Medio Friuli: Il Ponte – maggio 2023 - Pierina Gallina news

Medio Friuli: Il Ponte –  maggio 2023

Medio Friuli: Il Ponte – maggio 2023

Il Ponte è un periodico del Medio Friuli: ecco gli articoli che ho scritto per il numero di maggio 23

LA MIA FIABA

ACHILLONE            consigliata da 6 anni

Illustrazione di MARIA GRAZIA PAPAGNO – MANFREDONIA (Foggia)

Due metri e due centimetri, largo di spalle, gambe tozze, testa da cocomero e mani da trattore: era Achille o, meglio, l’Achillone.

Aveva peli dappertutto, a parte nelle mani. Quelle, fino al polso, erano lisce e rosate. Sì, aveva belle mani, l’Achillone!

Con la fede sul mignolo sinistro, perché, sull’anulare, non gli entrava né aveva voglia di farla stringere.

Fin da piccolo, soffriva del fatto di essere così grande, così discendente dalle scimmie. I compagni lo canzonavano in strada: «Achillone, sembri proprio uno scimmione!». Lo sapeva bene che dicevano la verità, ma il loro tono cattivo gli aggrovigliava il cuore.

Aveva imparato a non badarci troppo e si consolava pensando che, beh, almeno poteva scegliere il tipo di scimmia cui assomigliare. Tra tutti, preferiva l’orango tango, forse perché il film di King Kong l’aveva visto, almeno, una ventina di volte. Gli piacevano gli occhi di quel parente molto lontano e la bontà di un cuore, a suo modo, umano.

L’Achillone, crescendo, si era ingobbito. Guardando sempre giù, si era illuso di essere più basso e di passare, così, inosservato.

Evitava la folla, lui. Leggeva i pensieri delle persone, soprattutto dei bambini, che si spaventavano o sghignazzavano o lo additavano come un animale da circo. Sì, uno di quelli da osservare da lontano, per paura o soggezione.

Invece, lui, avrebbe voluto dire loro ciò che pensava, ciò che desiderava, come, per esempio: «Venitemi vicino, bambini, salite sulle mie spalle. Vi farò toccare le chiome delle querce e i camini e le nuvole, per finta, ma quasi per davvero. So anche fare i salti, quelli alti alti, e per tante volte. Non sono mai caduto, sapete? So ridere al vento, io, e al sole e potreste farlo anche voi, se solo vi avvicinaste a me».

Sì, avrebbe fatto un salto e due e tre sulle gambone, pur di farli ridere. Avrebbe voluto narrare loro la sua storia, di bambino nato troppo grande, quasi sei chili, del suo cullone, fatto apposta da suo padre, che era un bravo falegname, e del suo bancone di scuola, dietro a tutti, là, in fondo all’aula.

Il maestro lo chiamava di rado, solo quando Achillone si alzava per fargli una domanda. Che, il più delle volte, come risposta, riceveva un distratto: «Dopo, dopo, dopo». Invece, lui, avrebbe voluto dirgli di non temere le sue mani, che, mai avevano picchiato né fatto a pugni, ma di entrare nei suoi occhi, troppo spesso bagnati, e di fargli compagnia, soprattutto d’estate, quando tutti andavano al mare. Tutti, sì, tutti, tranne lui.

Non ci pensava nemmeno ad andarci, giusto per non dar adito a prese in giro o a occhiate pietose o, peggio, a rimproveri. Come un orango tango libero nella foresta, Achillone, a casa sua, era felice. Si era sposato, ma non aveva voluto figli: temeva crescessero troppo. Sua moglie lo capiva e lo amava. Si sentiva protetta, perché sapeva di poter contare sul suo immenso cuore.

Per Achillone, infatti, tutti erano buoni, come i gatti e le talpe e le cimici. Per questo si incolpava quando veniva deriso. Per questo, forse, faceva lo scrittore e i suoi romanzi piacevano così tanto. E pure le fiabe per i bambini, che tanto amava!

LIBRI

ZARATON di Raffaele Serafini   Kappa Vu editore

Il nuovo libro di Raffaele Serafini è fresco di stampa.  Un romanzo, che sembra alzare l’asticella della fantasia distopica e sociale, ormai suo marchio di fabbrica. Infatti, è sua l’idea di una creatura immensa, cripstozoologica ovvero il Friûl. Il Friuli.

È il momento, il suo tempo è giunto, si sta svegliando, sta tramando, si dimena, è pronto… Uno zaratan davvero enorme… Uno ZARATON!
E non sappiamo bene cosa sia di preciso, non sappiamo da dove provenga, dove abbia intenzione di andare o che cosa voglia.

Si tratta di una storia divertente, moderna e inclusiva, che scoppia di meraviglia oppure  una creatura antichissima e fuori dall’ordinario. Di sicuro è un capolavoro o, forse, è solo il Friuli, quello che abbiamo sotto ai piedi.

Il romanzo è spunto per raccontare un’avventura tanto inverosimile quanto credibile, perché parla di sostenibilità, di generazioni, di contrasti, di convenzioni, di tecnologia, di decrescita.

Nel romanzo ci sono i piccoli borghi friulani, quelli protetti dalle correnti impetuose della socialità e della globalizzazione e c’è la lingua friulana scritta nel carattere EasyReading Font -Dyslexia Friendly, che facilita la lettura.

Zaraton è stato presentato, il primo aprile, in Sala Abaco.

CODROIPO

AMBIENTE E SALUTE ALLA 20° GIORNATA DEL MALATO

La paternità della giornata del malato appartiene al codroipese Angelo Macor, presidente dell’Associazione “Diritti del Malato”, sempre in prima linea a favore di chi si trova in situazione di fragilità.

Il fulcro della ventesima edizione – promossa da Comune, Parrocchia, Asp D. Moro e ISDE, International Social of Doctors for Environment – è stato il tema legato all’ambiente e alla salute.

Il sindaco, Guido Nardini, ha sottolineato l’importanza della prevenzione, la sola capace di ridimensionare le problematiche sanitarie e sociali.

Il moderatore, Dottor Luigi Canciani, ha invitato alla riflessione sullo stile di vita di ognuno, da cui dipende la salute, sempre collegata a quella della comunità.
Infatti, il Dottor Maurizio Rocco, già presidente dell’Ordine dei medici di Udine, ha avvalorato l’urgenza e l’importanza della tematica, quanto mai attuale, perché incentrata sulla salute ambientale.

Per contrastare l’inquinamento o Big Killer o Grande Uccisore, che conta dai 60 agli 80mila morti all’anno, a cominciare dalle onde elettromagnetiche dei telefonini, è indispensabile la prevenzione, in casa e nei luoghi di lavoro.
A questo proposito, il Dottor Mario Canciani, presidente regionale dei medici per l’ambiente e dell’A.L.P.I., specialista in pediatria, collaboratore di società scientifiche europee, ha stilato dati e pericoli, che minacciano seriamente la salute di tutti.

Nell’Unione Europea, 630mila sono i morti per inquinamento: gli stessi causati dal Covid.  In Italia 87mila all’anno, con la cifra più alta europea per morti in età infantile. Il Big Killer  accorcia la vita, più del fumo, tre volte più dell’AIDS e 15 volte più delle guerre e delle stragi.  Per fare un esmpio, la pianura padana rientra nella zona più inquinata al mondo.
Inoltre, si registra un aumento di autismo e di asma (uno su dieci) nei bambini e nei giovani, delle morti bianche (una su mille), delle malattie allergiche e cardiovascolari, degli infarti, dei tumori nel sangue, delle bronchioliti, che persistono anche nelle generazioni successive tramite l’epigenetica.
Cosa fare?
“Tutelare gli ecosistemi, portare avanti azioni singole, sull’esempio di Greta Thunberg, delle  Associazioni ambientaliste e del Greenpeace.
Non produrre inquinanti, limitare il traffico veicolare, evitare la chiusura saltuaria del traffico, che  serve a poco, favorire le piste ciclabili, piantare alberi” ha suggerito Canciani, invitando a cambiare le nostre abitudini.

Il Dottor Gustavo Mazzi, ematologo, ha sensibilizzato alla responsabilità civile di ognuno, partendo dalle diverse problematiche dovute a radiazioni, rumore, inquinamento di acqua e aria.  Sono proprio questi la causa di ciò che danneggia gravemente la specie umana e l’ambiente.

CODROIPO

RESTAURATO IL MITICO G91 PAN AI CAMPETTI

Il primo aprile, in occasione del centenario dell’Aeronautica Militare, è stato inaugurato il mitico aereo G91 Pan, restaurato dopo trent’anni, per volere del Pony Club Frecce Tricolori, presieduto da Bruno Di Lenardo.

Posizionato nel 1992 ai “Campetti”, luogo di incontri e di giochi, ne è diventato il simbolo.

Donato dalle Frecce tricolori, in comodato d’uso al comune, dopo un ventennio di onorata carriera, ha ripreso il lustro che gli spetta, dopo il restauro effettuato dall’artigiano Stefano Locatelli.

Autorità civili, con il sindaco Guido Nardini, militari e Don Albino, che ha benedetto il G91, e numerosi cittadini, hanno onorato la cerimonia, condotta, con emozione, dal presidente onorario del Pony Club, Pio Collovati.

CODROIPO

ANTONIA FALZAGO e il suo libro “VOLTI D’ACQUA”

Già professoressa di lettere alle scuole medie di Codroipo, è signora molto apprezzata e amata. Ma non tutti sanno che, lei, parla con i sassi.

I suoi preferiti sono quelli del fiume Tagliamento. Camminando sul greto, ecco che, ai suoi piedi, si presentano sassi molto particolari.

Hanno figure, volti, disegni, storie. Per lei sono segni e sogni. Ne ha tanti e, alcuni, li ha raccolti in un libro: “Volti d’acqua”, con prefazione di Angelo Floramo.

Sassi narranti. Sassi libri. Sassi quadri. Sassi camei. Sassi adolescenti. “Il Tagliamento mi ha regalato i sassi, io li regalo a voi, affinché immaginiate le vostre storie. Perché i giorni hanno bisogno di fantastiche immaginazioni e di poetiche interpretazioni“.

Ecco il grande dono di Antonia, che ci invita ad accorgerci di quanto bella sia la natura.

Sono talmente attaccata alla vita che non mi pento del tempo che passo a contemplarla” ha concluso, durante la presentazione del 31 marzo 23.

CODROIPO

“SOGNI E AL DI LA’ DEI SOGNI”  con Lorenzo Battistutta

Tutti sogniamo, ma, forse, non sappiamo che  i nostri sogni si stabilizzano su sette piani. Uno, tra i più alti, è l’astrale.

Per esempio, sognando di volare, si vola veramente. Non c’è peso, si è fuori dal corpo, si sperimentano sensazioni mai provate. Non si ha il limite del corpo fisico, si può essere ovunque, si può anche viaggiare sulla traccia del tempo, ricontattare situazioni già vissute, anche con le persone.

Poi c’è quello dei maestri: un piano commovente. I veri maestri, che non si presentano, hanno l’anima matura e ciò che arriva da loro è sconvolgente.

I sogni sono momenti di bellezza e di semplicità infinita. È travaso, da anima a anima. Quando siamo pronti, loro sono, lì, a darci ciò che ci serve per la nostra evoluzione. Zero parole: tutta sostanza e amore. Non c’è eco, solo coscienza alta che accoglie e non giudica.

Non ho letto libri perché ho letto il libro della vita. Sento che sono i maestri e sono dispiaciuto di non essere sempre con loro” ha aggiunto Battistutta.

Il piano più alto, il settimo, conduce a quelli che, apparentemente, sono semplici sogni. Accade che si diventi tutt’uno con il ballo, la musica, le persone, e molto altro. “Scompari, ma ci sei. Ti espandi. Riempi lo schermo, sei onnipresente.

Il corpo si rilassa, è in Paradiso, in un contatto bellissimo. Di pienezza totale. Si torna alla realtà finché ci sono cose da mettere a posto. Il Mondo onirico ci appartiene. È il patrimonio dell’essere umano” ha concluso Battistutta.

Lasciando una scia di serena consapevolezza nel folto pubblico, che, come sempre, segue i suoi corsi.

Il mini-corso si è tenuto in Sala Abaco il 7 aprile 23.

www.aligen.it

Condividi

pierina gallina

Ho un nome e un cognome che non si dimenticano. Sono appassionata di scrittura, poesia, viaggi, libri e persone, in particolare bambini e saggi. Ho pubblicato cinque libri e sono una felice nonna di 7 nipoti, da 6 a 18 anni, mamma di tre splendide ragazze, e moglie di un solo marito da quasi 50 anni. Una vita da maestra e giornalista, sono attratta dalla felicità e dalla medianità, dallo studio della musica e degli angeli. Vi racconto di libri, bambini, nonni, viaggi, e del mio Friuli di mezzo, dove sono nata e sto di casa, con i suoi eventi e i suoi personaggi. Io continuo a scrivere perchè mi piace troppo. Spero di incontrarti tra i fatti e le parole. A rileggerci allora...

Articoli recenti
Archivi
Categorie
Tag