OCCHI VERDI MADE IN INDIA – RACCONTO INDIA: Triangolo d’oro Magnificenza e Povertà all’ennesima potenza
Jaipur è qui, con i maestosi palazzi che i Maharaja fecero dipingere di rosa in
segno di ospitalità. Lo smog non lascia spazio al sole. L’aria è polverosa e
secca. Entra nella gola e smorza il respiro. L’assedio di mendicanti mi distrae
dalle meraviglie architettoniche e dall’urgente colpo di tosse mentre la
nebbiolina s’infittisce e le fisionomie umane
si incollano fra loro e a me. Lingue forestiere a cantilena velocissima
bombardano le orecchie per vendere penne
e cartoline. Con un po’ di timore
guardo meglio quei giovani maschi
che si confondono con mamme bambine e neonati semi nascosti dai sari.
Tra il frullare di mani e visi, uno attira la mia attenzione e mi
fa uscire un “Che begli occhi”. Il resto sparisce d’incanto e rimangono solo
loro: due, straordinari, occhi verdi. Due pagine di vita spalancate sul viso di
una giovane ragazza. Occhi luminosi e sereni, con un sottofondo di dialogo le
cui parole sono il battito di ciglia ed il tremolio impercettibile dell’iride.
Mi entrano nell’anima come scheggia bollente. Noto la profonda cicatrice sotto le labbra carnose e l’anello d’argento
sulla narice sinistra, i capelli neri orfani di pettine, con riga indefinita
sulla testa. Io guardo lei, lei me. Ha la sua bambina di pochi mesi in braccio
che le assomiglia in tutto. Ma la tiene indietro, quasi a proteggerla da
sguardi indiscreti. Col sari verde e rosa un po’ sciupato, si fa avanti
rispetto agli altri e mi dona un sorriso
di denti bianchissimi, diradati a
tratti, concedendosi alla fotografia.
Dopo il mio click la sua mano mi tocca il braccio nell’evidente attesa di
alcune rupie. Una saetta nella pancia mi fa guardare meglio quella mano calda
sulla mia pelle. E’ piccola, affusolata, ambrata e sporca. Le unghie contornate
da un sottile profilo nero. Ma il tocco è dolce e lei mi fissa dalla testa ai
piedi con intensità decisa e supplichevole. So che non è giusto darle
denaro, che tra quei ragazzi che vendono bracciali c’è
sicuramente qualcuno pronto a
rubarglielo o a picchiarla. Ma con me ho
solo la macchina fotografica e glielo spiego come posso, in un miscuglio di
gesti e parole. Lei abbassa lo sguardo,
rassegnata e delusa. Un brivido ghiacciato dallo stomaco ai piedi va di pari
passo con il rosario di pensieri, ormai padroni
della mia razionalità. E sento la mia voce dirle “Sei bellissima” . Mi fissa ancora. Continua a sorridere, con la mano
tesa e mille discorsi ingabbiati
nell’iride dei suoi occhi verdi. Ad un
tratto il suo sguardo si posa sul mio bracciale di perline bianche e luccicanti. Apre la bocca disegnando un
“Oooh” di meraviglia, inarcando le sopracciglia perfette. L’idea di darglielo scocca proprio quando sento gridare il mio nome da una voce familiare che mi dice “Sei
l’ultima, vieni”. Corro sulle strisce pedonali, schivando auto e moto impazzite. In un
baleno salgo sul pulmino arancione già in moto
che parte mentre la porta è ancora aperta. Mi siedo al mio posto e con lo sguardo fino
all’ultimo finestrino rincorro quella
ragazza, la “Mia” ragazza dagli occhi verdi. Ma è già di spalle. Non le
interesso più.
e un braccialetto di perline bianche e luccicanti che non sono riuscita a
regalarle.
Racconto per pocket settembre 2017
d’oro, Magnificenza e Povertà all’ennesima potenza
geografico. E’ un viaggio dell’anima verso l’ignoto in una Terra dai mille
colori. Una Terra di perle, spezie, elefanti, uomini e Dei.
paesaggi estremamente diversi e un
passato ricchissimo che ha lasciato profonde tracce. Un mosaico di culture su
cui domina il tollerante Induismo, con la sua dottrina di pace e serenità. Una vita freneticamente spirituale dove la gente incuriosisce per i modi
rilassati e la mancanza di gesti mentre parla. Sempre pronta al “Namaste” a
mani giunte, “Dio sia con te”.
animatissimi contrasti. Strade
affollate, le voci mistiche dei bonzi, uomini dai bianchi vestiti sulla pelle
scura e donne ornate di henné e gioielli, che le fanno assomigliare a vere
regine. Mantra e yoga in paesaggi superbi
e scorci naturali da brivido. Santuari sempre affollati.
guardare senza certezze, senza coerenza, senza pietà.
pietà e ammirazione, brividi di
morte e adrenalina del vivere.
terra dei Marajà, i contrasti si
amplificano. Maestosi palazzi, sari fluttuanti e coloratissimi, hotel 5 stelle
a un soffio dai tuguri, donne-bambine già prostitute. Scene da guardare da dentro, con l’intensità
del nemmeno immaginato. Crudità celebrata dal fasto, povertà adattata al volere
del più forte, devozione come destino. E sorrisi e calda ospitalità proiettata
al futuro, con ragazze in motocicletta, cellulare per compagno, Honda come
status-simbol, Valentino sulla pubblicità delle divise delle scuole private.
impazziti, caos e poi… improvvisi, hotel di lusso, in mezzo a chi non ha nulla,
nemmeno un tombino per casa. Donne
piccole avvolte in sporchi sari, si stendono a dormire, con vecchi e bambini
nudi. Ogni minuto ne nascono 51 in
India! Visioni da cottolengo a cielo aperto accanto al grande Tempio del Sick. A Jaipur,
la città dipinta di rosa, tuk tuk,
risciò, carri trainati da dromedari, mucche con la gobba che mangiano sassi e
plastica e donne che scopano le strade, convivono.
Piccoli mendicanti della casta più
bassa, gli “intoccabili”, dai piccoli denti bianchissimi e grandi
occhi scintillanti, sono pronti a mettersi in posa per poi chiedere la mancia. Padroni solo delle loro quattro ossa rannicchiabili
a esigenza, di un sacchetto di plastica da accendere per scaldarsi, di un posto
qualsiasi per liberarsi dagli escrementi. L’occhio è indeciso se posarsi sulla
meraviglia dei palazzi o sulla moltitudine umana. Nella parte nuova della città dimorano i
politici, tra cui Sonia Gandhi. Tutto è pulito, in ordine, con i soldati
davanti a ogni casa. Sembra di essere in Canada, tanta è la cura che si nota
ovunque.
dove passeggiare in groppa all’elefante, Agra con il
Taj
Mahal, tra le 7 meraviglie del mondo, palazzi reali, templi e affollati
mercati, si sfuma l’India del nord.
matrimoni sontuosi, l’odore di sterco umano, animale e quello delle verdure
fresche sui carretti. India, dove l’animo si piega all’attrazione dello
spettacolo quieto dell’assoluta povertà e della grandiosa magnificenza, viso a
viso. Da vedere assolutamente, almeno una volta nella Vita!
Gallina
PIERINA
RACCONTO FINALISTA AL CONCORSO DONNAèWEB CONTEST