VILLA EMO del PALLADIO – FANZOLO (TV) - Pierina Gallina news

VILLA EMO del PALLADIO – FANZOLO (TV)

                                
FANZOLO (VEDELAGO) TV
Fanzolo, 1230 abitanti, è una frazione del comune di Vedelago, in provincia di Treviso.

Dal punto
di vista storico-artistico, la più importante costruzione di Fanzolo è la
cinquecentesca villa Emo-Capodilista, progettata da Andrea Palladio. Merita un
cenno anche l’ ottocentesca villa Appiani, che oggi ospita la scuola materna.

L’attuale
parrocchiale, intitolata ai Santi Vittore e Corona, è stata realizzata nel 1905
sostituendo la precedente chiesetta costruita tra la fine del Trecento e gli
inizi del Quattrocento.

*Nei
primi giorni dell’anno e nel giorno dell’Epifania vicino alla Villa Emo si
svolge la rappresentazione in costume della Natività.

Le straordinarie opere dei grandi maestri dell’arte veneta
Palladio, Canova, Giorgione, Veronese, Zelotti si possono ammirare in un raggio
di pochi chilometri tra le pendici del Monte Grappa, le colline di Asolo e
Castelfranco Veneto in un itinerario di grande interesse che porta alla
scoperta dell’arte e della storia di questo ricco territorio.
 
                                              
                                                                 
La facciata della villa con la sua composizione architettonica simmetrica, è di maestosa semplicità.

 VILLA EMO

 si trova nei pressi di Fanzolo, a Vedelago, nella campagna attraversata dalla statale 53 Postumia, che collega Vicenza a Treviso toccando i centri di Cittadella e Castelfranco.
 
Il committente è Leonardo Emo, rappresentante di una nobile famiglia veneziana. Non è la prima volta che il Palladio viene contattato da facoltosi proprietari terrieri, che sanno di trovare il lui un architetto capace di coniugare finalità pratiche e celebrative. La circostanza è particolarmente favorevole perché la grande tenuta agricola di Fanzolo si trova in una zona rurale di centuriazione romana, regolata da tracciamenti ortogonali che si rivelano uno sfondo ideale per le ampie prospettive palladiane, sottolineate da filari di pioppi e dal disegno di viali e strade.La proprietà della villa conserva i confini originali, estendendosi fino alla via Postumia, antica strada romana, e l’orientamento della trama dei campi segue ancora la griglia della centuriazione, sottolineata dal duplice filare di cipressi.
 
Grande eleganza, grande potenza e grande genialità di Andrea Palladio. Uno scenario unico e incantevole degno di un’architettura copiata e invidiata in tutto il mondo.
La villa di Emo è esemplare da questo punto di vista: ha un impianto semplice e lineare, che da un lato si adatta alle caratteristiche della campagna pianeggiante che la circonda e dall’altra è funzionale alle esigenze della gestione della proprietà.  La magnificenza della residenza padronale ci regala piacere alla vista ma ci dice anche che la villa era un luogo di svago e di riposo a contatto con la natura. Era anche luogo dell’otium (occupazione intellettuale), da contrapporre al negotium (affari pubblici ed economici), come nell’antica Roma.   La dimora padronale risalta su un alto basamento e ad essa si allineano due lunghe barchesse porticate che erano gli edifici di servizio con varie funzioni – depositi, laboratori, alloggi ecc. – legate alla conduzione della proprietà agricola; il termine rimanda alla funzione originaria di rimessa per barche, dal momento che, spesso, le ville erano collocate lungo canali navigabili.
Nel 1565 la villa in tutto il suo splendore fu scenario del matrimonio di Leonardo Emo e Cornelia Grimani.
Negli ultimi decenni la villa ha ospitato numerosi personaggi illustri: reali inglesi, premi Nobel, scrittori e registi. E’ stata la sede di un evento teatrale, di uno stage internazionale di danza classica, di concerti e ha fatto parte delle scenografie di due film: il “Don Giovanni” di Joseph Losey e “Il Gioco di Ripley” di Liliana Cavani.

Affreschi di Gianbattista Zelotti e Veronese

 Primavera

 Le sale interne sono affrescate sontuosamente con soggetti mitologici, storici e religiosi. Sono da segnalare gli affreschi che illustrano il mito di Giove e Io e il mito di Venere e Adone.

Mercurio addormenta Argo con la musica

La dea Giunone prende i cento occhi di Argo e li mette sulla coda del pavone

 Il complesso della villa comprende non solo la dimora e le sue adiacenze, ma anche la zona agricola a nord, il giardino, definito da aiuole geometriche e viali decorati da statue a sud e, oltre la cancellata d’ingresso, la doppia schiera di abitazioni rustiche che forma il Borgo Brolo.

                                                      realismo dello Zelotti

                                                          Ercole al rogo

Sala delle arti. Il liuto e il libro su cui è riportata la pianta della villa

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pierina gallina

Ho un nome e un cognome che non si dimenticano. Sono appassionata di scrittura, poesia, viaggi, libri e persone, in particolare bambini e saggi. Ho pubblicato cinque libri e sono una felice nonna di 7 nipoti, da 6 a 18 anni, mamma di tre splendide ragazze, e moglie di un solo marito da quasi 50 anni. Una vita da maestra e giornalista, sono attratta dalla felicità e dalla medianità, dallo studio della musica e degli angeli. Vi racconto di libri, bambini, nonni, viaggi, e del mio Friuli di mezzo, dove sono nata e sto di casa, con i suoi eventi e i suoi personaggi. Io continuo a scrivere perchè mi piace troppo. Spero di incontrarti tra i fatti e le parole. A rileggerci allora...

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