GINO SAMBUCCO, FOTOGRAFO, IN MOSTRA A BUENOS AIRES Genn. 25

GINO SAMBUCCO, FOTOGRAFO, IN MOSTRA A BUENOS AIRES Genn. 25

GINO SAMBUCCO, FOTOGRAFO, IN MOSTRA A BUENOS AIRES Genn. 25

Gino Sambucco, di Codroipo (Ud), fotografo panettiere,  appassionato di Dolomiti, inizia alla grande il 2025 con la mostra personale a Buenos Aires, curata dal critico internazionale Salvo Nugnes, e dal dr. Marcel, già alto funzionario del Ministero della Cultura. Ospitata presso il Centro di Cultura ha già riscosso un grande successo, di pubblico e stampa, confermando Sambucco tra le voci più apprezzate del panorama artistico contemporaneo. Dal Messaggero Veneto del 23 gennaio 2025 

La mostra rappresenta anche un’occasione per immergersi nel suo universo creativo, dove talento e sensibilità si fondono in una visione artistica di grande intensità.
A Codroipo, città dove è nato nel 1952 e dove risiede, Sambucco è noto per il suo panificio e pasticceria in Via 29 Ottobre, dove continua l’operato di tante generazioni. Il capostipite era nato nel  1665, come dichiara l’albero genealogico.

Ma Gino non ha solo mani per il suo forno. Le sa usare con sapiente competenza e passione anche per fermare in magici click la vita e le sue adorate montagne. Sì, perché la fotografia è la sua passione, mai tradita dal 1968, quando marinava la scuola per andare a immortalare quelle friulane prima e le Dolomiti del bellunese poi. Andava a consegnare pane e si fermava, incantato, a osservarle.
E che cosa aveva scoperto? Che mostravano volti quasi umani, davanti ai quali egli si intenerisce ancora.

E, scatto dopo scatto, ha messo insieme un archivio di tutto rispetto, con oltre ventimila foto digitali, senza contare le precedenti.

Gino è anche affidabile memoria storica della Codroipo di oggi e di ieri, appassionato di persone ed eventi che hanno reso speciale questo comune e li ricorda tutti, molti dei quali sono documentati dalle sue fotografie.

Ecco, allora, spuntare nomi come “Checo Mat”, il poeta A. Giacomini con la casa piena di libri, lo zio “Tarzan” e molti altri.

Grazie alle sue fotografie, Gino è andato davvero lontano. Non solo a Buenos Aires, perché  numerosi, e di tutto rispetto, sono i riconoscimenti meritati. Per esempio il Premio Pasolini a Spoleto Arte, presentato da Vittorio Sgarbi e Francesco Alberoni, la mostra “Oltre la realtà, la fantasia” a Belluno e a Milano, che ha affascinato pubblico e stampa grazie alla logica di far andare a braccetto   immaginazione e divertimento.

I suoi scatti lo hanno portato anche a coniare il titolo “Mitici&Dolomitici”, un nome a cui ha affidato la fortuna di molte sue mostre e sotto cui raduna migliaia di fotografie. Egli, infatti, sa fermare quei giochi di luci e ombre che si creano sui pendii, quei profili e quei contorni delle cime che fanno credere di scorgere un viso o un animale di roccia e neve.

Sta di fatto che le sue immagini suscitano forti emozioni e questo è dovuto anche all’impiego di tecniche digitali, per esempio la pittografia, che permettono di suscitare curiosità nello spettatore, coinvolgendolo in un gioco di sogni e fantasia.

CODROIPO

GINO SAMBUCCO, IL PANETTIERE FOTOGRAFO CHE PORTA LE DOLOMITI A BUENOS AIRES

Gino Sambucco, fotografo e panettiere, apre il 2025 con una straordinaria mostra personale a Buenos Aires. Curata dal critico internazionale Salvo Nugnes e dal dr. Marcel, già alto funzionario del Ministero della Cultura, la mostra è ospitata presso il prestigioso Centro di Cultura, dove ha già conquistato pubblico e stampa, consolidando Sambucco come una delle voci più apprezzate dell’arte contemporanea.

Originario di Codroipo, dove è nato nel 1952 e vive tuttora, Gino è conosciuto anche per il panificio e pasticceria di famiglia in Via 29 Ottobre, una tradizione che risale al 1665, come testimonia l’antico albero genealogico. Ma il suo talento va oltre la farina: Sambucco usa le mani anche per catturare la magia della vita e, soprattutto, delle sue amate Dolomiti.

La passione per la fotografia, mai abbandonata dal 1968, nasce quando, da ragazzo, marinava la scuola per immortalare prima le montagne friulane, poi quelle bellunesi. Consegnando il pane, si fermava incantato a osservare i profili delle cime, scoprendo in esse volti quasi umani che, ancora oggi, lo emozionano profondamente. Con oltre ventimila foto digitali nel suo archivio, senza contare le precedenti, Gino ha costruito un patrimonio visivo unico.

Oltre che fotografo, Sambucco è memoria storica di Codroipo: un appassionato narratore di persone ed eventi che hanno segnato la storia del comune, molti immortalati dai suoi scatti. Tra i suoi ricordi fotografici emergono figure iconiche come “Checo Mat”, il poeta A. Giacomini e lo zio “Tarzan”.

Le sue fotografie, cariche di poesia e fantasia, lo hanno portato lontano. Tra i riconoscimenti spiccano il Premio Pasolini a Spoleto Arte, presentato da Vittorio Sgarbi e Francesco Alberoni, e le mostre “Oltre la realtà, la fantasia” a Belluno e Milano, dove pubblico e critica hanno apprezzato la sua capacità di unire immaginazione e divertimento.

Con il titolo “Mitici&Dolomitici”, Sambucco ha riunito molte sue opere, immortalando giochi di luci e ombre sui pendii delle cime, profili che sembrano evocare visi o animali scolpiti nella roccia e nella neve. Le sue immagini, raffinate anche grazie a tecniche come la pittografia, coinvolgono lo spettatore in un viaggio di sogni e fantasia, suscitando emozioni profonde.

Con la mostra a Buenos Aires, Gino Sambucco conferma il suo ruolo di ambasciatore delle Dolomiti nel mondo, portando la bellezza delle sue montagne sotto i riflettori internazionali.

 

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pierina gallina

Ho un nome e un cognome che non si dimenticano. Sono appassionata di scrittura, poesia, viaggi, libri e persone, in particolare bambini e saggi. Ho pubblicato cinque libri e sono una felice nonna di 7 nipoti, da 6 a 18 anni, mamma di tre splendide ragazze, e moglie di un solo marito da quasi 50 anni. Una vita da maestra e giornalista, sono attratta dalla felicità e dalla medianità, dallo studio della musica e degli angeli. Vi racconto di libri, bambini, nonni, viaggi, e del mio Friuli di mezzo, dove sono nata e sto di casa, con i suoi eventi e i suoi personaggi. Io continuo a scrivere perchè mi piace troppo. Spero di incontrarti tra i fatti e le parole. A rileggerci allora...

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