107 anni di AURORA Bortolussi Bosa – 5 novembre 21
CODROIPO (Ud)Aurora Bortolussi Bosa, la più longeva della provincia di Udine, compie 107 anni.
Ha superato due guerre, la spagnola e il Covid e, ogni sera, si addormenta pregando la Madonna e recitando il rosario trasmesso su Tele 2000. Conosce a memoria tutte le preghiere e non solo: canta, parla in friulano e in italiano, colora i disegni prestampati, facendo attenzione a non uscire dai bordi. Chiede il bacio, accarezza, ringrazia, come ha sempre fatto durante la sua lunga vita. Dolcezza, generosità, laboriosità, sono le doti che le vengono riconosciute. Orto, campagna, fiori, canto, le passioni che ha coltivato. Cioccolatini, coca cola, caffè corretto Baylis, le sue golosità.
Aurora si illumina quando vede i suoi cari e alla parola “Parigi”. Là, infatti, sono sepolti il padre, due fratelli, una sorella e quattro nipoti dopo che, nel 1949, vi erano emigrati. Ci è andata, nel 1989, e conserva ben viva l’emozione del viaggio in aereo, vicino al finestrino, e delle luci, che le sembravano presepi accesi.
Dal 1996 è ospite della figlia Vilma e del genero Luigino, a Gradisca di Sedegliano, amorevolmente accudita anche da Alina, Anna e dal figlio Renzo.
Nata a Roveredo di Varmo, il 5 novembre 1914, ha dovuto crescere in fretta. Sua madre Santina morì di spagnola quattro anni dopo – il 26 ottobre 2018 – lasciando cinque figli, mentre il padre Erminio era in guerra. Egli riuscì a tornare e a crescerli, senza risposarsi.
Il 7 aprile 1940, Aurora sposò Ercole Bosa, figlio di Silvio e Caterina Tubaro, trasferendosi nel Mulino Bosa di Codroipo. Nella numerosa famiglia – 24 persone – assunse, da subito, il ruolo di donna di fatica: figli, mulino, campagna, stalla. Nel 1941 nasceva il figlio Renzo, nel 43 Luciano e, nel 53, Vilma. Mentre il marito, dopo aver lavorato alla Quadruvium, aveva trovato impiego alla Fiat a Torino, lei li cresceva, sempre paziente, gentile e disponibile con tutti. con la figlia Vilma
Per poter maturare la pensione – con i cinque anni di contributi – aveva prestato servizio dalla famiglia Maurig e Martinelli, di Codroipo, facendosi ovunque apprezzare.
Aurora, che è la prima a sorprendersi di avere così tanti anni, fino al 2019 ha festeggiato il compleanno in ristorante, insieme ai familiari: i tre figli, i quattro nipoti, Maurizio, Manuela, Roberto, Roland e due pronipoti, Leonardo e Riccardo.
I capisaldi di Aurora sono sempre stati – e lo sono ancora oggi – la fede nella Madonna e la pace in famiglia.
Al solo vederla, nasce spontanea una rara sensazione di serenità, la stessa che lei ha sempre regalato alle persone che l’hanno amata e che continuano a farlo.
25 gennaio 2022
A 107 anni e 80 giorni, Aurora ha concluso la sua esperienza terrena. Serenamente, all’alba di ieri, nell’ora chiamata Aurora, come lei, a casa della figlia Vilma e del genero Luigino, a Gradisca di Sedegliano. Da undici anni era ospite da loro, amorevolmente accudita anche da Alina, Anna e dal figlio Renzo.
Il 5 novembre scorso era stata protagonista di una affettuosa festa di compleanno secolare, alla presenza dei figli, nipoti, parenti e amici, oltre che del Sindaco di Sedegliano, Dino Giacomuzzi e del Vice Giovanni Trevisan. Nonna Aurora era diventata, simbolicamente, la nonna di tutti.
Aurora, i cui capisaldi sono sempre stati la fede nella Madonna e la pace in famiglia, aveva superato due guerre, la spagnola e il Covid, con la dolcezza, la generosità e la laboriosità, che hanno sempre delineato il suo modo d’essere. Era sua abitudine addormentarsi pregando la Madonna e recitando il rosario trasmesso su Tele 2000. Lo conosceva a memoria, come tante preghiere.
Nata a Roveredo di Varmo, il 5 novembre 1914, Aurora ha dovuto crescere in fretta. Sua madre Santina morì di spagnola quattro anni dopo – il 26 ottobre 2018 – lasciando cinque figli, mentre il padre Erminio era in guerra. Egli riuscì a tornare e a crescerli, senza risposarsi.
Il 7 aprile 1940, Aurora sposò Ercole Bosa, figlio di Silvio e Caterina Tubaro, trasferendosi nel Mulino Bosa di Codroipo. Nella numerosa famiglia – 24 persone – assunse, da subito, il ruolo di donna di fatica: figli, mulino, campagna, stalla. Nel 1941 nasceva il figlio Renzo, nel 43 Luciano e, nel 53, Vilma. Mentre il marito, dopo aver lavorato alla Quadruvium, aveva trovato impiego alla Fiat a Torino, lei li cresceva, sempre paziente, gentile e disponibile con tutti.
Aurora, fino a pochi giorni fa, si illuminava quando vedeva i suoi cari e alla parola “Parigi”. Là, infatti, sono sepolti il padre, due fratelli, una sorella e quattro nipoti dopo che, nel 1949, vi erano emigrati. Vi si era recata, nel 1989, con la figlia Vilma. E conservava ben viva l’emozione del viaggio in aereo, seduta vicino al finestrino, quando le luci le sembravano presepi accesi.
Sul gruppo Facebook “Codroipo nel tempo” la nipote Manuela la saluta così: “Cara nonna, sei arrivata con l’Aurora e hai intrapreso il tuo ultimo viaggio con l’Aurora di questo freddo ma soleggiato mattino. Ci hai accompagnati per 107 anni, sempre con un dolce sorriso. Siamo sicuri che per te le porte del paradiso si sono già spalancate e ad attenderti ci sono i tuoi cari. Nonna Aurora fai buon viaggio”. Molte le persone che le dimostrano affetto e gratitudine, per essere sempre stata “bellissima donna, di una dolcezza disarmante, sorridente e accogliente nella casa dei Bosa, vicino alla chiesetta e al mulino, luogo incantato tutt’oggi.