1 Maggio 2025
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pierina gallina
ROMA e premiazione Deja Vu, 11-13 aprile 2025
Roma è una città eterna, sospesa tra mito e realtà, dove ogni angolo racconta una storia millenaria. Capitale d’Italia e cuore pulsante di arte, cultura e spiritualità, conserva tracce di un passato glorioso nell’incanto dei Fori Imperiali, nel Colosseo e nelle piazze ornate di fontane e obelischi. Camminare per le sue strade è un viaggio nel tempo: dall’antica Roma degli imperatori alle vie barocche e rinascimentali. Città di contrasti, unisce la solennità della Basilica di San Pietro alla vitalità rumorosa dei mercati di quartiere. Tra vicoli stretti e terrazze panoramiche, regala scorci romantici e atmosfere senza tempo. Roma è arte da respirare, bellezza da toccare, mistero da scoprire. È il profumo dei fiori d’arancio a primavera e il calore del tramonto sui sampietrini. Una città che sa accogliere e sorprendere. Un luogo dove il passato vive nel presente, e il presente si specchia nel passato.
Passeggiando tra i vicoli di Roma, può capitare di sentire un brivido sottile, come se quel luogo lo si fosse già vissuto. È il potere della città eterna, dove passato e presente si confondono in un abbraccio senza tempo. Un odore di gelsomino, il suono di una fontana, una voce che riecheggia tra i sampietrini: tutto sembra familiare, come una memoria antica che riemerge. Forse in un’altra vita, forse in un sogno dimenticato. Il Colosseo al tramonto, i riflessi dorati del Tevere, le porte sante di Santa Maria Maggiore e di San Pietro, il Vaticano… ogni immagine risveglia emozioni già provate. Roma custodisce il segreto di anime che si rincorrono nei secoli.
Ci sono stata, dall’11 al 13 aprile, con mia figlia Giada Padovani, per la premiazione di Deja Vu, mostra e poesia promossa e voluta dall’artista Ketty la Rosa. Siamo arrivate con Italo, il treno veloce, da Portogruaro (Ve) diretto.
11 aprile 25:
Il primo giorno, l’11 aprile, è volato o, meglio, “trenato” e camminato con gratitudine.
Con un’ora di proficua conversazione con Massimo della
Protos Edizioni: cordialità e progetti sul filo delle nuove parole e nuovi libri.
A Roma, la città eterna. Per qualcosa di bello che accadrà prestissimo… Déja Vu.
Roma è: La Capitale del mondo, con le porte sante e lingue e volti e passi sulla storia oltre il tempo.
Esserci è spalancarsi alla meraviglia del passato, in Basilica di Santa Maria Maggiore, e accettare il presente con qualche punto di domanda.
È apprezzare la simpatia dei romani, i localini strapieni in Trastevere la sera, i rigatoni praticamente crudi, ma con sugo all’amatriciana da leccarsi i baffi.
È camminare sul ponte del Tevere al tramonto o curiosare in librerie bonsai profumate di libri introvabili.
È dormire dove in un hotel ex convento, con la cappella adiacente alla camera e l’atmosfera impregnata di storie.
12 aprile 25: Trastevere e Galleria “La Porta dell’arte” con la mostra Deja Vu e premiazione (anzi, tripla premiazione: 1 aRoma e 2 in Friuli)
Il cervello sazio non sa da dove iniziare a raccontare.
Secondo giorno a Roma, con mia figlia Giada, la Porta Santa di San Pietro, la processione dei pellegrini, pupille ubriache di immensità.

Ore 18.00: alla Galleria “La porta dell’arte” in Trastevere, mostra e premiazione “Déja Vu”. Anche io tra 50 artiste da tutta Italia, pittrici e poetesse, unite nel nome della bellezza …
Donne irradiate da qualcosa di talmente bello da non poter essere descritto.
Quanta emozione ricevere il premio “Allegoria” e sentir leggere la mia poesia dall’anima di Déja Vu,
Ketty La Rosa!
Non basta: in contemporanea, in Friuli, al premio “Vôs de Basse”, ben due premi con il mio nome:
1° premio con la poesia “La strie dal timp/la strega del tempo” e 2° premio per il racconto “Achilon/Achillone” in lingua friulana.
Nevio, mio marito, e mia nipote Ambra a rappresentarmi.
No, mai mi era successo di ricevere 3 premi lo stesso giorno né 2 allo stesso concorso.










1° premio in lingua friulana, poesia, a Vôs De Basse, San Giorgio di Nogaro (Ud) . Ritira Ambra, mia nipote


con Ketty La Rosa, artista e curatrice della mostra e del premio



2° premio per il racconto in lingua friulana. Ritira mio marito, Nevio.

Artiste nazionali premiate da Ketty La Rosa a Deja Vu.
13 aprile 25: Roma … Tra Trastevere e Porta Portese e i Nasoni dissetanti…
È il quartiere popolare, Trastevere, dove le vie si chiamano Titta Scarpetta, Vicolo della luce, dell’ Olmetto, degli atleti o piazza Trilussa, e le case sono addossate e un po’ arrugginite.
E ti senti un ottomiliardesimo di mondo mai sazio di “nasoni” o fontanelle, di scorci improvvisi, di carciofi alla romana agliati al punto da farti volare lo stomaco alla sola vista.
E mangiarli all’ “Osteria delle streghe” con una carbonara da uauh, guardando il mondo che passeggia a passo lento.
Lingue e colori accomunati dai click e da incredule pupille.
Ah, e poi trovi una ringhiera e una lastra di marmo con su scritto “Beata madre Pierina” e il sorriso svela l’incredulità dell’attimo.
Leggera salita e il Giardino degli aranci, sul Colle Aventino, il più alto dei sette, il vip, ti fa vedere tutta Roma, dalla cupola di San Pietro al Vittoriano, con l’altare della patria.
I giardini si svelano e adornano la pace del respiro con suoni di tromba o di violino o la pioggia di glicini. Petali si abbandonano alla leggera brezza.
Toh, un’altra fila… Aaah sì, per spiare San Pietro dal buco della serratura dal portone dell’ Ordine di Malta…
E le fontane di Piazza Navona e l’imperdibile mercato a Porta Portese, dove trovi cravatte firmate a un euro e colli di volpe a cinque.
Alla fine ti meravigli di trovarla pulita, la Caput Mundi, organizzata, ma, soprattutto, cortese nei modi romaneschi e trasteverini.
Simpatia e accoglienza a mille… Da Mastrociccia, per esempio, “romananente noi!”
Fiuuuu… Che difficile il riassunto! Ma che bello averne inspirato un profumato frammento!
Il personaggio che mi ha colpito maggiormente: in fila per Piazza San Pietro

Link fila verso la porta santa della Basilica di San Pietro