TRENTINO E I CASTELLI e SAN ROMEDIO 27-28 agosto 2016 - Pierina Gallina news

TRENTINO E I CASTELLI e SAN ROMEDIO 27-28 agosto 2016

 
 VAL DI NON: Nascosti tra fitti boschi o maestosi in
posizione panoramica questi antichi palazzi testimoniano la lunga storia della
valle.
Accanto ai castelli, distese tra le campagne
si scorgono decine e decine di chiese, santuari ed eremi, piccoli tesori che
non aspettano altro che essere scoperti ed ammirati in silenzio…

 

CASTEL BESENO: E’ il più vasto complesso fortificato del
Trentino. Di origini medievali, ristrutturato nel Cinquecento, occupa un’intera
sommità collinare dominando la Valle dell’Adige, tra Rovereto e Trento. A
colpire, oltre alla grandiosità, è l’atmosfera che ancora si percepisce, carica
di suggestione e fascino.
Rivela una prevalente funzione difensiva, che
consente un esteso controllo territoriale dall’alto, sia dalla sua massiccia
struttura muraria.

 

SANTUARIO DI SAN ROMEDIO:


Sorge in Val di Non sulla vetta di uno sperone di roccia alto più di 70
metri. Qui San Romedio Di Thaur visse come eremita per molti anni, secondo
quanto dice la leggenda in compagnia solo di un orso trentino. Il Santuario di
San Romedio è formato da cinque piccole chiesette sovrapposte, tutte costruite
su uno sperone di roccia e unite tra loro da una lunga scalinata di 131
gradini. Il sentiero che conduce al Santuario di San Romedio è una delle
passeggiate di culto più significative del Trentino.
 


Chi era ROMEDIO?  Romedio visse tra il 300 e il 400, erede di
una ricca famiglia bavarese, signore di un castello nei pressi di Innsbruck e
proprietario di saline nella valle dell’Inn; dopo un pellegrinaggio a Roma,
donò tutti i suoi beni alla chiesa, ritirandosi in eremitaggio nella Val di Non
in alcune grotte esistenti ancora oggi nei pressi del santuario. Lo seguirono
due compagni, Abramo e Davide. Si narra che un giorno, dovendo recarsi a Trento
per salutare Vigilio, allora vescovo della città, chiese a Davide di sellargli
il cavallo: il discepolo tornò con la notizia che un orso aveva sbranato il
cavallo. Romedio non si scompose e gli ordinò di sellare l’orso, il quale –
ecco il portento – docilmente si lasciò mettere la sella, conducendo poi
Romedio fino a Trento. Quest’episodio è ricordato da una statua lignea posta
accanto ad un arco trionfale all’ingresso del Santuario.



CLES: PALAZZO ASSESSORILE:

 

 

È un elegante e arcigno edificio tardogotico
fortificato che si erge al centro borgata di Cles. Cresciuto attorno a una
torre del XII secolo ricoprì, durante la sua storia secolare sia il ruolo di
ricca abitazione urbana di famiglie nobiliari locali (i Cles, i Sant’Ippolito,
i Thun), sia il ruolo di palazzo pubblico con funzioni giudiziarie (dal 1679).
L’aspetto attuale del palazzo è frutto dell’ampliamento voluto dai signori di
Castel Cles alla fine del Quattrocento. All’esterno conserva una facciata gotico/rinascimentale,
impreziosita da bifore in gotico veneziano e da un esteso affresco di scuola
nordica, datato 1482, rappresentante due angeli che sorreggono l’insegna
araldica dei Cles, inoltre la merlatura, le feritoie, le caditoie sotto il
tetto conferiscono alla struttura un aspetto austero.


Autoritratto di LIGABUE, alla mostra degli IRREGOLARI, ovvero di coloro che non hanno frequentato accademie  o hanno problemi psichici.

 

 

                                                            Gruppo ABACO VIAGGI

Classe 1951 di Osoppo (UD)
 a Cles

 CASTEL THUN

Imponente e austero, il castello fu la dimora
di una delle più potenti famiglie feudali della regione. situato su una collina
che domina dall’alto il territorio della Valle di Non, armoniosa unione tra un
elegante palazzo signorile con ampi giardini e possenti fortificazioni.

E’ circondato da un complesso sistema di
fortificazioni costituito da torri, mura, bastioni, cammino di ronda e fossato
e risalente al Cinquecento.

 
 Convivio boschivo… classe 1951 di Osoppo
 
Il Trentino carico di sole ci ha accolto con la sua cordiale severità, facendoci solcare le linee della sua storia fatta di vicende, di grandi casati, di splendori ben mantenuti. Una regione che molto insegna, in fatto di cultura e di amore per la natura.

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pierina gallina

Ho un nome e un cognome che non si dimenticano. Sono appassionata di scrittura, poesia, viaggi, libri e persone, in particolare bambini e saggi. Ho pubblicato cinque libri e sono una felice nonna di 7 nipoti, da 6 a 18 anni, mamma di tre splendide ragazze, e moglie di un solo marito da quasi 50 anni. Una vita da maestra e giornalista, sono attratta dalla felicità e dalla medianità, dallo studio della musica e degli angeli. Vi racconto di libri, bambini, nonni, viaggi, e del mio Friuli di mezzo, dove sono nata e sto di casa, con i suoi eventi e i suoi personaggi. Io continuo a scrivere perchè mi piace troppo. Spero di incontrarti tra i fatti e le parole. A rileggerci allora...

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