ALBERTO MORETTI, già comandante delle Frecce Tricolori: intervista

ALBERTO MORETTI, già comandante delle Frecce Tricolori: intervista

ALBERTO MORETTI, già comandante delle Frecce Tricolori: intervista

Alberto Moretti ha una storia aeronautica lunga 40 anni, tutta da raccontare.

Un onore, e un piacere, per noi codroipesi, leggerla su queste pagine. Un onore, per me, poterlo intervistare per Il Nuovo Paese, magazine di cultura, turismo del Medio Friuli. Per il numero di marzo e Pasqua 2024

Comandante Moretti, per volare ci vogliono passione, determinazione, coraggio, competenza, grande senso di responsabilità e disciplina. Ci racconta come tutto questo è iniziato?

Ero un giovane Tenente Pilota e volavo, con il mitico F 104 Starfighter, presso il 21 Gruppo di base a Cameri. Ricordo perfettamente come avvenne il mio reclutamento per le Frecce. Il comandante di gruppo mi convocò nel suo ufficio comunicandomi che aveva ricevuto una telefonata dal Comandante delle Frecce Tricolori – Tcol Corrado Salvi – per verificare la mia disponibilità a trasferirmi a Rivolto per far parte del prestigioso reparto. Aggiunse che potevo rifletterci su, e suggeriva di andare a casa e parlarne con mia moglie Rosalba. Comunque avrei dovuto dare una risposta, “con calma”, entro le 8 del giorno successivo. Fu la scelta più importante della mia vita, dopo quella di sposarmi e avere figli, e quella che ha più influito sul mio percorso professionale.

Nell’immaginario collettivo le Frecce sono leggenda nazionale. Averle a Rivolto è onore e orgoglio. Ci può spiegare cosa sono esattamente?

Il termine più corretto, e istituzionale, per identificare il reparto è “PAN – Pattuglia Acrobatica Nazionale”.  Il compito è quello di rappresentare l’Italia e l’Aeronautica Militare in tutto il mondo prendendo parte alle manifestazioni aeree e svolgendo un programma acrobatico con una formazione di dieci aerei.

Alcuni associano la PAN alla nazionale di calcio e la definiscono il “miglior ambasciatore” del nostro Paese. Sulla base della mia esperienza, e avendo partecipato a entrambe le tournee in Nordamerica, posso solo confermare che l’ammirazione e l’emozione che generano sono enormi. Le ricadute nel campo economico sono ampie e molteplici. È  cosa nota, e dimostrata, che nei paesi dove la PAN si è esibita sono aumentati gli scambi commerciali con l’Italia e la considerazione per il nostro Paese. Credo che averle in Friuli rappresenti un valore aggiunto per il territorio, che ricambia questa presenza “rumorosa” con grande calore e simpatia.

Siamo abituati a vederle svettare sul nostro cielo, lasciare la scia tricolore. Vediamo il solista e gli aerei dietro. Ma come sono organizzate?

Le Frecce Tricolori sono un Reparto di volo dell’Aeronautica Militare e si compone di circa 110 militari di vari gradi. La punta e il vertice della piramide è composta dagli ufficiali piloti  – circa 12 –  poi ci sono  altri ufficiali, con vari ruoli, e circa 80 sottufficiali specialisti.

A terra, e soprattutto in volo, vige una gerarchia legata sia al grado che al ruolo ricoperto. In volo la figura più importante è il capoformazione, cosiddetto leader o n°1. Ha la responsabilità di condurre il volo in piena sicurezza, rispettando il programma acrobatico autorizzato e approvato. È il Pilota che ha dimostrato, negli anni in cui è stato gregario, di possedere le molte qualità che lo rendono idoneo a coprire questo ruolo fondamentale e, per questo, è stato scelto. Il solista o n°10 è colui che esalta le capacità di pilotaggio dei piloti e la qualità del mezzo aereo.

 

Alberto Moretti Frecce Tricolori

Alberto Moretti, già comandante Frecce Tricolori di Rivolto (Ud) con il casco “Tigre”

Cosa serve per farne parte?  Quali doti sono indispensabili? 

Ho raccontato come avvenne il mio reclutamento, basato su una raccolta di informazioni presso le scuole di volo, i reparti e le conoscenze dirette. Oggi è più strutturato e normato da direttive. Facendo un parallelo col campo civile direi che, per far parte delle Frecce, bisogna superare un concorso a titoli ed esami. I titoli o i requisiti di base sono i seguenti: Pilota da caccia, avere più di 800 ore di volo ed essere volontario.

Gli esami sono quelli da affrontare una volta che i candidati raggiungono Rivolto e, per circa due settimane, vivono insieme ai Piloti delle Frecce, volano con loro e prendono coscienza con la vita che dovranno affrontare. Questa è la fase più delicata e importante, perché si cerca di cogliere ogni aspetto della persona, che dovrà convivere nel gruppo per almeno 5/6 anni. L’uomo e il Pilota:  binomio imprescindibile e fondamentale per la sopravvivenza della squadra.

Non è un caso che al team delle Frecce Tricolori si ispirino, e si siano ispirate, molte società che riconoscono nel “lavoro di squadra” l’aspetto fondamentale per il successo dell’azienda.

 LA SEDE – Benvenuti nel sito dedicato alle Frecce Tricolori

Jimdo
https://freccetricolori.jimdofree.com › la-sede
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pierina gallina

Ho un nome e un cognome che non si dimenticano. Sono appassionata di scrittura, poesia, viaggi, libri e persone, in particolare bambini e saggi. Ho pubblicato cinque libri e sono una felice nonna di 7 nipoti, da 6 a 18 anni, mamma di tre splendide ragazze, e moglie di un solo marito da quasi 50 anni. Una vita da maestra e giornalista, sono attratta dalla felicità e dalla medianità, dallo studio della musica e degli angeli. Vi racconto di libri, bambini, nonni, viaggi, e del mio Friuli di mezzo, dove sono nata e sto di casa, con i suoi eventi e i suoi personaggi. Io continuo a scrivere perchè mi piace troppo. Spero di incontrarti tra i fatti e le parole. A rileggerci allora...

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