ISOLE EOLIE, IL REGNO DI EOLO, IL DIO DEI VENTI – 16-21 luglio 2016 - Pierina Gallina news

ISOLE EOLIE, IL REGNO DI EOLO, IL DIO DEI VENTI – 16-21 luglio 2016

Mare a ogni ora, sotto il sole, la luna piena, le stelle..
Mare e cielo
in un unico segno di matita.
Dal sapore di antiche memorie
e future eternità.
e io a seguirla
con occhi di umana imperfezione, a stupirmi di tale, divino, spettacolo.
Lo so, ci tornerò…
Perché questo è luogo del cuore,
con la risacca che ti entra nel sonno e nella veglia,
e ti culla, sorprendendoti a pensare
quanto la natura sia madre e musa ispiratrice
e di quanto tutti ne abbiamo bisogno.
Dall’HOTEL

Il tempo si infrange su calme onde di un cobalto venato d’azzurro assoluto. Isole a forma di vulcani emergono solenni dal tappeto increspato da mani soavi di vento gentile. Ticchettio elegante di barche appisolate, in attesa della sveglia. Due palme vedette sull’attenti, leggermente tremano. I miei occhi sorpresi spaziano e ammirano. Perfino le parole tacciono. Vince il silenzio e vince il cuore. Esulta il divino di Madre Natura.

Qui il caldo riesce a non scottare nemmeno la mia pelle sempre chiara.






STROMBOLI,  tra i 500 vulcani attivi nel mondo. Ha carattere effusivo, con magma né fluido né solido. ha un’eruzione ogni 20′ m non  sempre ha voglia di fare la “Sciara” tanto attesa dai viaggiatori. Stromboli 13 Kmq, è l’isola più giovane. Da 2000 anni ha il vulcano in continua eruzione ma tranquilla. Consistenti  furono nel 1930, 2003, 2014.                 Stromboli, gigante solitario, quieto.

 Altre isole: PANAREA, LIPARI

Il nostro Gruppo abaco Viaggi

Bounganville fucsia, dondolate dal vento spettinante. Stromboli accoglie con i suoi negozietti per noleggi scarponi per chi sale sul Vulcano… su, su… e quelli dai nomi allettanti garanti di buon gusto e cortesia. Brusio di turisti, sopra, sul piazzale della chiesa color ocra.
Qui è stato girato il film “Stromboli” con Ingrid Bergman.

              
Strombolicchio, con tramonto e il sole che si accuccia e poi la luna, sentinella rotonda su un cielo d’estate nel suo pieno splendore.  Tra Cielo e Mare.

 Gruppo super

E che dire del Pane Cunzato  da Alfredo (l’inventore della specialità eoliana) a Salina, l’isola dei capperi, dove è stato girato il film “Il Postino”ccon Massimo Troisi e la Cucinotta. Salina, isola dalle case bianche e finestre azzurre.
SALINA: 3 sindaci per 2300 abitanti.

Caratterizzata da due grandi coni vulcanici
oramai spenti quasi uguali nella forma, Fossa delle Felci e Monte dei Porri da
qui il suo antico nome: Didjme (gemelli). Quello attuale deriva da un laghetto
dal quale si estraeva il sale usato per la conservazione dei capperi e del
pesce. La sua popolazione è di circa 2.300 abitanti e suddivisa in 3 piccoli
comuni: Santa Marina, Leni e Malfa. Dal punto vista storico, segue le vicende
delle altre Eolie, con le invasioni arabe che la resero deserta finché, attorno
al 16 secolo fu ripopolata dai Borboni. Salina è l’isola più fertile delle
Eolie e qui si raccolgono le uve pregiate da cui si ricava la famosa
“Malvasia delle Eolie”, un vino passito di sapore dolce. Grande
importanza ha anche la coltivazione dei Capperi esportati in tutto il mondo. Lo
sviluppo dell’isola è anche dovuto all’abbondanza di acqua carente nelle altre
isole ed alla creazione nel 1980 del Parco Regionale di Salina.

PANAREA: La più piccola isola, 3Kmq. 300 abitanti. Negozi di qualità in fila ordinata e accogliente.

È l’isola più piccola e la meno elevata
dell’arcipelago eoliano, nonché la più antica, costituisce un microarcipelago
fra Lipari e l’isola di Stromboli posto su un unico basamento sottomarino. 271
abitanti, è comunemente nota come l’isola dei Vip, tra le isole siciliane più
frequentate dai turisti nei mesi estivi. La macchia mediterranea di Panarea
presenta fico d’India, ginestra, cappero e piante di olivo secolari, resti
dell’antica vocazione agricola dell’isola (scomparsi i vigneti che esistevano
fino agli anni settanta). La vegetazione originaria è poi contaminata da molte
specie vegetali arrivate con il boom edilizio e turistico. Per quanto riguarda
la fauna è presente il falco della regina , il corvo, il gabbiano reale
mediterraneo  che nidifica sulle
inaccessibili pareti delle coste occidentali. Caratterizza la fauna isolana il
geco,  innocuo e utilissimo predatore di
insetti. Gli isolani vivono ora soprattutto del successo turistico dell’isola,
esploso alla fine degli anni settanta, ma iniziato alla fine degli anni
cinquanta, con la scoperta di queste isole da parte di villeggianti più
avventurosi, alla ricerca di un’oasi di vita più semplice e a contatto diretto
con la natura. Il 29 giugno Panarea festeggia S.Pietro, patrono dell’isola, in
modo particolarmente sentito.

LIPARI: Isola più grande: 37Kmq. 9mila abitanti. In tutte le isole 14mila. Lipoari ha 7mila anni di storia. Ci sono passati i greci, i romani, arabi, normanni,longobardi. Patrono è San Bartolomeo, festeggiato il 24 agosto.

I suoi abitanti, chiamati “liparoti”
sono circa 9.500 e popolano i piccoli villaggi dell’isola.Anticamente chiamata
Meligunis, dal greco Melos (dolce), forse alludendo al clima, Lipari fù
residenza umana fin dall’antico Neolitico (3500° A.C)

La parte alta e fortificata “Acropoli
Denominata anche Castello”, costituisce ancor oggi il punto focale del
Centro Storico. Entro le mura possenti del castello, costruite dagli spagnoli,
dopo la cacciata dei saraceni nel 1556, si notano la chiesa di S.Caterina
dell’Addolorata, dell’Immacolata e la Cattedrale dedicata a S.Bartolo, patrono
delle Eolie, fatta costruire dal normanno Ruggiero I. La cosa che più di tutti
si nota raggiungendo Lipari è la distesa bianca dei giacimenti di pomice, dono
del vulcano Monte Pelato. Altro materiale che rese famosa Lipari è l’Ossidiana
un vetro naturale, tipico di limitate aree vulcaniche di colore grigio tendente
al nero e veniva utilizzata, prima della scoperta dei metalli per la
fabbricazione di utensili e armi in quanto molto tagliente. Esportata in tutto
il Mediterraneo. Lipari oggi è diventata la capitale del turismo eoliano.

                                                           Molla tutto e vivi a LIPARI!

VULCANO: 21Kmq con il Vulcano come un drago che dorme, come una bomba che fa il ticchettio…

                                                       VULCANO magnificenze in nero 
cobalto

Il Mare  ti lambisce i
piedi
con trina di candidi ricami su sabbia nera.
Ti culla e ti sveglia con la
stessa nenia antica.
Ti corteggia con  il
suo blues  dai fiati nottambuli.
Senti le
sue note  avvinghiate alle percussioni
del tuo essere angelo in vacanza in questo paradiso. Dove quietare la sottile
paura di respirare.  
Ti lusinga il mare.
Vorrebbe portarti con sè nell’ ignoto freddo dei suoi abissi. 
Ma sei sirena ghiotta di aria e di vento e di
luce. Di respiro alto.
Hai piedi neri su tovaglia catrame di sabbia  lucente di brillantini in ordine sparso.
Cavalli di onde impazzite  dettano legge.

 Dal punto di vista geologico
l’isola e formata da quattro vulcani: Lentia, Vulcano Piano, Fossa di Vulcano e
Vulcanello della Fossa l’ultimo nato.

L’unico da considerarsi attivo è Vulcanello
della Fossa che è rimasto in fase Fumarolica. L’attività vulcanica di
quest’isola fu nota fin dall’antichità ai Greci e ai Romani, che ne furono
fortemente impressionati. L’ultima violenta esplosione avvenne nell’agosto del
1888 e durò fino al marzo del 1890. Questo tipo di attività vulcanica fu
caratterizzata dall’esplosione del tappo che ostruiva il condotto e dal lancio
di bombe laviche dette a Crosta di Pane. Altre manifestazioni di natura
vulcanica sono presenti nella zona di Porto di Levante. Si tratta di fanghi
bollenti e fumarole sottomarine, sfruttati soprattutto nella cura delle forme
rematiche. Per visitare bene Vulcano sono consigliabili 2-3 giorni.


Oltre ai fanghi termali, al vulcano e alle
spiagge, la bellezza dell’isola di Vulcano rapisce i cuori ed i sensi dei
turisti per la sua atmosfera selvaggia, per i suoi colori intensi, per i suoi
odori particolari e per i suoi tramonti suggestivi.


 A Vulcano fu girato il film “Vulcano” con Anna Magnani. Il Vulcano si può scalare… noi l’abbiamo fatto. Incredibilmente…pure io. Quasi ultima ma ce l’ho fatta.

 


Vulcano,
isola gentile
sotto il tuo sguardo severo. Tra mare e cielo.
Null’altro. Se non pietre e sassi dai piedi azzurri.
isola prediletta
dopo che ne ho solcato le vene,
soffrendo un po’
ma esultando lassù,
sul cratere fumante.
Vulcano è isola buona, dove il tempo è un bene di lusso.
Un tempo che si fa incanto
quando uomo e natura narrano lo stesso racconto,
chiamato VITA.

Anch’io ce l’ho FATTA! Uauh… ne sono orgogliosa. Bella fatica, ben ripagata.
CATANIA
L’ultimo giorno, il pomeriggio fino a sera. A scoprire la città nera e piena di vitalità. Arancini a volontà e brioches con la panna.

 Tomba di Bellini

 Piazza dell’elefante

 e gli sposi beneauguranti.

 315mila abitanti,  vanta una
storia millenaria caratterizzata da svariate dominazioni i cui resti ne
arricchiscono il patrimonio artistico, architettonico e culturale. Sotto la
dinastia aragonese fu capitale del Regno di Sicilia. Nel corso della sua storia
è stata più volte interessata da eruzioni vulcaniche (la più imponente, in
epoca storica, è quella del 1669) e da terremoti (i più catastrofici ricordati
sono stati quelli del 1169 e del 1693). Il barocco del suo centro storico è
stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’umanità. Sorge sulla costa
orientale dell’isola, ai piedi del vulcano Etna (il vulcano attivo più alto
d’Europa) a circa metà strada tra le città di Messina e Siracusa affacciandosi
sul mar Ionio con il golfo che da essa prende il nome. Uno dei posti più
caratteristici della Catania popolare è il mercato del pesce della Pescheria
sempre rutilante di colori, voci e odori. Un altro luogo caratteristico è il
mercato di piazza Carlo Alberto, meglio conosciuto come Fera ‘o Luni, la cui
radice etimologica è stata spesso messa in discussione. L’ipotesi più diffusa è
che stia per “Fiera del Lunedì” perché probabilmente il mercato
originariamente doveva essere attivo soltanto per tale data settimanale.
Un’importante attrazione culinaria di Catania è senza dubbio il chiosco delle bevande, dove vengono
servite bibite dissetanti estive, tipiche della cultura cittadina. I chioschi
delle bevande sono unici nel loro genere: un tempo c’erano i venditori
ambulanti di bibite (lo zammù – cioè l’anice – innanzitutto): man mano, questa
attività si è stabilizzata e da strategici luoghi ombrosi dove appostarsi per
vendere rinfreschi ai catanesi soffocati dal caldo, i venditori si sono
collocati in queste particolari architetture quadrate o circolari, dalle cui
aperture – simili a finestre – essi distribuiscono i preparati. Il fenomeno dei
chioschi ebbe inizio nel 1896.   La
bibita più celebre da gustare al chiosco è il seltz, limone e sale, una
semplice ricetta molto dissetante, come il mandarino al limone, a base appunto
di sciroppo di mandarino e succo di limone spremuto al momento.

                            RACCONTO DI VIAGGIO (Pocket n° 26 – febbraio 2017)

                                        ISOLE EOLIE…
FIGLIE DI EOLO,  DIO DEL VENTO
Sono
sette,  Alicudi, Filicudi, Lipari,
Panarea, Salina, Stromboli e Vulcano.  La
loro anagrafe segna centomila anni per le più giovani e un milione per le più
datate, come le disabitate Alicudi e Filicudi. 
Formano un arco di 90 km di mare lungo la costa nord orientale della
Sicilia. 
Respirarne
l’aria è esperienza unica.  Mare a ogni
ora, sotto il sole, la luna piena, le stelle. Mare e cielo in un unico segno di
matita, dal sapore di antiche memorie e future eternità.  Luoghi  del cuore, con la risacca che ti entra nel
sonno e nella veglia e ti culla infrangendosi  su estrose onde di un cobalto venato d’azzurro
assoluto.
Isole a
forma di vulcani emergono solenni dal tavolo celeste increspato da mani soavi
di vento gentile e dal ticchettio elegante di barche appisolate, in attesa dell’alba.
Palme vedette sull’attenti leggermente tremano, mentre  occhi sorpresi spaziano e ammirano  bounganville fucsia,  danzatrici sotto la  brezza spettinante.  
Ma eccole in
scena le  “Sorelle Eolie”…  
La
“pittrice” Stromboli mette in fila tra
i suoi negozietti i noleggi scarponi per chi sale sul Vulcano. Poi su, su, fino
al piazzale della chiesa color ocra, ad ammirare panorami appisolati tra
il  brusio di turisti.  Non a caso qui  è stato girato il film “Stromboli”
con Ingrid Bergman. E poi, la sera,  ad aspettare
la “Sciara” di fuoco dal mare, estrosa ma sempre spettacolare.  Il solitario Strombolicchio, con il sole a picco  e poi la luna, sentinella rotonda su tappeto
di stelle.  Da provare  il pane cunzato  da Alfredo, l’inventore della specialità
eoliana,  a Salina, la ghiotta l’isola dei capperi, delle bianche case e  azzurre finestre, con tre sindaci per  2300 abitanti,  dove fu girato il film “Il
Postino”con Troisi e la Cucinotta. 
Poi lei, Panarea,  la più piccola,  3Kmq. e  300 abitanti, l’isola dei “Vip”, con negozi di
qualità in fila ordinata e accattivante.   E la
saggia  Lipari,  con  settemila anni di storia, scritta dai  greci, romani, arabi, normanni, longobardi
attirati dalla pomice e dall’ossidiana, vetro naturale perfetto per le armi e gli
utensili.                           “Molla
tutto e vivi a LIPARI” quindi. 
E a Vulcano che si fa?  Si sta  sotto un drago che dorme, tra magnificenze
nero cobalto, con il mare  che lambisce i
piedi  con trina di candidi ricami sulla
sabbia nera e  corteggia con  il suo blues 
dai fiati nottambuli.  Senti le
sue note  avvinghiate alle percussioni
del tuo essere angelo in vacanza in questo paradiso.  Dove hai piedi neri su tovaglia catrame di
sabbia  lucente di brillantini in ordine
sparso mentre cavalli di onde danzanti dettano legge. Null’altro qui, se non sorgenti
sulfuree, pietre e sassi dai riflessi azzurri. Se non un Vulcano vero da
scalare, dove esultare lassù, sul cratere fumante.
Le Isole Eolie,
ma anche le “Cugine” Egadi con il marsala e i templi greci, la tonnara e i
pastori della Fattoria del Vento, sono  Isole
buone, dove il tempo è un bene di lusso.
Un tempo che
si fa incanto quando uomo e natura narrano lo stesso racconto chiamato VITA.

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pierina gallina

Ho un nome e un cognome che non si dimenticano. Sono appassionata di scrittura, poesia, viaggi, libri e persone, in particolare bambini e saggi. Ho pubblicato cinque libri e sono una felice nonna di 7 nipoti, da 6 a 18 anni, mamma di tre splendide ragazze, e moglie di un solo marito da quasi 50 anni. Una vita da maestra e giornalista, sono attratta dalla felicità e dalla medianità, dallo studio della musica e degli angeli. Vi racconto di libri, bambini, nonni, viaggi, e del mio Friuli di mezzo, dove sono nata e sto di casa, con i suoi eventi e i suoi personaggi. Io continuo a scrivere perchè mi piace troppo. Spero di incontrarti tra i fatti e le parole. A rileggerci allora...

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giovanna

mi è venuta voglia di andare alle eolie. mi sa che prenoto per l'estate. grazie

26 Agosto 2016
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