Il Ponte, periodico del Medio Friuli – Maggio 2020 - Pierina Gallina news

Il Ponte, periodico del Medio Friuli – Maggio 2020

Il Ponte, periodico del Medio Friuli – Maggio 2020

FIABA

LA MACCHINA DEGLI ABBRACCI

C’era una volta una nonnina coi capelli bianchi raccolti dietro la nuca in un cocon, gli occhiali piccoli e tondi calati sul naso, un bel grembiule rosso fiammante con una grande S ricamata sul davanti. Quella S stava per Sandrina, cioè il suo nome, e Super cuoca. Sandrina infatti era davvero una cuoca coi fiocchi e stare in cucina a inventare ricette e manicaretti le piaceva proprio tanto.  Anche se viveva da sola, Sandrina spignattava tutto il giorno e preparava squisitezze per tutto il vicinato. Distribuiva biscottini, tortellini, tagliatelle, crespelle, crocchette e tutti gli abitanti del piccolo paese le volevano un gran bene. Ma chi le voleva benissimo erano i bambini. Una per tutti era Samantha, nove anni, che ogni giorno andava a trovarla. Spesso portava cartella, astuccio, quaderni e si fermava lì a fare i compiti, specie quando doveva studiare la storia. A Sandrina piaceva tanto la storia, quella dei romani, degli antichi egizi. Sapeva tutto dei faraoni, degli imperatori, come si chiamavano, cosa avevano fatto, se erano stati buoni o monelli. Sandrina poi aveva una voce molto, molto sognante. Le piaceva inventare canzoni e fiabe ma non le scriveva perciò subito le dimenticava. A volte Samantha o Sami come la chiamavano tutti, le chiedeva la fiaba che aveva raccontato quella volta, quella del principe … ma lei non se le ricordava però ne inventava subito un’altra. Lei raccontava storie nuove, vecchie, usate, di coraggio, di paura, di cavalieri, di fate, di carta, di neve, di pioggia, di Pasqua, di Natale, di buoni, di cattivi, di dritto e di rovescio. Passava la vita a sognare e in tanti le dicevano “Beata te…che vivi sulla Luna.”  In giardino aveva perfino un albero parlante, una quercia centenaria, in Via dell’Albero Secco che, una volta, mentre lei gli spiegava la sua migliore ricetta del tiramisù… le aveva starnutito in faccia. Meno male che poi si era scusato ma lei aveva dovuto asciugarsi con il rovescio della manica perché non aveva neanche un fazzoletto. Sandrina aveva pure un gatto parlante di non so quanti anni che stava sempre seduto sulla sedia a dondolo.  Lei lo chiamava Gigi, ma lui dormiva diciotto ore al giorno, e adorava le polpette di Sandrina. Era un gatto educato. Infatti, la ringraziava sempre.

A Sandrina bastava un niente per volarsene via. Chiudeva gli occhi e subito partiva in viaggio alla volta di un paese nuovo, reale o immaginario. In un momento poteva essere nel deserto del Sahara o sui ghiacci dell’Alaska o, ancora, nei mari caldi dei Caraibi. Insomma, in uno di quei posti meravigliosi intravisti sulle cartoline o sui libri di scuola o sui cataloghi delle agenzie di viaggio  “Sarebbe bello se tu mi portassi con te” le diceva Sami, anche lei sognante. E così passavano tanto tempo insieme, un po’ studiando e un po’ fantasticando.

Presto sarebbe stato il compleanno di Sandrina e, mentre Sami la guardava impastare gli gnocchi, le ha chiesto “Ma tu Sandrina che regalo vorresti?” Sandrina sospirò “Cara la mia Sami, credo che tutte le persone sole come me desiderino avere in regalo una cosa soltanto che, però, è molto difficile da trovare. “Cos’è?”  “E’ una macchina degli abbracci”. “Che sarà mai?”  “Non doveva essere difficile.” Pensò Sami “Trovare una macchina degli abbracci. Andò al negozio di elettrodomestici e si sentì rispondere “Oh! mi dispiace signorina. Qui abbiamo macchine per fare la pasta, lavatrici, asciugatrici, macchine per il caffè, per pelare le patate, per dimagrire, per ingrassare, per friggere, per tostare.  Ma le macchine degli abbracci non sono nel nostro catalogo”. Senza scoraggiarsi, Sami andò in ferramenta “Signorina qui abbiamo macchine per inchiodare, per schiodare, per limare, per piallare, per avvitare, per rompere, per aggiustare, ma le assicuro che in 40 anni di carriera, lei è proprio la prima che mi domanda questo articolo sa?” Sami cercò la macchina degli dalla parrucchiera, in banca, dal calzolaio, ma… nessuno aveva mai sentito parlare. Nemmeno su internet c’era. Così, stanca e delusa, quella sera, subito dopo aver mangiato, andò a letto. Si stava quasi addormentando quando ha sentito una vocina “Non andare a cercare ancora quella macchina. Ce l’hai già tu.“ Sul momento non aveva capito ma, la mattina dopo, appena sveglia, sì. Si vestì in tutta fretta, fece colazione e poi andò da Sandrina che non fece in tempo ad aprire la porta che Sami le era già saltata in braccio stringendola così forte ma così forte da farle mancare il fiato.  Quando arrivò a scuola disegnò su un grande cartellone rosso fiammante il calendario dei turni degli abbracci. Ogni giorno un bambino sarebbe andato a far visita a Sandrina e lei non si sarebbe sentita più sola. Il giorno del suo compleanno Sandrina ebbe in regalo proprio ciò che desiderava, una vera, calda, macchina degli abbracci nuova fiammante che però non andava a energia elettrica ma a energia umana e soprattutto ad amore, l’amore dei bambini.

www.pierinagallina.it/audio-fiabe/

CODROIPO – POZZO

CIAO MAESTRA MARIA

Se l’è portata via il Corona Virus, a fine marzo. Era ricoverata al policlinico di Monza per una protesi al ginocchio, dove operava il chirurgo che l’aveva già seguita dieci anni fa. Poi il trasferimento a Novara perché a Monza c’era il Coronavirus. Che, però, non ha voluto darle scampo, nemmeno dopo il suo ritorno a Monza, per essere seguita meglio. La maestra Maria Isola, nativa di Montenars e moglie del maestro Angelo Molaro di Coderno, se n’è andata da sola, a 86 anni, senza il conforto dei figli e dei nipoti. Vittima, come tante altre del virus malefico. Da 15 anni viveva a Udine, dopo aver vissuto a Codroipo per molto tempo e aver insegnato a Zompicchia per una quarantina d’anni.   Signora dal grande cuore e sensibilità, di grande cultura, amava l’arte, la poesia, la pittura.  Nell’anno scolastico 1961-62, aveva insegnato alla scuola elementare di Goricizza-Pozzo, in classe quarta. Aveva 29 anni, un entusiasmo speciale, ed era incinta del secondo figlio.  In lei c’era la dedizione per i suoi allievi, la cura per ognuno, la passione per la lingua italiana che insegnava con dolce fermezza, a suon di ore e ore di verbi, grammatica, riassunti e temi. Alcuni dei suoi allievi di quell’anno, nati nel 1952 a Pozzo, l’avevano ricordata, con affettuosa gratitudine, il 5 dicembre 1997, in occasione del ritrovo per i loro 45 anni. Avevano messo nero su bianco i loro ricordi in una lettera che poi le era stata inviata e alla quale lei aveva prontamente  risposto.  “Così ci ricordiamo della nostra Maestra Maria: “Ero innamorato di lei, era bellissima”, “Mi ricordo la sua gentilezza, era buona d’animo, ci aiutava sempre, “Era bella, mi ricordo la collana di perle bianche”, “Ci ha fatto fare il teatrino, ci si cambiava dietro la lavagna”, “Mi ricordo che suo marito ci portava nei campi a imparare i nomi delle piante”, “Mi piaceva il sorriso da buona”, “ Ai miei occhi era bellissima, mi faceva tenerezza perché era incinta”, “Pensavo, quando sarò grande vorrei diventare come lei”, “Sei e sarai sempre la mia maestra.” Davvero un peccato non averla potuta salutare ma sicuramente sarà impossibile dimenticarla.

                               Cl. 1952 Pozzo

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pierina gallina

Ho un nome e un cognome che non si dimenticano. Sono appassionata di scrittura, poesia, viaggi, libri e persone, in particolare bambini e saggi. Ho pubblicato cinque libri e sono una felice nonna di 7 nipoti, da 6 a 18 anni, mamma di tre splendide ragazze, e moglie di un solo marito da quasi 50 anni. Una vita da maestra e giornalista, sono attratta dalla felicità e dalla medianità, dallo studio della musica e degli angeli. Vi racconto di libri, bambini, nonni, viaggi, e del mio Friuli di mezzo, dove sono nata e sto di casa, con i suoi eventi e i suoi personaggi. Io continuo a scrivere perchè mi piace troppo. Spero di incontrarti tra i fatti e le parole. A rileggerci allora...

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Emira

Semplicemente meravigliosa ! Grazie signora Pierina riesce sempre ad emozionarci , questa storia mi piace molto e forse un po’ mi rispecchia 😉una bellissima storia complimenti di cuore . Un affettuoso saluto e speriamo a presto

18 Maggio 2020

pierina gallina

Grazie a te, cara Emira. sono felice che ti piaccia, in un momento in cui gli abbracci sono merce proibita! Se ne vuoi ascoltare altre 51, di fiabe, su http://www.pierinahallina.it/audio-fiabe/ le trovi, da ascoltare, riprodurre… insomma farne ciò che meglio preferisci. Grazie ancora, acnhe di avermi scritto. Ciao

18 Maggio 2020
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