IL PONTE – periodico del Medio Friuli – Marzo 2017 - Pierina Gallina news

IL PONTE – periodico del Medio Friuli – Marzo 2017

 LIBRI


E’ un libro-quaderno di colore verde acceso, un
distributore di pillole di felicità. Che non sono collegate a una vita perfetta
e senza problemi bensì alla scelta di essere felice comunque. Ogni parola dà speranza
e positività perché contiene 29 anni di esperienza di lavoro di Letizia
Espanoli
, impegnata nell’area socio sanitaria, nel campo delle demenze,dell’accompagnamento
al fine vita, della costruzione di alleanza terapeutica con le famiglie.  29 anni di ricerca di strumenti semplici ed
efficaci, realizzati al di fuori dei modi comuni, per creare benessere e
crescita interiore.  Ma anche per
affrontare il tema della nutrizione e dell’eliminazione dei lassativi nelle
strutture per anziani, del dolore fisico e dei disturbi del comportamento. Oltre
a tutto ciò spicca la passione per la risata incondizionata e le sue
innumerevoli applicazioni in ambito socio sanitario e organizzativo aziendale.
E, ancora, lo studio e la ricerca intorno al tema del con-tatto con le persone
fragili, il reiki come terapia complementare, la psicologia positiva per la
costruzione della salute e del benessere.
 
Fino all’ideazione del Sente-mente ® project progetto nazionale per il
sostegno alle persone affette da disorientamento cognitivo, alle loro famiglie
e ai professionisti socio sanitari, aperto a tutti coloro che rispetto a ogni
malattia credono che la vita non finisca con la diagnosi.   

 In ogni
tassello c’è lei, Letizia Espanoli, un Universo amico, un vulcano sempre
acceso.  
Una vita, la
sua, vissuta con “apprezzamento e gratitudine, con la risata come disciplina
quotidiana di allenamento per la felicità e faro per illuminare i momenti più
difficili, ali per attraversare il dolore e apprendere dalle sue lezioni e
imparare, con impegno e rigore, apertura e curiosità nel rispetto delle persone
e della scienza onesta”.  

Il
libro-quaderno #giornifelici vuole essere una sorta di allenamento alla possibilità
di ampliare i propri orizzonti, a esplorare oltre il personale campo visivo, a
liberare i De-sideri e creare energia vitale per compiere tutte quelle azioni
che portano alla Felicità.  Ambasciatrice
di Yoga della Risata nel Mondo nominata dal dott. Madan Kataria, Letizia crede nella
forza terapeutica di questa disciplina che ogni giorno regala benessere,
stupisce, accende la vita nei corpi sgualciti dalla non autosufficienza, la
speranza nell’anima strapazzata dal dolore.  Per questo è uno dei sette pilastri del
Sente-mente project ®. “Siamo sempre più di corsa, fatichiamo ad avere cura di
noi stessi, della nostra salute e felicità e quindi della nostra vita. Vorremmo
fare di più ma le energie mancano e non sappiamo come essere all’altezza di
tutte le richieste che ci provengono dal mondo esterno. Vorremmo andare a letto
la sera più soddisfatti di noi stessi, saper gioire e dare valore alle cose
belle della nostra vita, ma spesso ci troviamo colmi di impotenza di fronte
alle sfide della vita.  Possiamo creare
il nostro meglio? SI” risponde Letizia.  E  #giornifelici vuol essere un sassolino nella
scarpa a ricordare  che nella vita non ci
sono eventi positivi o negativi, ma 
eventi che ci portano in “gioco” e chiedono di essere vissuti con
coraggio, curiosità e passione.  E’ un
richiamo alla creazione della Bellezza, della Gentilezza, del Perdono, della
Gratitudine in un mondo dove la Rabbia, il Conflitto, il Giudizio, sembrano
essere l’unica strada.

Allacciare con leggerezza le cinture in #Giornifelici può rivelarsi l’aiuto
di cui si ha bisogno.

CODROIPO (UD)
                                             ABACO VIAGGI 
l’Azienda che RIDE
Abaco Viaggi Tour Operator non crede al detto che il riso
abbondi sulla bocca degli stolti.

Sa invece che il riso fa bene al cuore e rende più
produttivi coloro che lavorano in azienda, in questo caso all’Abaco Viaggi, sia
nel Tour Operator con sede a Codroipo che nelle sei agenzie viaggio aperte al
pubblico, in Friuli ( San Vito T, Udine, Fiume Veneto, Codroipo) e Veneto (San
Michele al T. e Treviso) . 42 i dipendenti che socializzano tra loro con il
potere terapeutico della risata.
Ridere non è una rivoluzione né un fatto
strano bensì un modo di favorire il benessere che poi si riflette sull’operosità
dei collaboratori e sul clima in azienda.
Anche in occasione dell’Abaco Day, in
cui le porte di uffici e agenzie si chiudono e si trascorre una giornata
insieme, il pomeriggio è stato dedicato alla risata collettiva e agli abbracci
finali, con tanto di selfie prima da soli, poi in coppia, a tre e in gruppo. Il
coordinamento delle attività di Yoga della Risata è stato affidato alla Theacher
certificata Rosa Fiume che però ha dichiarato di “aver già trovato il clima
propositivo per la risata”. Niente ingessatura, quindi, nelle riunioni
aziendali che, oltre i programmi e i rendiconti, favoriscono il benessere dei
propri collaboratori, con se stessi, tra loro e in azienda.
  Le risate collettive come i giochi e la ricerca
della propria parte bambina funzionano e hanno il potere di liberare le persone
da timidezze, chiusure, lasciando trasparire emozioni altrimenti sedate dalla
formalità.
  Tutto funziona meglio e viene
superata alla grande anche la prova degli abbracci dati e ricevuti, con i
saluti fatti ridendo a suon di “Ci vediamo domani”.
E’ così che Abaco Viaggi
rincorre il FIL ovvero la felicità interna lorda, che dà linfa al piacere del
lavoro in azienda, al pensiero efficace e creativo, alla capacità di assunzione
di comportamenti coerenti ed efficienti.
Così i collaboratori   si sentono parte importante di un’azienda
che ai propri viaggiatori certifica qualità, viaggi sartoriali, creati e
firmati in proprio, precorrendo i tempi con soluzioni innovative e creative in
un mercato in continua crescita.
  Ispirazioni
per creare felicità dunque, a partire dall’interno dell’azienda per arrivare
alle decine di migliaia di viaggiatori che si affidano a uno tra i migliori
Tour Operator del Nord Est italiano, i cui
 
viaggi sono originali, con il marchio depositato e registrato.   Va da sé, quindi,  che ridere non è affare per stolti. Anzi.
 CODROIPO

DE-MENTE? NO! SENTE-MENTE, convegno sull’Alzheimer con
LETIZIA ESPANOLI, felicitatrice
Quando l’Alzheimer si rivela opportunità di crescita. Massimo
coinvolgimento emotivo  in Auditorium
quando parlava Letizia Espanoli, felicitatrice e ideatrice del modello
“Sente-mente” rivolto alla comunicazione efficace con i malati di Alzheimer.
Non computer né slide ma solo parole di spessore. Dritte. Come spade ma di
luce, in una serata voluta dall’Associazione Alzheimer di Codroipo,  presieduta da Fortunato Tonin,  e costituita sulla scia della precedente,
attiva per undici anni sotto la guida di Luciano Commisso.
Si è trattato di un incontro utile a tutti ma, in
particolare, ai familiari quasi mai preparati alla malattia perché  non esistono corsi né servizi che insegnino
cosa fare e  costretti a vivere nel
silenzio e solitudine, sentendosi impotenti a causa di una relazione sbagliata
con la malattia.  Spesso al momento della
diagnosi finisce la vita. Per questo i volontari  danno informazioni  basate su esperienze vissute, tramite lo
sportello informativo, i caffè Alzheimer, e altre iniziative.   L’assistente sociale Stefania Ferreri ha
presentato Letizia Espanoli come colei che insegna come si possa andare oltre
la demenza, scoprendone i lati belli. Che ci sono ma di cui nessuno parla
perché la gente sa solo le cose brutte. 
Letizia, consulente per enti pubblici e privati in tutta Italia,  ha invitato a cambiare prospettiva e cultura,
a uscire dalla drammaturgia dell’Alzhaimer. 
La demenza è classificata come grave ma la malattia non porta solo via
ma lascia qualcosa di essenziale: le emozioni.  
La scienza prova che le persone con demenza provano emozioni. La
migdala, piccola parte del cervello,  si
attiva quando provano emozioni e percepiscono quelle degli altri.
  In 
Italia si legge la demenza come fatto 
gravissimo, manca il diritto ad 
avere una diagnosi che permetta un viaggio da intraprendere ma dalla
parte della vita e non del lutto anticipato. 
L’Alzheimer va avanti piano piano e le persone accedono a un altro
livello di intelligenza accessibile anche a noi se smettessimo di voler capire.
La vita non è capire tutto e importante non è capire ma sentire.  Ogni essere umano può provare  250 emozioni diverse. Le emozioni sono
semafori e il nocciolo vitale delle persone deve essere visto e tutelato.  Come? Andando oltre la parola, attivando
sguardi, il contatto, la carezza, la voce bella.  Sono persone estremamente sensibili e vivono
il tempo di presenza e di amore. Tutto cambia in chi è malato. Non ha la
parola, spazi e tempo sono dilatati, non ha lo stesso viso.  Vive il qui e ora. Spesso non accede ai
ricordi ma segue i sensi, gli odori, magari soltanto con il cuscino che sa di
casa. Importante però è  leggerne il
comportamento. Per esempio, come fa a dire se prova dolore?  Se ha male urla di più e scappa di
notte.  Il 30 per cento dei comportamenti
difficili nascono dal dolore non espresso. Allora entra in ballo il gioco della
relazione che ama e gioca abolendo le domande e usando poche parole, in grado
di aprire brandelli di comunicazione.  
Ma in questo c’è ancora tanta ignoranza.   Bisogna quindi creare la modalità che non
espropri il diritto e la dignità di continuare a essere.  Un prendersi cura ma in una relazione
d’amore. La demenza diventa allora una grande opportunità e l’unica strada  per regalarsi ancora giorni felici, non perché
va tutto bene ma perché si sceglie il modo migliore per affrontare la malattia.

Mai dire “perché a me?” ma “ come me la gioco?”.   Il vero maestro diventa lui, il “malato”
perché torna all’ essenza delle cose come i bambini. Andare a scuola da lui
vuol dire “ fai di ogni momento una cosa preziosa”.  Vuol dire imparare a non fargli domande, a
non volerlo riorientare ma assecondare, giocare senza paura di perdere la
faccia ma solo per amore, in un linguaggio di poche parole e tanti gesti.
Vedendo lui non la malattia.  In un
viaggio difficile ma che dà tanto, sempre con la sensazione di avere un muretto
alla nostra altezza. Si può scegliere di tornare indietro o alzarsi sulle punte
e vedere oltre con la curiosità per ciò che potremmo divenire. Cos’è la vita se
non un continuo salto di muretti? Chi è stato curioso nella vita va nell’
aldilà più sereno.                                                     
In fondo si tratta solo di un altro muretto da saltare!

CAMINO AL T (UD)  
A 102 anni appena compiuti è mancata Caterina Molinari 

E’ mancata Caterina Molinari vedova Trevisan, cinque
giorni dopo aver compiuto 102 anni. Aspettava con gioia questo traguardo,
promettendo che avrebbe fatto un bel “Chicchirichì” in allegria.  Le piaceva molto cantare e dimostrava una
soave voce da soprano. 

Amava accompagnare con il canto la Messa del sabato
pomeriggio in casa di riposo D. Moro di Codroipo, dove era ospite da sette
anni, sempre attorniata dalla compagnia e dall’affetto dei figli Livio, Remo,
Lidia, dalla nuora Adelia, dai nipoti e da tutto il personale.   
Da un mese era diventata orgogliosa bisnonna
della piccola Vittoria, figlia del nipote Fabio. Amava raccontare di quando era
giovane e allevava i conigli per venderli a Duria e poter mantenere agli studi
il figlio Livio, senza pesare sul bilancio della numerosa famiglia.  Andava nei campi a raccogliere l’erba quando
gli altri dormivano, per non togliere nulla ai lavori collettivi. 
Nata il 25
febbraio nel 1915 a Belgrado di Varmo, nel 1937 ha  sposato Quinto Trevisan di Glaunicco dove ha
vissuto, sempre sorretta da grande fede, una vita dedita alla famiglia, con
doti di ottima cuoca e amore per il sapere. Ha letto molto, fino a che la vista
glielo ha concesso.
Ha vissuto per molti anni in casa del figlio Remo e della
nuora Adelia, contribuendo a crescere amorevolmente i nipoti Silvia e Fabio.
Alla soglia degli attesi 102 anni non si sentiva molto bene. Poi il ricovero
all’ospedale di San Daniele dove è mancata. 
CAMINO AL T

Laurea di Arianna Bosa
Il 6 marzo 2017, Arianna Bosa si è brillantemente laureata
Maestra di grafica d’arte e disegno” meritando il 110/110 all’Accademia di
Belle Arti di Venezia. Ha discusso con il relatore Prof. Jacopo Abis la tesi su
“La serigrafia fatta in casa con particolare attenzione nella costruzione di un
promografo ai led”.

Con grande soddisfazione, i familiari, parenti e amici
augurano ad Arianna una carriera costellata da lusinghieri e meritati successi.


ANGOLO POESIA  
In affettuoso ricordo di CELESTINO, all’anagrafe Celeste
Tonini Simonetti, di Variano di Basiliano, otto anni di simpatia in casa di
Riposo “D. Moro” di Codroipo.
I CUBI DI CELESTINO
Colla, carta e colori
sono sempre i suoi amori.
Se tu guardi sul suo letto
puoi vederci un po’ di tutto,
ma dei cubi lui è il re,
puoi scoprirlo anche da te.
Uno è tutto colorato,
l’altro invece è un po’ ammaccato.
Lui lavora tutto il giorno,
incolla e taglia tutt’intorno.
Quando un cubo è finito
lui lo tasta con un dito.
Per le feste di Natale
non l’ha poi pensata male.
Tanti cubi rossi e oro,
ogni albero un tesoro.
E per Pasqua un cubo nuovo,
molto bello, sembra un uovo.
Quanto è bravo CELESTINO,
fa contento ogni bambino,
Con un cubo più gigante
fa una cosa più importante: il presepio per Gesù.
Ne vuoi uno anche tu?
Lui è un uomo assai gentile,
te lo puoi proprio far fare.
Prova a dargli un’idea
e di cubi te ne fa una marea.
Dagli in cambio un bel bacino
e farai felice CELESTINO.
E sai come lo saluto io?
Miao miao… pio pio…
Autrice: CATIA GOBBO (operatrice in Casa Riposo)
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pierina gallina

Ho un nome e un cognome che non si dimenticano. Sono appassionata di scrittura, poesia, viaggi, libri e persone, in particolare bambini e saggi. Ho pubblicato cinque libri e sono una felice nonna di 7 nipoti, da 6 a 18 anni, mamma di tre splendide ragazze, e moglie di un solo marito da quasi 50 anni. Una vita da maestra e giornalista, sono attratta dalla felicità e dalla medianità, dallo studio della musica e degli angeli. Vi racconto di libri, bambini, nonni, viaggi, e del mio Friuli di mezzo, dove sono nata e sto di casa, con i suoi eventi e i suoi personaggi. Io continuo a scrivere perchè mi piace troppo. Spero di incontrarti tra i fatti e le parole. A rileggerci allora...

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