Istanbul, Turchia, con Abacoviaggi

Istanbul  con Abacoviaggi 4/8 maggio 2025

Istanbul con Abacoviaggi 4/8 maggio 2025

Istanbul è la destinazione, dal 4 all’8 maggio 25: in gruppo con Abaco Viaggi, Simone e Ambra come accompagnatori.

4 maggio 25: 1° giorno Volo Turkish Airlines Venezia – Istanbul

Istanbul è qui.
Con i suoi 20 milioni di abitanti, 22 km. di mura, non si sa quanti gatti, ma tanti tanti, una miriade di cupole d’oro e moschee e la voce amplificata dei muezin. E la bevanda BOZA, densa, con cereale fermentato, acqua, zucchero e cannella sopra.
C’è un solo luogo che la fa ed è vicino al nostro hotel. E, allora, si va a gustarla. Sa di yogurt o mascarpone o qualcosa di simile.
E poi il Kebab, che non è quello che conosciamo. Il kebab vero è nato in Turchia ed è un mix di pollo, carne macinata e spezie, cucinato sulla brace.
A volte c’è il montone, mai il maiale. Istanbul: metropoli europea con sfumature arabe aspetta di svelarsi.
Domani palazzo TopKapi o Porta dei cannoni, la residenza dei sovrani ottomani.
Poi la parte moderna e…
5 maggio 25: 2° giorno a Istanbul
Overdose di luccichii, di diamanti e candelabri a Palazzo Topkapi, residenza di 26 dei 36 sultani ottomani.
Tra le tante stanze, divani, cucine, le mura romane e bizantine, la sorpresa di aver potuto visitare l’Harem o luogo vietato agli stranieri.
Qui vivevano le concubine o schiave portate dai territori conquistati, e costrette a convertirsi all’Islam. Però frequentavano la scuola, imparavano musica e danza e, dopo nove anni, percepivano la pensione ed erano libere.
Un particolare: nessuna piscina, ma tante fontane. Per gli Ottomani, infatti, l’acqua doveva scorrere, non essere imprigionata. 🌈
– In alto alto il pranzo tipico: al sesto piano panoramico e con il vero kebab. Gustosissimo!
– 336 colonne, disposte in 12 file, ci hanno dato il benvenuto alle Cisterne romane, del sesto secolo d.C, costruite per immagazzinare l’ acqua – centomila tonnellate – e ancora funzionanti.
Le Cisterne sono state il set cinematografico del film “007, Dalla Russia con amore” con James Bond del 1965 e di “Inferno” di Dan Brown, del 2016.
Ciò che abbiamo visto oggi vale il viaggio e ha dell’incredibile.
Il tutto a “soli” 14 km a passi allegri….😊
 6 maggio, 3° giorno
Effetto toccacielo e un ritorno a 1500 anni fa, data in cui la basilica più vecchia al mondo – – è stata costruita dall’imperatore Giustiniano.
Poi divenuta chiesa per i bizantini, moschea per gli ottomani, museo dal 2020.
E la Moschea Blu, per via del colore delle sue maioliche, la prima con ben 6 minareti e sede dei primi concili ecumenici. Di influenza bizantina conta 20mila costose piastrelle, di 50 motivi floreali, lampadari bassi e vetrate moderne.
Dopo il pranzo di pesce sotto al ponte di Galata, minicrociera sul Bosforo, che divide la Istanbul europea dalla asiatica.
Fenel, con la chiesa ortodossa e i suoi localini, ha incorniciato la giornata, piacevolmente soleggiata.
7 maggio 25  4° giorno  La parte asiatica
Oggi, la sua parte asiatica ci accoglie con gioco di nuvole e danza del sole.
Il ponte del Bosforo, del 1973, è un lungo serpentone di 1 km e mezzo, sotto infinite ruote e lamiere di un traffico molto intenso.
Passato il ponte, l’Asia!
Ed è un altro mondo, la vita vera: tranquilla, con i caffè carinissimi e le persone sorridenti. Ci guardano con sorpresa. Turisti da queste parti si contano sulle dita delle mani.
Gatti ovunque, belli e nutriti.
Al mercato è in vendita la genuinità.
Ecco i quartieri di Kunzguncuk, di
Uskudar, con la via dei ristorantini, dove ci servono il pane Chapati, tipico indiano.
 
Poi il quartiere piu giovane, con tanto di tutto e tanti negozi di abiti da sposa: intere vie: KADIKOY
E prima di cena?
Eccoci allo show dei DERVISHES, 
Ah … Per andarci sono salita per la prima volta su un TRAM…🚉😊
Oggi, la sua parte asiatica ci accoglie con gioco di nuvole e danza del sole.
Il ponte del Bosforo, del 1973, è un lungo serpentone di 1 km e mezzo, sotto infinite ruote e lamiere di un traffico molto intenso.
Passato il ponte, l’Asia!
Ed è un altro mondo, la vita vera: tranquilla, con i caffè carinissimi e le persone sorridenti. Ci guardano con sorpresa. Turisti da queste parti si contano sulle dita delle mani.
Gatti ovunque, belli e nutriti.
Al mercato è in vendita la genuinità.
Ecco i quartieri di Kunzguncuk, di
Uskudar, con la via dei ristorantini, dove ci servono il pane Chapati, tipico indiano.
Poi Kadikoy, quartiere piu giovane, con tanto di tutto e tanti negozi di abiti da sposa: intere vie.
E prima di cena?
Eccoci allo show dei DERVISHES, uomini che interpretano la danza sacra turbinante e cantano versi del Corano.
Ah … Per andarci sono salita per la prima volta su un TRAM…🚉😊

E, poi, il ritrono verso l’Europa…

8 maggio 25… 5° giorno  Moschea di Suleymanye.
Mattina sontuosa… Alla altrettanto sontuosa Moschea di Suleymanye.
Il tappeto di velluto rosso ne ricopre tutto il pavimento e l’atmosfera rarefatta avvolge come un abbraccio.
Fuori la vista del Bosforo toglie il fiato.
Foto e contemplazione sono d’obbligo e pure il grazie.
Per il sole caldo e il benessere di un gruppo capace di gioire.
Poi il passo ingrana l’energia del GRAN BAZAR e via, a perdersi tra i lunghi corridoi e gli eleganti negozietti. C’è di tutto, qui: Gioiellerie di oro a 22 carati, dolcetti di ogni tipo come le borse e i calzini e le scarpe e le spezie… E moooolto altro!
Non si vorrebbe uscire dal dedalo colorato del Gran Bazar!
Invece si deve e, allora, via in aeroporto: il volo Turkish è puntuale e ci riporta a Venezia.
Il tempo dell’ arrivederci suggella la promessa di un nuovo incontro e, perché no, di un altro viaggio insieme.

Eh, già, ISTANBUL è  fatta così: basta un battito di ciglia per innamorarsene.
Perché è l’unica città al mondo che cammina su due continenti, Asia ed Europa.
Perché vive da sempre, eppure resta a portata di mano.
Perché è bella. Davvero.

Un tempo era la regina d’Europa, la più amata e visitata, magnetica nel suo fascino inafferrabile.
“Infinita e senza centro”, come l’ha definita Orhan Pamuk.
Oggi, con i suoi 15 milioni di abitanti, i quartieri brulicanti di vita, 200 moschee, palazzi da sogno, 50 mila ristoranti, Istanbul si confronta con Pechino, Londra e Il Cairo, eppure conserva una luce tutta sua.

Qui convivono armoniosamente la modernità e la storia, i fasti di Roma e Bisanzio, la poesia delle odalische e lo spirito degli imperatori.
Camminare tra le sue vie è come trovarsi dentro un film, dove puoi sparire e riapparire, senza trama ma con un senso profondo: qui si sta bene.
Qui il passato non è un peso, ma un trampolino. E il futuro, una promessa sussurrata con umiltà.

È bello vagarci come Pamuk, tra luci soffuse e nebbie che avvolgono i minareti, tra il disordine poetico dei vicoli e la maestosità delle moschee, tra cieli scompigliati e il respiro del Bosforo.
Per cercare ciò che sfugge, ciò che è umile, piccolo, dimenticato.
Quelle cose che, spesso, sanno regalare le sorprese più grandi.

Già… la sorpresa.
La chiave segreta di Istanbul.

                                                                                      Istanbul, dove il mondo si dà la mano

A Istanbul si arriva come in un sogno che ha fretta di mostrarsi.
È città di ponti e di confini che si sfiorano e confondono. L’unica al mondo a cavalcare due continenti, con un piede in Europa e l’altro in Asia, come fosse nata per unire e mai per dividere.

Impossibile darle un volto solo. Istanbul ne ha mille, e ognuno racconta una storia diversa. Il suo sguardo cambia a ogni passo, tra antico e moderno, sacro e profano. Oriente e Occidente si rincorrono tra calli affollate, moschee dorate, bazar infiniti.
E tutto, ma proprio tutto, profuma di buono. E di pulito.

Il muezzin chiama alla preghiera mentre l’aroma del tè alla mela si mescola a quello delle spezie. Le voci, i clacson, il richiamo dei gabbiani, ogni suono sembra parte di una armonica melodia.
E lei, Istanbul, osserva. Ha occhi profondi di donna che ha visto passare imperi, eppure resta viva, bella, fiera.

Capace, come poche, di stupire. Con la leggerezza di un tulipano, simbolo che qui sboccia ovunque, le cisterne romane, visione liquida di 336 colonne sospese nell’acqua e nel tempo. È un viaggio nel ventre della città, dove anche l’orologio ferma le sue lancette.

E, poi, Lei, la Moschea Blu, le cui ventimila piastrelle con 50 motivi floreali e sei minareti, sono poesia scolpita e Topkapi, reggia dei sultani ottomani, che ancora brilla di ori e potere.

Eccolo, il Bosforo, la carezza d’acqua che divide e unisce. In battello il cuore cambia ritmo. Sulle rive, sontuosi palazzi e case di legno si affacciano timide.
Sei dall’altra parte, dove l’Asia ti accoglie con la calma di un’altra Istanbul, più intima, più vera. A Kadikoy le giornate sembrano scivolare lente, tra ristorantini e caffè e gente che sorride anche senza parlare inglese.

Respira piano la vita, qui. Si veste di semplicità, con le vie piene di abiti da sposa, i mercati genuini  e il pane caldo sui banconi. Si ha la sensazione che ogni cosa sia ancora possibile, anche fermarsi.

E quando torni sull’altra sponda, ritrovi la città verticale: grattacieli, centri commerciali, il traffico che pulsa, i colori che sventolano. Ma basta varcare l’arco del Gran Bazar per entrare in un’altra dimensione. Mille corridoi, mille odori, mille inviti. Gioielli, dolci, sete, narghilè, borse, calzini, tè dai gusti infiniti. Un elegante labirinto dove perdersi è la vera meta.

Ancora cambio di atmosfera nella Moschea di Solimano. Austera, armoniosa, avvolta da una luce che sembra liquefarsi al tuo passaggio. Il tappeto rosso sotto ai piedi scalzi è un invito al raccoglimento, all’ascolto di una Istanbul, che, finalmente, sussurra e si rivela. Ed è allora che ti entra sottopelle, tra le pieghe dei pensieri. In un’esperienza che non sempre somiglia all’amore, ma, che, di certo non si dimentica.
Perché questa città, in fondo, non vuole farsi piacere.

Vuole farsi sentire.
E, se le lasci il tempo di parlare, ti porterai a casa non solo una cartolina, ma un frammento di mondo incollato al cuore.

 

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pierina gallina

Ho un nome e un cognome che non si dimenticano. Sono appassionata di scrittura, poesia, viaggi, libri e persone, in particolare bambini e saggi. Ho pubblicato cinque libri e sono una felice nonna di 7 nipoti, da 6 a 18 anni, mamma di tre splendide ragazze, e moglie di un solo marito da quasi 50 anni. Una vita da maestra e giornalista, sono attratta dalla felicità e dalla medianità, dallo studio della musica e degli angeli. Vi racconto di libri, bambini, nonni, viaggi, e del mio Friuli di mezzo, dove sono nata e sto di casa, con i suoi eventi e i suoi personaggi. Io continuo a scrivere perchè mi piace troppo. Spero di incontrarti tra i fatti e le parole. A rileggerci allora...

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