IL PAESE novembre 2015
ELOGIO ALL’ AUTUNNO … la mia stagione preferita
il caldo giusto. I termosifoni sono ancora spenti ma si può accendere già il
caminetto o la stufa ed è bello passeggiare e sentire l’odore acre del primo
fumo spalmarsi nell’aria. I fiori sono
ancora al lavoro e gli alberi si organizzano per il riposo invernale.
che l’Autunno è la parte dell’anno che mi fa stare meglio.
Perché
è uno spettacolo, un trionfo di sfumature e profumi. I larici arrossiscono ma
non di vergogna. Le foglie sono più vivaci che mai, un po’ in bilico,
desiderose di spiccare quel salto verso la terra che hanno sempre visto
dall’alto dei rami. Ignare del loro destino di tappeto offerto alla brina, agli
uccelli e alle loro zampette intirizzite e alle scarpe di grandi e bambini. Le
bacche selvatiche esplodono in tutte le sfumature cromatiche possibili. Anche da noi, nelle giornate terse, si vedono
le montagne con le cime spolverate di bianco. Se c’è il sole, poi, si concedono
a lui vestendosi di sfumature rosa, rosse o di un grigio lunare che non ha
eguali. Che dire poi dei tramonti? Di sicuro i più spettacolari dell’anno. Con
quella rossa palla di fuoco che sembra incendiare il cielo, che sta lì,
incredulo e mai sazio di tanta meraviglia. Se, invece, il tempo è ballerino, è gradevole
anche la pioggia fine, quella che senti
entrare nelle ossa senza chiederti il permesso. O la nebbia, che offusca i
contorni e rende tutto ovattato e compatto.
detto che l’Autunno è una manna anche per il nostro gusto. E’ questo il periodo
ideale per mangiare l’uva, raccolta magari dai filari arrossati dopo la
vendemmia. I cachi maturi, con quel sapore unico, tra il dolce e l’amarognolo.
I funghi, figli dei boschi, che si offrono abbondanti nelle tante varietà. Le verze, che arricchiscono le zuppe e le
verdure e colorano gli orti appassiti perché, loro, non temono il freddo. Che dire delle castagne? Magnifiche, nel loro
mulatto colore, pronte per diventare caldarroste o lessate, da gustare col
cucchiaino, come facevano i nostri nonni. Da accompagnare al vino novello, il
primo dono delle viti quasi pronte per il riposo invernale. Al primo calo della temperatura possiamo
scaldarci con il tepore dei golfini colorati che abbiamo tirato fuori dagli
armadi o che abbiamo comprato nel negozio dalla vetrina ammiccante. Il cambio stagione è ormai fatto e sciarpe,
stivaletti, giubbini fanno parte di noi, ovunque andiamo. A proposito, dove si
va in Autunno? In ogni luogo dove ci
invitano le tantissime mostre, presentazioni di libri, corsi per tutti i gusti,
concerti, cene tra amici e colleghi. Sono gli appuntamenti ideali quando le giornate si fanno più corte, torna
l’ora solare e alle cinque del pomeriggio è già buio. In Autunno arriva anche la sottile malinconia del giorno dei defunti,
dalla particolare dolcezza, perché ci fa sentire ancora vicine le mute presenze
che accompagnano la vita di ognuno di noi. E allora è bello lasciarsi andare ai
ricordi, sfogliando album ingialliti, condividendoli o godendoli in solitudine nell’intimità
della nostra casa. Con quell’idea che stare dentro, al riparo, guardando le
foglie danzare e il passare veloce delle auto con i finestrini appannati, sia
davvero una sensazione gradevole.
e molto altro è l’Autunno. Questo e molto altro è ciò che me lo fa amare. E
sono sicura che abbia fatto, e continui a fare, lo stesso effetto anche ai grandi autori di ogni epoca. Penso a uno tra i tanti: Vivaldi e le sue
Quattro Stagioni. Ascoltando l’Autunno ho la netta certezza che anche per lui
fosse la stagione preferita, quella che fa guardare indietro con tenerezza e
avanti con l’indefinita speranza in un’altra porzione di tempo. Da aspettare con
pazienza e stupore.
Chi fa da sé fa per Due
realizzazione della terza edizione de “La musica è servita”. L’Associazione
musicale e culturale “Città di Codroipo” che gestisce la Scuola di Musica
e l’Associazione musicale “Sante Sabide” di Goricizza. Per raccogliere i fondi indispensabili per le
proprie attività e per suggellare lo spirito socializzante che solo la musica
sa creare. Dato che i contributi alla cultura sono sempre meno, entrambe le realtà stanno cercando di contare
sempre di più sulle loro forze.
Corte Bazan di Goricizza, “Musica è
servita” ha messo su piatto d’argento
buona musica dal vivo, rappresentante tutti i generi musicali, accompagnata
dalla tipica cucina bavarese, birra,
specialità vegetariane, ricca lotteria musicale. Il successo era già
annunciato visto l’esito delle due precedenti edizioni ma si è ulteriormente arricchito grazie alla
presenza di un affezionato e appassionato pubblico. Il programma, ricco di iniziative, ha visto
esibirsi gli allievi e gli insegnanti della Scuola di Musica “Città di
Codroipo”, i cori dell’Associazione Sante Sabide e della Scuola codroipese,
molti gruppi musicali che stanno riscuotendo successo sul territorio e anche un
gruppo proveniente la Lubiana (SLO). Per Giorgio Cozzutti, vice presidente
della Scuola di Musica “La musica è servita è festa importantissima dove la
musica dal vivo, di ogni genere e periodo,
concorre a sostenere ed arricchire il nostro territorio facendo cultura
e stimolando la persone a dare il meglio di se nella musica e nelle
relazioni”. Insomma, si può ben
dire la maratona di quattro giorni
dedicata alla musica abbia inondato di note ed emozioni l’antica Corte Bazan di
Goricizza e tutta la città di Codroipo.
memoria di PLINIO CLABASSI
energia e vita il concerto dedicato
alla memoria del grande Basso, magnifico ed imponente
ambasciatore della Repubblica Veneta, colui che ha solcato i palcoscenici più
importanti al mondo, cantando con i più grandi nomi della lirica. Premiato da
un appassionato pubblico, promosso dall’Associazione Amici del Teatro “P.
Clabassi” in sinergia con il comune di Sedegliano e il patrocinio del Club
Unesco di Udine, il concerto ha siglato la 20° edizione del Premio “Grandi
friulani nel mondo” nel cui albo d’oro
sono scritti altrettanti prestigiosi
nomi, tra cui Suor Amelia Cimolino, Conte Gloppero di Grottenburg, Domenico
Zannier, Mons Albino Perosa, Carlo
Sgorlon, Franco Maschio, Dott.ssa Lorenza Giuricin. Quest’anno
l’ambito premio è stato conferito
a due infermiere, Lina Frucco di Muris di Ragogna e Carla Picogna di Vissandone
di Basiliano, distintesi per la dedizione esemplare agli ammalati, bisognosi,
disabili. Oltre all’impegno lavorativo, quotidianamente dimostrano doti di
irreprensibile generosità ed abnegazione, dispensate con gratuità e
umiltà. L’Associazione Amici del Teatro,
presieduto dalla signora Gianna, vedova di Plinio, ha ritenuto di premiare “Linute e Carlute” come esempi da seguire e
ammirare. Anziché scegliere nomi
altisonanti ha ritenuto di
insignire loro del titolo di “GRANDI FRIULANE NEL MONDO” ,
perché il “mondo è anche vicino a noi e il prossimo è appena fuori dalla porta
di casa”. Il concerto ha avuto come
protagonisti i cantanti lirici Marianna
Prizzon, soprano, Liliana Moro, soprano, Roberto Miani, tenore, Eugenio Leggiadri Gallani, basso baritono,
Fabrizia Maronese, maestro
accompagnatore. Il concerto, come sempre,
è a favore del Villaggio
dell’Amore di Olavina Halli, in India, che continua l’opera meritoria di Suor
Amelia Cimolino, la “Madre Teresa friulana”.