Crociera su MSC LIRICA con Abaco Viaggi 18-28 gennaio 2023

Crociera su MSC LIRICA con Abaco Viaggi 18-28 gennaio 2023

Crociera su MSC LIRICA con Abaco Viaggi 18-28 gennaio 2023

Ho vissuto una crociera memorabile: Su MSC Lirica, con un gruppo Abaco Viaggi: dal 18 al 28 gennaio 23.
Per 10 giorni ho vissuto in una casa galleggiante: Msc Lirica.
Ha inarcato la schiena e sfilato catene e corde per portarmi in Francia, Spagna, Marocco. Si è adagiata in tanti porti, affinché godessi visuali inaspettate.
Ha dato il massimo affinche potessi frizzarmi il cuore.
Ebbene sì, ci è riuscita: ho infilato perle di grate emozioni, calda umanità, perfetta organizzazione.
Ora fotografo gli attimi di genuina felicità.
18 gennaio:
Msc Lirica.
Ha vent’anni questa nave, ristrutturata, si, ma, sempre, raffinata. D’oro e specchi addobbata. Ha tanta storia da raccontare.
Con sorrisi e ben stare, le continua a narrare. Fortunata, io, con il mio gruppo, a poterci alloggiare e, con lei, un pezzo di mondo attraversare.
Da Genova a Marsiglia, in una notte di mare a Barcellona… Tra le città spagnole autorevole matrona…
19 gennaio 23: MARSIGLIA
Non sono scesa, perchè, Marsiglia, l’ho visitata tante volte. Mi godo la nave con gli animatori – meravigliosi – i balli e i giochi e il tanto che sa offrire.
20 gennaio 23: BARCELLONA
Passeggiata in libertà sulla Rambla, al mercato della frutta e di molto altro. Con la navetta, dalla nave al centro, e poi…Barcellona sotto ai piedi. Con i palazzi, la statua di Cristoforo Colombo, la confusione del traffico. E Gaudì, riverente osservatore!
20: Navigazione           21 gennaio 23: TANGERI: MAROCCO
Gabbiani vestiti a festa frullano l’azzurro.
Ali danzanti si affidano a padre vento su note di solenne beatitudine. Brezza marina, pronta a ingoiare il sole, leviga l’abbraccio.
Ed è perfezione! Il segnale annuncia la partenza: “Con te partirò” ne celebra il prepotente richiamo. Pugnale di luce mi trafigge e ogni volontà si scioglie nel sale di una lacrima ubriaca di Vita.
22 gennaio 23: CASABLANCA – MAROCCO
C’è un re, il re del Marocco, che vuole il bene del suo popolo. Il suo nome è Muhammad VI ed è figlio di re Hassan II.
Vive a Casablanca con la sua famiglia.
È diventato re nel 1999 e, da allora, il Marocco è cambiato: in meglio. E ha un futuro assicurato: il 70 per cento del suo popolo, infatti, ha meno di 18 anni. La casa di riposo non esiste. Scuola e sanità sono gratuite. C’è lavoro per tutti. Gli stipendi sono proporzionali al costo della vita.
C’è un re, il re del Marocco, che fa, davvero, il bene del suo popolo. Che lo ricambia ed è orgoglioso di viverci. Con fede, rispetto, dignità.
A Casablanca, la moschea di Hassan II, ne è un esempio-capolavoro, pagato – e goduto – dal popolo. Vi ho appoggiato i piedi – con le scarpe nel sacchetto verde, tenuto in mano. Mi sono sentita piccola piccola, davanti a tanta magnificenza!
24 gennaio 23: CEUTA (Enclave spagnola in Marocco)
Ha una bella storia, Ceuta (si dice Seùta). È spagnola, ma sta in Marocco. No, non è una donna, ma una città. Ha il porto, bei palazzi, gente cordiale, che dà il benvenuto con un caldo sorriso. Ah, sì: ha la spiaggia di sabbia, il lungomare, chiese e piccioni. Là, oggi, ho assaggiato anche la pioggia, improvvisa e birichina: la mia prima pioggia africana.
25 gennaio 23: Malaga (Spagna)
Sono andata a casa di Pablo. Dove è nato, in centro, a Malaga, il 25 ottobre 1881. In Piazza De la Mercede. Stanze ricche di lui, il Picasso di fama mondiale. Ho ammirato il castello di Gibralfaro, l’incredibile basilica di Santa Maria de la Victoria, l’immensa cattedrale, il Teatro Romano.
Malaga, 600mila abitanti, è città pulita, accogliente, ubriaca d’arte. Ancora una giornata – e serata – ricca di balli, spettacoli, momenti speciali con animatori da premio, tramonto da cartolina e “Con te partirò” di un inossidabile Boccelli. Ancora un tempo prelibato.
26 gennaio 23: Alicante (Spagna)
Non la conoscevo e me ne sono innamorata.È moderna, 320mila abitanti, il mare in centro storico, la Rambla, il castello -fortezza “El mirador”. Accogliente e pulita è Alicante, sullo stesso parallelo di Catanzaro.
Mi ha incantata il Museo des Fogueres.
Espone le statue salvate dal rogo dopo la sfilata della festa di San Giovanni (24 giugno). Tutte vengono bruciate, infatti, e solo le vincitrici vengono conservate nel museo. Incredibile il profilo del re arabo, sul monte del castello. La triste leggenda narra di un re islamico, la cui bellissima figlia si era innamorata di un cristiano. Alla richiesta di potersi sposare, il re le rispose di si, ma solo quando ad Alicante sarebbe scesa la neve.
I mandorli erano in fiore e l’innamorato cristiano mosse gli alberi, facendo cadere i petali. La principessa disse al padre che stava nevicando, ma egli le rispose che, quella, non era neve, bensì fiori. La principessa si buttò dal castello e mori. Il re non resistette al dolore e fece altrettanto, così come il giovane cristiano. Tradizione spagnola e calore umano spiccano in ogni angolo, rendendo magica la città di Alicante.
28 gennaio 23: Msc Lirica… Arrivederci. E grazie!
11 giorni ubriachi di calda umanità e perfetta organizzazione mi hanno resa diversa da come ero salita a bordo.
Sono più consapevole di quanto siano le persone a fare la differenza. Su Lirica c’è un comandante – Ciro Pinto – e un direttore – Giuseppe D’Ambrosio o Peppe – che sta, davvero, con la gente.
Che ha creato un clima di grande famiglia. Che non si risparmia in sorprese ed eventi, con particolare cura verso noi italiani. Che si ritiene fortunato ad avere un team di animatori accoglienti, simpatici e garbati e di spettacolari artisti. Oltre al personale, educato e cortese, a camerieri che ti chiamano per nome e ti abbracciano l’ultima sera. Ho pianto, come a lasciare qualcuno di molto caro. Sembra incredibile, lo so, ma è così.
Non è la mia prima crociera, ma, di sicuro, è quella che mi canterà, dentro. A lungo.

Pablo Picasso – Wikipedia

https://it.wikipedia.org › wiki › Pablo_Picasso

                                 IL BELLO DELLA CROCIERA

Si invecchia velocemente, in crociera, perché ogni giorno vale un anno.

Perché è un corso intensivo di meraviglia, tra paesi a grappolo da salutare affacciati al mare, immenso catino per la grande casa galleggiante, che chiama e accoglie e nutre.  Che dà un senso di forza come un armonico grattacielo, dove ogni persona, ogni ponte, ogni oblò, ogni bullone è al suo, preciso, posto.

Che si fa ombrello dal diluvio della quotidianità lasciata a terra, soddisfacendo ogni desiderio ancor prima che venga concepito, regalando la libertà di indossare i panni di “lussuosi viandanti”.

Increduli, in braccio all’emozione rasovento, quando la nave si accomoda in un porto e quando disegna la scia di madreperla, nel dirgli arrivederci, con quel “Con te partirò” di un Boccelli sempreverde e sempre pronto ad accapponare la pelle. Mentre, con il concerto di gabbiani a frotte, modifica e colora di gratitudine la geografia dei ricordi.

Che si inebriano di lingue, occhi, sorrisi, occasioni, sempre in sintonia con il proprio stile, alleggerito dagli schemi e pronto a dire sì alle infinite opportunità che la crociera dispensa a piene mani.

Come fare sport, godersi l’idromassaggio a un palmo dall’orizzonte, ballare, camminare, correre, godere spettacoli spettacolari, esplorare panorami inediti in escursioni libere od organizzate a puntino.

E deliziarsi al buffet o nei ristoranti più raffinati, liberi di essere formali, informali o eleganti.

E dormire, dolcemente cullati dalle onde, e inspirare la ceramica azzurra, che finisce dove comincia il cielo.

Se, poi, si volesse essere sprovvisti di internet, si potrebbe assaporare la rara possibilità di scollegarsi, tralasciando ogni altro inquinamento mediatico.

Tutto questo con le giornate che volano, che si imprimono nella memoria come tatuaggi al profumo di umanità.

Quella di persone in viaggio o in servizio, prima sconosciute, preziosamente importanti, poi. Ognuna, un romanzo da sfiorare, con rispetto e gratitudine.

Più che un viaggio, la crociera è tanti viaggi, ognuno infilato in una collana di perle preziose.

È parentesi entro cui collezionare piccole dosi di felicità, da scrivere e narrare con pupille curiose e sorridenti.

Quelle che alleggeriscono il vivere quotidiano per arricchirsi di visuali ed esperienze che si fanno sogno, difficile da raccontare, ma facile da rimpiangere appena sbarcati.

Da cullare, poi, come, possibile, miraggio futuro.

 

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pierina gallina

Ho un nome e un cognome che non si dimenticano. Sono appassionata di scrittura, poesia, viaggi, libri e persone, in particolare bambini e saggi. Ho pubblicato cinque libri e sono una felice nonna di 7 nipoti, da 6 a 18 anni, mamma di tre splendide ragazze, e moglie di un solo marito da quasi 50 anni. Una vita da maestra e giornalista, sono attratta dalla felicità e dalla medianità, dallo studio della musica e degli angeli. Vi racconto di libri, bambini, nonni, viaggi, e del mio Friuli di mezzo, dove sono nata e sto di casa, con i suoi eventi e i suoi personaggi. Io continuo a scrivere perchè mi piace troppo. Spero di incontrarti tra i fatti e le parole. A rileggerci allora...

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