FESTA DELLA DONNA 2019: NEL COLLIO FRIULANO

FESTA DELLA DONNA 2019:  NEL COLLIO FRIULANO

FESTA DELLA DONNA 2019: NEL COLLIO FRIULANO

10 marzo 2019: Festa della Donna  – con Abaco Viaggi  34° edizione.

140 donne giunte da Belluno, Trieste, Padova, Venezia,Udine. Un pacifico esercito in rosa che ha illuminato tre castelli, di Gorizia, Formentini e di Spessa, e il Museo della Moda di Gorizia. 
Un intreccio di culture, storie, aspirazioni, talenti riunito per un giorno insieme, senza conoscersi prima. Poco importa alle castellane per un giorno. Da 34 anni è il mio sogno, da quando l’8 marzo ha iniziato la sua avventura, nel 1985, nel Ristorante al Molino di Camino al Tagliamento. 100 erano state le donne che avevano detto di sì alla cena. E poi le uscite. 
E poi in Abaco Viaggi, dal 1996. Senza interruzioni.
Mi impegno a scegliere il meglio per le donne,  perchè lo meritano. Perchè ognuna è portatrice di bene e di Vita.  Anche se le cronache ci vedono calpestate, violentate, uccise, noi donne sappiamo raschiare dal fondo la luce. Perchè siamo portatrici di LUCE.
 

Eccoci, in una tiepida giornata primaverile, con tenui sprazzi di sole, arrivare a Gorizia, visitare il Museo della Moda
e delle arti applicate che occupa il primo piano delle Case Dornberg e Tasso nel Borgo Castello e comprende anche le sezioni della
produzione e lavorazione della seta e quella dei gioielli. 
Il percorso si snoda tra ambienti che riproducono attività artigianali collegate all’abbigliamento (bottega del calzolaio, del cappellaio e sartoria).
Ricca è la parte dedicata alla produzione artigianale di vetri e ceramiche risalenti al 1700, con l’esposizione, tra l’altro, di contenitori di antiche farmacie e di ferri battuti ottocenteschi di produzione locale. 

 
Tra gli ornamenti più preziosi dell’abito rientra il merletto a fuselli, che nel Goriziano vanta una tradizione risalente al 1672.
 
Le collezioni di abiti abbracciano un arco di tempo compreso tra il ‘700 ed il ‘900, con particolare riguardo al periodo che va dal 1890 alla prima guerra
mondiale; sono esposti i vari capi di vestiario in uso nell’arco della giornata e in particolari occasioni.
Interessanti le raccolte di guanti e borsette dal ‘700 al 1925

                           GORIZIA:  CASTELLO
Il castello medievale è il cuore e il simbolo della città:  risale al mille e offre la visuale sulle distese di colli e su tutta Gorizia, dove
convivono in modo armonioso architetture medievali, barocche e ottocentesche. Il suo aspetto attuale non rispecchia esattamente quello originario, infatti, dell’antico mastio, abbattuto dai veneziani per motivi difensivi, restano oggi solo le fondamenta.  Il castello si
raggiunge attraverso la Porta Leopoldina, costruita nel 1660 in onore della visita dell’imperatore Leopoldo d’Asburgo.
Il Maniero rispecchia l’evoluzione avvenuta tra i 1200 2 il 1500 con l’aggiunta progressiva di edifici e strutture difensive. Il castello cambiò più volte padrone, passando dalle mani dei conti di Gorizia,  al dominio asburgico, con brevi parentesi veneziana e napoleonica.
Nella sua storia il castello fu, quindi, modificato a più riprese, con l’aggiunta di bastioni e torri e adibito a funzioni diverse, da centro
amministrativo a caserma, a carcere. Il castello fu bombardato durante la prima guerra mondiale. La paziente opera di ricostruzione, avviata negli anni trenta, a cura della famiglia Cossar, ha conferito al castello quell’affascinante aria medioevale.
Alcune sale del Castello sono periodicamente sede di mostre, mentre il granaio ospita permanentemente una sezione didattica con pannelli e plastici relativi alla Contea Goriziana.
La Sala della Musica accoglie perfette riproduzioni di strumenti antichi di cui si possono ascoltare le melodie grazie a moderne tecnologie.
Dal Cammino di Ronda si può spaziare con lo sguardo sulla città di Gorizia e sui territori della vicina Slovenia.
La curiosità:
Tra coloro che lavorarono alle strutture difensive del castello si annovera anche Edmondo Halley, scopritore della omonima cometa.

 E poi a posare un piede in Italia e uno in Slovenia, dove era stato eretto il “Muro” di confine.

 

                                                            CASTELLO FORMENTINI a SAN FLORIANO DEL COLLIO (Ud) 

 Accolte dal mangiafuoco e dallo chef Massimo De Belli, che ha deliziato con le ricette del 1300, mix assoluto di sapori nemmeno mai provati, e dal signor Formentini.

 Immerso nel verde del Collio il castello Formentini nelle vicinanze di Gorizia, è noto per le magnifiche cene medievali e per essere una delle
location predilette per festeggiare eventi e matrimoni.  Abitato già in tempi preistorici il territorio del Collio fu nella successiva epoca romana sede di un
avamposto. Il castello che venne costruito a difesa della cittadina di San Floriano, viene citato in un primo documento del 1170. Nel 1520 il castello
venne acquistato da Vinciguerra Formentini. 
Durante le Guerre Gradiscane tra la Serenissima e gli Asburgo (1615-1617), San Floriano venne conquistato dai veneziani i quali trovarono nelle cantine del castello anche «trecento botti di vino squisitissimo». La guerra 1915-18 recò al castello danni irreparabili, soprattutto verso il lato sud e sud-ovest ove rimane solo qualche traccia delle antiche mura esterne, tuttora visibile.

 

 

 

 

Il complesso è composto da un corpo centrale, un tempo abitazione del feudatario, abitazioni minori e la chiesetta, circondate da mura merlate interrotte da massicce torri. Sul lato nord sono invece ben conservate le caratteristiche castellane dove si possono osservare le due torri, la porta ed un tratto di mura con le feritoie. Al pianoterra, ora adibito a suggestiva location, un tempo trovavano posto le cantine.  A circondare Castello Formentini un magnifico parco di settemila mq.
La curiosità
San Floriano è considerato il santo protettore dagli incendi. L’iconografia tradizionale presenta san Floriano in atto di spegnere un incendio, spesso d’un castello, e a protezione dal fuoco lo vuole la credenza popolare.

                                                                CASTELLO DI SPESSA, dove l’accoglienza senza pari ha eguagliato il fascino di un luogo magico dalla storia lunga ottocento anni. La signora Luisa Lucia e le guide hanno reso perfetto l’incontro tra l’anima del castello e quello delle “donzelle”, rinvigorito dal brindisi degno del ruolo di castella

 

Immerso nel cuore del Collio Goriziano, terra di confine e ricca di fascino fra le più pregiate zone vinicole italiane, il
Castello di Spessa  vanta quasi ottocento anni di storia.

Le origini del Castello infatti, risalgono al 1200, ma esistono numerose testimonianze di insediamenti fin dai tempi dei
Romani. 
A partire dal Cinquecento, illustri famiglie si avvicendarono nella proprietà di Spessa: prima i Dorimbergo, poi i Rassauer e la famiglia Della Torre Valsàssina che, vantando addirittura una discendenza da Carlo Magno, ne fu proprietaria per più di trecento anni.

Nel corso dei secoli qui hanno soggiornato insigni personalità, come Lorenzo Da Ponte ed Emanuele Filiberto d’Aosta, mentre nel 1773 vi fu ospitato Giacomo Casanova, celeberrimo scrittore e avventuriero, a cui è dedicato il noto Premio che si tiene ogni estate dal 2003 e di cui
restano i numerosi racconti e un vino pregiato che si chiama appunto Casanova, prodotto dalla Cantina di Spessa.

Nel 1987 il Castello di Spessa, assieme ai vigneti di proprietà, è stato acquistato dalla famiglia Pali.

 
Circondato dalle vigne e dallo splendido parco che si fonde con un magnifico giardino all’italiana e con i fairway del percorso di golf, è l’ideale per cerimonie all’aperto di grande impatto. Grazie al suo charme senza tempo, è una delle location per eventi più richieste in regione.

 “E’ un paradiso qui” hanno detto in molte “castellane per un giorno”. Concordo. E’ stato un po’ difficile salutare la storica dimora ma la sera ormai era scesa e i pullman avevano già acceso i motori. Appuntamento al prossimo anno dunque. 
E, intanto, BUONISSIMA VITA A TUTTE LE DONNE e, in particolare, a quelle che una volta all’anno desiderano stare insieme. Semplicemente.

con Paola Cicuto

                                                      grazie a Irene…

POESIA-DONO A TUTTE LE DONNE
Ti meriti un amore

 

 

 

 

 

Ti meriti un
amore che ti voglia

spettinata,
per tutte le ragioni che ti fanno
alzare in fretta,
per i demoni che non ti
lasciano dormire
Ti meriti un
amore che ti faccia

sentire sicura,
in grado di mangiarsi il mondo
quando cammina accanto a te,
che senta che i tuoi abbracci sono
perfetti per la sua pelle.
Ti meriti un
amore che voglia ballare

con te,
che trovi il paradiso ogni volta che
guarda nei tuoi occhi,
che non si annoi mai di leggere le
tue espressioni.
Ti meriti un
amore che ti ascolti

quando canti,
che ti appoggi quando fai la ridicola,
che rispetti il tuo essere libera,
che ti accompagni nel tuo volo,
che non abbia paura di cadere.
Ti meriti un
amore che ti spazzi via le

bugie
che ti porti il sogno,
il caffè
e la poesia.
Frida Kahlo
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pierina gallina

Ho un nome e un cognome che non si dimenticano. Sono appassionata di scrittura, poesia, viaggi, libri e persone, in particolare bambini e saggi. Ho pubblicato cinque libri e sono una felice nonna di 7 nipoti, da 6 a 18 anni, mamma di tre splendide ragazze, e moglie di un solo marito da quasi 50 anni. Una vita da maestra e giornalista, sono attratta dalla felicità e dalla medianità, dallo studio della musica e degli angeli. Vi racconto di libri, bambini, nonni, viaggi, e del mio Friuli di mezzo, dove sono nata e sto di casa, con i suoi eventi e i suoi personaggi. Io continuo a scrivere perchè mi piace troppo. Spero di incontrarti tra i fatti e le parole. A rileggerci allora...

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