espressive, cantare “Dobbiamo fare luce
su cosa siamo noi” di Ligabue.
Senza interruzione continua con “Non
piangerò
mai sul denaro che spendo… la vita non è stare al mondo cent’anni se
non hai amato mai”.
“Occhi di ragazza” e sempre sorride. Appare come un ragazzo della porta accanto che si emoziona dicendo di essere già stato qui trent’anni fa con
Lucio
Dalla che saluta guardando il cielo, confortato da un lungo applauso. “Se mi avessero detto che sarei tornato qui dopo trent’anni avrei detto “Eeeh” e invece eccomi qui. Non avevo la stessa giacca ma cantavo molte delle canzoni di stasera”.
Negramaro “Quando ripenso a te” e “Grazie perché”, “Io mi riposo
dentro i tuoi occhi”
con Lisa Manara.
“Stanno sparando,
ma non a te…stanno morendo” poi un mix di canzoni di epoche di anni
diversi ” Non sarà solo una chimera, Stare insieme a te non mi basta mai,
La fisarmonica, Ma chi se ne importa se adesso il
mio cuore di spezza, Non son degno di te, Sui monti di pietra
può nascere un fiore, Parlami di te bella signora, Se non avessi più
te, Anna, Ma poi arrivi tu e
scegli me, Scende la pioggia ma che
fa, crolla il mondo addosso a me, Amo la vita più sche mai”. Canzoni
d’amore che fanno ancora bene al cuore, parole semplici di oggi e
di ieri, rime che sanno di campagna, stelle, luna, felicità. Dopo
l’assolo alla
batteria di Alberto Paderni la pioggia smette. Un brivido annuncia il pezzo da 90. “C’era un
ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones…nel petto un
cuore più non ha ma due medaglie o tre “.
Perfino il vento applaude. Con la corista bresciana
Augusta Trebeschi intona “Siamo angeli con le rughe feroci sugli zigomi
” e poi il pensiero ancora va a
Lucio Dalla. E’ solo sul palco. “Mi commuovo ogni volta che canto questa
canzone” – dove il mare luccica davanti
al Golfo di Surriento. te voio bene assai, ma tanto tanto bene sai”. Ad
accompagnarlo al pianoforte Alessandro Magri.
registrato in un bagno, appena congedato a Pavia, “Non sono un uomo
ancora
sei troppo donna tu…sai darmi solo tenerezza”.
“Bella
Belinda, Andavo a cento all’ora, Se vuoi uscire la domenica
ti porterò con la 500 di papà, Fatti mandare dalla mamma a prendere
il.latte”, cambia stile con “Se
sei a terra non strisciare mai, devi contare solo su di te. UNO SU
MILLE CE LA FA. Finché non suona
la campana tu vai , Un mondo d’amore”.
pubblico in piedi per “Banane e lamponi e Si può dare di più senza
essere eroi, Non se ne
va questo spirito libero e la voglia di chiamarti amore”.
che prende il nome dall’omonimo album, il quarantesimo nella sua carriera.
“Spesso mi chiedo se sia il caso di continuare a cantare ma ci sono altri cantanti più anziani di me che lo fanno e allora… io vado avanti, finchè ci sono persone come voi che vengono ad ascoltarmi, io ci sono. Io canto”.
minuti di musica senza interruzioni con un ragazzo di 72 anni che augura
“Fate bei sogni e spero di rivedervi senza aspettare altri
trent’anni”. Un concerto che ha fatto bene al cuore e all’AMORE.
foto di Elisa Valvason |
GRAZIE GIANNI!
elisa V.
Complimenti Pierina! perfetto resoconto di una bella serata!