Il Ponte febbraio 2011 - Pierina Gallina news

Il Ponte febbraio 2011

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CODROIPO
Andrea DALLA COSTA co-regista del FILM MONDIALE “LIFE IN A DAY”


Per la giovane famiglia codroipese di Andrea Dalla Costa, 36 anni, incredibile è stata l’emozione di vedersi nel film-documentario che la notte del 27 gennaio ed in replica il 28, su YouTube, è stato proiettato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival U.S.A, prima tappa del giro mondiale in cui sarà presentato in tutti i Festival cinematografici. Tra i filmati che raccontano come si è vissuto in ogni parte del globo il 24 luglio 2010, c’è anche la scena della famiglia codroipese ripresa mentre mamma Vanessa, incinta all’ottavo mese, fa scoprire il pancione alle due figliolette di 2 e 4 anni. Una scena molto tenera che ha aperto la sequenza di come si nasce nelle varie parti del mondo, compreso il lieto evento in diretta di una giraffa.

Cos’è esattamente “Life in a day”?
Si tratta del primo film-documentario prodotto da Ridley Scott, regista di Blade Runner e il Gladiatore e diretto da Kevin Macdonald, premio Oscar nel 2000, in collaborazione con YouTube. Entrambi sono ideatori di “Life in a Day” o “La vita in un giorno”, l’iniziativa sperimentale che consiste in un lungometraggio realizzato con un collage di video registrati in tutto il mondo in un solo giorno: il 24 luglio 2010. L’idea era di documentare per il futuro, come si viveva nel globo nel 2010, e, nello specifico, in quel preciso giorno. La richiesta dei registi ha coinvolto in prima persona l’enorme popolo di internet che ha risposto in massa.
80.000 iscritti (oltre 4500 ore di riprese) da 196 paesi del mondo sono giunti alla loro selezione.

Come l’ha saputo?
Beh! Io non ho la televisione in casa mia, mai avuta. Sembra strano per uno che si occupa di comunicazione, però è così. Mi alzo presto la mattina e leggo le notizie sul WEB.
Io sono un fan di Youtube e, proprio il 24 luglio, alle cinque di mattina, stavo davanti al monitor quando ho letto l’invito dei celebri registi. Mi sono detto “perché no?”
Così ho filmato alcuni tasselli della mia vita, quella normale che avrei vissuto comunque.
Insomma, la vita normale, come avevano caldeggiato i registi. E poi li ho spediti.

Cosa ha documentato con le sue telecamere?

L’alba nei campi di Iutizzo, lo scorrere dell’acqua del Tagliamento a Belgrado, mia nonna che uccide un pollo, mia figlia di due anni in pronto soccorso per una lieve ferita, le campane di Santa Marizza, io mentre cucino, le mie bambine che studiano e accarezzano il pancione della loro madre, all’ottavo mese di gravidanza.

E poi cos’è successo?
La sorpresa più grande è stata ricevere direttamente da Kevin MacDonald la comunicazione di essere entrato nella ristretta rosa di coloro che fanno parte del film collettivo, “La storia di un giorno sulla terra attraverso gli occhi di migliaia di persone”della durata di 90 minuti, che testimonia la vita del 24 luglio 2010 in ogni angolo del mondo e attribuisce il ruolo di co-registi a tutti gli autori selezionati dei video e l’inserimento dei loro nomi sui titoli di coda. Un’emozione davvero grande anche perché, secondo Macdonald, il film rappresenta una “capsula del tempo che racconterà alle generazioni future com’era vivere ai tempi del 24 luglio 2010. Un esperimento unico di social-movie”. E, ancor più intenso, è stato il momento in cui la mia famiglia ha visto la scena collocata all’inizio delle sequenze che testimoniano come si nasce nel mondo.

L’anteprima mondiale è andata in onda la notte del 27 gennaio 2011 e in replica il 28 al Sundance Film Festival U.S.A. di Robert Redfort.
Chi si è perso l’anteprima come può vedere il film?
Dovrà aspettare il prossimo 24 luglio quando uscirà il film in Dvd. Nel frattempo sarà presente in tutti i Festival cinematografici del mondo.
E’ sempre possibile però vedere i miei filmati per “Life in a Day” sul mio canale youtube.it/andreadallacostatv.

Questa esperienza mondiale, di così ampia portata, cosa Le ha procurato?
E’ una di quelle esperienze che arricchiscono pur senza dare denaro. Non nascondo di esser felice di essermi impegnato, al di là del risultato che mi ha colto di sorpresa. Avere corrispondenza costante con l’ufficio di MacDonald e Scott, dandosi del tu, beh! Non è cosa di tutti i giorni. E poi la valanga di interviste anche a livello nazionale su radio e televisioni conferma quanto sia potente il WEB e come si possano creare capolavori mondiali affidando la propria creatività a professionisti di indiscussa caratura, che probabilmente non incontrerò mai di persona.

La creatività è anche la sua professione. Come commenta la Sua “Avventura multimediale?”
Ritengo che il messaggio sarà sempre più importante del mezzo di comunicazione che lo veicola, ma il mezzo è diventato determinante per valorizzare il messaggio e, parafrasando i titoli dei film dei due registi hollywoodiani, adesso mi sento un Gladiatore friulano alla corte dell’ultimo Re di Scozia, che sta vivendo la vita in un giorno.

CODROIPO

Primo premio a Gemona per la scuola dell’Infanzia “Circonvallazione Sud”

La scuola dell’infanzia statale di Via Circonvallazione Sud ha vinto il 1° premio al concorso in lingua friulana “Îr, vue e doman” di Gemona del Friuli, aggiudicandosi la somma di 300 euro, con l’illustrazione ed il racconto “Il pessùt d’aur” curato dalle docenti Gianna Domeneghini e Maria Luigia Gregorat, nell’anno scolastico 2007-08.
Le illustrazioni e le voci recitanti dei bambini sono state raccolte in un CD che è stato molto apprezzato dalla giuria che ha ritenuto opportuno anche proiettarlo in sala. L’ anno scorso la scuola si era aggiudicata il secondo premio con la storia “La ruje e la pavée” curato dall’insegnante Patrizia Pizzolongo.

PASSARIANO

MILLE BAMBINI ALL’INAUGURAZIONE del CORO DEGLI ANGELI

Quale può essere uno spettacolo più coinvolgente di quello di trovarsi in mezzo a un migliaio di bambini e sentirli cantare melodie natalizie, nonostante la pioggia ed il cielo cupo, in una cornice d’eccezione quale Villa Manin? Tutti ordinati ed attenti alla cerimonia di apertura del Coro degli Angeli, il tre dicembre, erano giunti con i pullman da vari punti della regione. Erano i bambini ed insegnanti di quasi ottanta scuole che hanno decorato secondo la propria fantasia le sagome in legno di 860 angeli, riuniti nel “Coro”, esposto nello spazio antistante la Villa durante le festività natalizie. Hanno fatto parte del “Coro” anche gli angeli delle scuole dell’Infanzia codroipesi “Caduti per la patria” e Rivolto oltre a quelli della primaria “Candotti” di Via Friuli. Con grande educazione i mille bambini hanno ascoltato i discorsi di saluto del Presidente dell’Associazione Regionale Pro Loco Flavio Barbina che ha coordinato i vari interventi delle autorità, tra cui quello del sindaco di Codroipo Boem che si è complimentato con tutti coloro che si sono impegnati a dar vita al bianco “Coro di angeli”. Il 21 gennaio, ancora bambini, anche se meno numerosi rispetto all’inaugurazione, erano presenti alla cerimonia di chiusura e di consegna di seimila euro raccolti con l’adozione degli angeli a “Casa Mia”. Anche in questa occasione le autorità, tra cui Flavio Barbina, Enzo Cainero, commissario speciale di Villa Manin, Elio de Anna, assessore regionale alla cultura, Biasiol, dell’Ufficio scolastico provinciale, hanno avuto parole di plauso per le scuole e per i volontari che hanno reso possibile un allestimento da record che potrebbe, il prossimo anno, varcare i confini della Carinzia e della Slovenia. Nel segno della creatività, del valore della famiglia e della scuola come veicoli di relazioni solidali e di pace.

CODROIPO

GUSTAVO ZANIN: L’INCANTO DELLE NOTE ETERNE

I lunghi capelli inanellanti e lucenti come seta incorniciano il suo viso di uomo saggio, colto, felpato di rara eleganza. Se potessero raccontare… saprebbero scrivere un’ enciclopedia… con tanti volumi quanti sono le primavere del principe delle note, dell’artista del suono, del maestro organaio che da quando aveva cinque anni dà respiro alla propria passione: costruire organi. Esistenza raggiante, la sua, naufraga negli affetti familiari tra cui spicca quello per la moglie Marinella, e nella bottega organaria di Codroipo, annunciata chiaramente dal cancello con canne d’organo. Qui, per una fortunata vita, annodata in sette generazioni, e che gli dona ancora entusiasmo a mille, Gustavo Zanin ha creato i cardini della propria fama internazionale che lo annovera tra le personalità di spicco, quelle degne di far parte della storia di tutti. Un patrimonio il suo di elevato spessore, ricevuto in dono dal padre ma tenuto in braccio come un figlio da crescere, con un nome da onorare, con canne da organo sempre in attesa di vibrazioni divine che passano dal respiro umano per farsi perfezione. Per diventare incantesimo musicale dalle note eterne.
“E’ il miracolo che dà senso alle mie giornate” spiega il Grand’Ufficiale Gustavo, con lessico metaforico e scintille di luce nello sguardo – basta un’unghia per spostare il diaframma e far suonare Bach o lo scarico di un lavandino. Non mi sento di definirmi un artista, sarei immodesto, ma sono soddisfatto dei miei strumenti”. Le note degli organi Zanin echeggiano nel mondo in tutta la loro perfezione e Gustavo si sofferma con occhi buoni e consapevoli del tempo fuggente su chi segue le sue orme, il figlio Francesco ed il nipote Carlo. “ Sono tanti i nomi che stanno dietro al sigillo attaccato ai nostri strumenti ma uno solo è il cognome: Zanin” dice semplicemente Gustavo, con un pensiero al capostipite Valentino che, nel 1823, fondò il laboratorio per la costruzione di organi a Camino al Tagliamento. “Era un fabbro con il pallino degli strumenti musicali”- precisa – e con rare capacità artistiche ha dato il via alla tradizione organara che ha permesso di abbellire templi di culto in terre friulane e lontane e che a Camino trova ancora sede, sotto l’egida di Franz Zanin”.
E continua, raccontando con aria divertita della sua amicizia con Nureyev, il famoso danzatore russo e di quando veniva a casa sua a cucinare il risotto, o con Mario Del Monaco il cui pianoforte spicca in salotto con vista parco. Regalando pillole di saggezza, aneddoti e personalissimi punti di vista sulla vita e sul mondo. Sempre con il tipico garbo da gentiluomo.

CAMINO
VALENTINO ZANIN “torna” in Borc dai Siôrs

A San Valentino, patrono di Camino, festa grande anche per Valentino Zanin, colui che, nel 1823, fondò il laboratorio per la costruzione di organi. Un fabbro con il pallino degli strumenti musicali che ha dato il via alla tradizione organara degli organi Zanin, le cui botteghe organaie si trovano a Camino e a Codroipo. Tutti gli Zanin in Borgo Antico, proprio nella casa che fu dei loro avi, sette generazioni fa, e ora appartiene ai Locatelli, per ricordare 200 anni di storia della famiglia di organai. Sul muro del “Borgo Antico” è collocata una stele, edita da Gustavo Zanin e firmata dalle famiglie Locatelli e Zanin. Vi si legge che “In questi luoghi nel 1823 Valentino Zanin (1797/1887), capostipite di una famosa famiglia di organari tuttora in attività, con rare capacità e sensibilità artistiche diede inizio alla fabbricazione di questi strumenti musicali. Templi di culto in terre friulane e lontane sono stati abbelliti ed arricchiti di tali opere, dando gloria anche al nostro paese di Camino”. La cerimonia prevede l’alternarsi del benvenuto della famiglia Locatelli alle testimonianze storiche del decano Gustavo, alla lettura di un articolo del 16 luglio 1863 inerente Valentino da parte del più giovane dei nipoti, allo scoprimento della stele da parte di Franz e Gustavo Zanin. La parte musicale è affidata alla Corale Caminese, accompagnata dagli organi Zanin e solennizzata dall’”Alleluia” di Candotti, che fu maestro di Valentino Zanin.

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pierina gallina

Ho un nome e un cognome che non si dimenticano. Sono appassionata di scrittura, poesia, viaggi, libri e persone, in particolare bambini e saggi. Ho pubblicato cinque libri e sono una felice nonna di 7 nipoti, da 6 a 18 anni, mamma di tre splendide ragazze, e moglie di un solo marito da quasi 50 anni. Una vita da maestra e giornalista, sono attratta dalla felicità e dalla medianità, dallo studio della musica e degli angeli. Vi racconto di libri, bambini, nonni, viaggi, e del mio Friuli di mezzo, dove sono nata e sto di casa, con i suoi eventi e i suoi personaggi. Io continuo a scrivere perchè mi piace troppo. Spero di incontrarti tra i fatti e le parole. A rileggerci allora...

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